Salta al contenuto principale

Niente doppio long lap penalty a Marquez: per la FIM la pena è estinta

La corte d'appello della federazione ha stabilito che era giusto pagare in Argentina. Dalla sentenza si scopre che Marc aveva chiesto agli steward se avrebbe dovuto scontare la penalità anche dopo, ricevendo rassicurazioni in merito. Per come è scritta la norma, il pilota non viene penalizzato se salta il gp per motivi diversi dall'infortunio di gara, e il caso di Marquez per i giudici ricade sotto questa tipologia

Marc Marquez non dovrà scontare il doppio long lap penalty che era ancora pendente: la corte d'appello della FIM ha stabilito che il pilota spagnolo ha già pagato la sanzione nel gran premio d'Argentina, al quale non ha partecipato e ha accolto il ricorso di Honda. Se – come è lecito immaginare, pur senza avere ancora l'ufficialità- l'otto volte campione del mondo sarà al via in Francia, potrà quindi correre la gara senza incorrere in alcun tipo di penalità.

 

Una decisione sofferta

Il gran premio del Portogallo è stato corso il 26 marzo, data che coincide anche con la decisione di comminare il doppio long lap penalty a Marquez. Ma il colloquio tra l'otto volte campione del mondo e gli steward lascia immaginare comunque una rinuncia a correre in Argentina. Ecco quanto si legge nella sentenza: “...il pilota aveva chiesto espressamente se avrebbe dovuto scontare la pena successivamente, in caso di mancata partecipazione al gran premio d'Argentina, ricevendo rassicurazioni che la pena sarebbe andata estinta con la stessa gara”. Nel documento rilasciato dalla corte d'appello, si indicano i vari passaggi decisionali, aggiungendo che il 30 marzo era stata rilasciata una nota ai team che recitava: “se il pilota non prende parte al gran premio per un infortunio successivo e non in relazione all'incidente, la pena va considerata estinta”. Il motivo dichiarato è da ricercarsi nella volontà di evitare che un pilota prenda parte al gran premio solo per estinguere la pena, pur trovandosi in condizioni non adatte a correre.

A quella data il team Repsol poteva già considerare il proprio pilota ragionevolmente fuori dai guai: nell'appello presentato i legali ribadivano l'assoluta buona fede di Marquez che – nonostante le fasciature alla mano- non sospettava una defezione conseguente all'infortunio.

 

Il succo del discorso

Date le premesse, la FIM non poteva che ritenere estinta la pena in Argentina: Honda ha fatto ricorso su una penalità scritta male e rimediata peggio, che tra l'altro rischia di avere delle conseguenze. In futuro c'è da pensare che diversi team manterranno il riserbo sullo stato di salute dei propri piloti, qualora responsabili di incidenti. In tal modo si potrà evitare di pagare al rientro, scontando la pena ai gp nei quali si sarà assenti. E se è la stessa FIM a scrivere che “il giudizio sportivo deve rimanere disgiunto dalle valutazioni mediche”, non si può non notare che alla luce di quanto accaduto, teoria e pratica non stanno insieme.

Leggi altro su:
Aggiungi un commento