MotoGP Starting Grid: l'atmosfera si fa calda, mondiale alla volata finale
Il dopo gara di Misano ha mostrato comprensibili nervosismi: Pecco se la prende con la gomma posteriore, Martin e Bastianini battibeccano, Marquez si intromette e ride, pensando al finale di stagione
Ci siamo: dopo 14 gare e altrettante Sprint, il mondiale più incerto degli ultimi anni arriva alla fase conclusiva. Questo fine settimana i 4 ducatisti che si giocano il titolo atterrano in Indonesia, per la prima di 5 gare in Estremo Oriente. Andiamo allora a vedere le novità sulla griglia di partenza in MotoGP Starting Grid.
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Il gran premio dell'Emilia Romagna ha avuto la sua piccola coda di polemiche, del tutto giustificate e assolutamente entro i limiti della correttezza generale. Pecco Bagnaia si è lamentato della gomma posteriore utilizzata in gara, che prima gli avrebbe fatto perdere tempo e poi avrebbe innescato la caduta alla Quercia. "Qualcosa non ha funzionato" ha spiegato il campione del mondo, che però stava tenendo un ritmo davvero al limite.
Due dei suoi sfidanti - Martin e Bastianini- si sono invece più o meno parlati riguardo al contatto alla prima delle Rio. Prima Jorge ha fatto il gesto dell'ombrello al muretto Lenovo, poi ha scambiato un segno di pace con Enea e ha chiesto scusa per la legittima sfuriata. Poi però il fuoco si è riacceso davanti ai media e a quel punto Bastianini ha difeso la propria scelta. "Mi ha chiuso", ha aggiunto il riminese a una spiegazione che era stata dettagliata nel far capire come abbia lavorato di freno per non centrarlo, ma anche che non aveva altra scelta se voleva passare.
Infine c'è stato il caso di daltonismo di Marquez, che ha rimarcato l'uscita di pista di Bastianini su un presunto verde, un errore che a suo giudizio avrebbe dovuto portare alla perdita di una posizione dell'italiano. La replica non ha tardato ad arrivare: "Era blu, non verde, e sul blu si può uscire". "Ma non è corretto passare così" il sunto della contro contro replica, e qui si rischia di debordare su materie come storia e filosofia del motociclismo sportivo, e forse non è il caso, visti gli interpreti.
La sensazione è che vedremo un gran finale di campionato, con 4 piloti in lotta per il titolo e forse un nazionalismo pronto a irrompere nuovamente sulla scena. Speriamo solo che non si arrivi di nuovo - come nel 2015- a un'alleanza spagnola contro le ambizioni dei nostri piloti. A differenza di 9 anni fa, questa volta però Marquez è in gioco, e fino a quando lo sarà, giocherà sicuramente solo per se stesso.
Che numeri
Piccolo recap del mondiale: Jorge Martin è in testa e dopo il sesto secondo posto della stagione, ha pure aumentato il proprio margine. I suoi 341 punti ne valgono 24 su Pecco, che grazie alla vittoria nella Sprint ha comunque limitato a 17 punti l'ulteriore perdita di grip sul rivale. Gli inseguitori dietro non mollano. Bastianini ha ripassato Marquez ed è a 59 lunghezze da Jorge, Marc un solo punto più indietro. L'otto volte campione del mondo ha raccolto parecchio anche nel secondo round di Misano: 22 punti, e la distanza da Bagnaia ora è di soli 36.
La sfida
In chiusura di backdrop con Sky Sport, Marquez si è mostrato fiducioso sul finale di stagione. "Ora andiamo in Asia, lì le condizioni sono sempre particolari". Marc conta di riuscire a fare valere la sua proverbiale abilità nelle condizioni di poco grip e in Estremo Oriente le gare bagnate probabilmente non mancheranno. Facciamo - arrotondando probabilmente per difetto- che almeno una su cinque vedrà la pioggia, aggiungiamo che a Phillip Island si correrà in senso antiorario e che lo stesso accadrà all'appuntamento finale di Valencia. Marc ha buona carte da giocarsi in almeno la metà delle gare che mancano. Gli avversari sono avvertiti.
Pista che vai
Il circuito di Mandalika è stato ultimato nel 2021, MotoGP e superbike ci hanno corso due volte a testa. Curiosamente ogni anno ha visto un vincitore diverso: Kawasaki e Yamaha tra le derivate di serie, KTM e Ducati nel motomondiale. Non è una pista di motore in senso assoluto: 4300 metri con 17 curve, c'è una parte più guidata e una maggiormente stop&go, difficile da interpretare in molte delle sue percorrenze. Il tracciato si trova all'interno di un resort su un'isola idilliaca, anche se l'anno scorso l'umore di Jorge Martin dopo la caduta in gara, mentre si trovava in testa- era tutt'altro che buono. Lo spagnolo aveva dominato la Sprint passando in testa al mondiale, un primato durato nemmeno 24 ore, fino all'errore della gara domenicale.