MotoGP Starting Grid: a Sepang primo match point per Pecco Bagnaia
Pecco è 14 punti avanti rispetto a Fabio e sarà campione con una vittoria, se il francese non andrà a podio. La pista, nel recente passato, non era tra le migliori per la Ducati, ma negli ultimi due anni la Desmosedici è cambiata parecchio
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Dopo la sbornia di sorpassi ed emozioni del gran premio d'Australia, la MotoGP vola in Malesia. Andiamo allora a vedere le novità sulla griglia di partenza insieme al nostro Guido Sassi, in MotoGP Starting Grid.
Cosa succede
Pecco Bagnaia può diventare campione del mondo già in Malesia, anche se le probabilità sono tutte da verificare in pista. Sicuramente Quartararo invece non può laurearsi campione a Sepang nemmeno vincendo, e sarà costretto a una gara aggressiva per riuscire a portare la sfida fino a Valencia. Ma poi ci sono anche Aleix Espargarò ed Enea Bastianini, matematicamente ancora in gioco, e Marc Marquez, tornato più forte che mai e determinato a inseguire la prima vittoria della stagione. I pretendenti al successo insomma non mancano e probabilmente vedremo un'altra gara di grande spettacolo.
Che numeri
105 sono i punti che Bagnaia ha recuperato a Quartararo, e ora si trova a +14 sul francese. A questo punto, con 2 gare ancora da correre, Pecco sarà campione con un secondo e un terzo posto, anche se Fabio dovesse vincerle tutte e due. Laurearsi campione a Sepang sarà invece più complicato per il pilota Ducati: se Bagnaia vincesse, a quel punto Fabio dovrebbe arrivare almeno terzo per portare il campionato all'ultima gara di Valencia. Se Pecco arrivasse secondo, Quartararo dovrebbe chiudere tra i primi sei. Con Bagnaia terzo, El Diablo dovrebbe entrare in top ten. Per farla semplice, a Pecco serve una vittoria per riuscire a mettere davvero pressione all'avversario, ma è altrettanto vero che Bagnaia non deve farsi prendere, proprio ora, dalla smania di chiudere i conti il prima possibile.
La sfida
Chi sopporta meglio la pressione tra Quartararo e Bagnaia? Il francese è stato davanti a Pecco per 17 gare e in testa al campionato dal Portogallo in poi. Ha gestito bene il vantaggio fino alla pausa di metà anno, ma poi è crollato, complice anche una Yamaha che non lo ha molto aiutato: 47 punti in 8 gare sono uno score bassissimo a prescindere dal recupero del suo più pericoloso avversario. È stato più bravo Bagnaia a mantenere il controllo? Sicuramente ha fatto il percorso inverso rispetto al francese: ben 4 ritiri fino al Sachsenring, poi un solo errore e un recupero di 105 punti su Fabio. Cosa succederà ora che le parti si sono invertite? Da quando a Phillip Island il muretto gli ha esposto la tabella con la scritta "Quartararo out", Bagnaia ha cambiato “mappa” mentale e ha corso con intelligenza. Ora però l'occasione è quella grossa e a Sepang Pecco potrebbe anche diventare campione. La pressione è destinata a salire e pure Quartararo ha sottolineato che ora i ruoli si sono invertiti. Chi la spunterà?
Questa è storia
Era il 2016 e la MotoGP viveva ancora l'alternanza del dominio di Honda e Yamaha. Pochi mesi prima, Andrea Iannone aveva ottenuto con la Desmosedici l'unico successo dell'era Dall'Igna, sulla pista di Spielberg che aveva messo in luce le doti di motore della sua creatura. Ma quella moto non era ancora lo splendido mezzo che l'anno dopo avrebbe vinto 6 gare con Dovizioso, era difficile tra le curve e Sepang non era il posto migliore per un bis. Ma quell'anno piovve a dirotto, e sotto l'acquazzone tropicale ci fu vera battaglia tra Rossi e Dovizioso. Due maghi del bagnato uno contro l'altro, una gara tiratissima e a spuntarla alla fine fu proprio Andrea, al suo secondo successo in MotoGP dopo il gran premio di Gran Bretagna del 2009, ben 7 anni prima. Dovizioso ne avrebbe poi vinte molte altre, tanto che ancora adesso è il terzo pilota italiano più vincente in top class.
Hot spot
Sepang è una pista dalle grandi frenate (un terzo del tempo sul giro) e due in particolare sono le più importanti: quella di curva 1 e quella di curva 15, vale a dire la prima e l'ultima del tracciato. In fondo al rettilineo principale le MotoGP passano da 323 a 72 chilometri orari, i piloti rimangono attaccati al freno per più di 5 secondi. Valori simili anche all'ultima curva, e in entrambi i casi chi è a posto con l'assetto può provare a tirare la staccata del secolo.
Cosa succede
Pecco Bagnaia può diventare campione del mondo già in Malesia, anche se le probabilità sono tutte da verificare in pista. Sicuramente Quartararo invece non può laurearsi campione a Sepang nemmeno vincendo, e sarà costretto a una gara aggressiva per riuscire a portare la sfida fino a Valencia. Ma poi ci sono anche Aleix Espargarò ed Enea Bastianini, matematicamente ancora in gioco, e Marc Marquez, tornato più forte che mai e determinato a inseguire la prima vittoria della stagione. I pretendenti al successo insomma non mancano e probabilmente vedremo un'altra gara di grande spettacolo.
Che numeri
105 sono i punti che Bagnaia ha recuperato a Quartararo, e ora si trova a +14 sul francese. A questo punto, con 2 gare ancora da correre, Pecco sarà campione con un secondo e un terzo posto, anche se Fabio dovesse vincerle tutte e due. Laurearsi campione a Sepang sarà invece più complicato per il pilota Ducati: se Bagnaia vincesse, a quel punto Fabio dovrebbe arrivare almeno terzo per portare il campionato all'ultima gara di Valencia. Se Pecco arrivasse secondo, Quartararo dovrebbe chiudere tra i primi sei. Con Bagnaia terzo, El Diablo dovrebbe entrare in top ten. Per farla semplice, a Pecco serve una vittoria per riuscire a mettere davvero pressione all'avversario, ma è altrettanto vero che Bagnaia non deve farsi prendere, proprio ora, dalla smania di chiudere i conti il prima possibile.
La sfida
Chi sopporta meglio la pressione tra Quartararo e Bagnaia? Il francese è stato davanti a Pecco per 17 gare e in testa al campionato dal Portogallo in poi. Ha gestito bene il vantaggio fino alla pausa di metà anno, ma poi è crollato, complice anche una Yamaha che non lo ha molto aiutato: 47 punti in 8 gare sono uno score bassissimo a prescindere dal recupero del suo più pericoloso avversario. È stato più bravo Bagnaia a mantenere il controllo? Sicuramente ha fatto il percorso inverso rispetto al francese: ben 4 ritiri fino al Sachsenring, poi un solo errore e un recupero di 105 punti su Fabio. Cosa succederà ora che le parti si sono invertite? Da quando a Phillip Island il muretto gli ha esposto la tabella con la scritta "Quartararo out", Bagnaia ha cambiato “mappa” mentale e ha corso con intelligenza. Ora però l'occasione è quella grossa e a Sepang Pecco potrebbe anche diventare campione. La pressione è destinata a salire e pure Quartararo ha sottolineato che ora i ruoli si sono invertiti. Chi la spunterà?
Questa è storia
Era il 2016 e la MotoGP viveva ancora l'alternanza del dominio di Honda e Yamaha. Pochi mesi prima, Andrea Iannone aveva ottenuto con la Desmosedici l'unico successo dell'era Dall'Igna, sulla pista di Spielberg che aveva messo in luce le doti di motore della sua creatura. Ma quella moto non era ancora lo splendido mezzo che l'anno dopo avrebbe vinto 6 gare con Dovizioso, era difficile tra le curve e Sepang non era il posto migliore per un bis. Ma quell'anno piovve a dirotto, e sotto l'acquazzone tropicale ci fu vera battaglia tra Rossi e Dovizioso. Due maghi del bagnato uno contro l'altro, una gara tiratissima e a spuntarla alla fine fu proprio Andrea, al suo secondo successo in MotoGP dopo il gran premio di Gran Bretagna del 2009, ben 7 anni prima. Dovizioso ne avrebbe poi vinte molte altre, tanto che ancora adesso è il terzo pilota italiano più vincente in top class.
Hot spot
Sepang è una pista dalle grandi frenate (un terzo del tempo sul giro) e due in particolare sono le più importanti: quella di curva 1 e quella di curva 15, vale a dire la prima e l'ultima del tracciato. In fondo al rettilineo principale le MotoGP passano da 323 a 72 chilometri orari, i piloti rimangono attaccati al freno per più di 5 secondi. Valori simili anche all'ultima curva, e in entrambi i casi chi è a posto con l'assetto può provare a tirare la staccata del secolo.
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