Salta al contenuto principale

MotoGP Starting Grid: Indonesia con l'incognita asfalto e una Honda che fa paura

La pista di Mandalika è nuova, ma la copertura già ha mostrato dei problemi. I test invernali non hanno fatto emergere un vero favorito, ma Espargaro e Marquez sono fiduciosi. Attenzione al rischio pioggia: i temporali rischiano di allagare tutto
La seconda gara stagionale porta la MotoGP in oriente, per il gran premio d'Indonesia, una novità nel fitto calendario di questo campionato. Andiamo allora a vedere cosa cambia sulla griglia di Mandalika insieme al nostro Guido Sassi, in MotoGP Starting Grid.

La novità
La vera incognita è la pista, che i piloti hanno provato per la prima volta nei test di questo inverno. Il circuito è stato progettato secondo i più moderni standard di sicurezza, con ampie vie di fuga e un disegno vario, che include curve di ogni tipo, ma nessun rettilineo davvero lungo (max 500 metri). 17 curve in poco più di 4 chilometri ne fanno un tracciato movimentato, ma le gare della superbike dell'anno scorso hanno dimostrato che lo spettacolo non manca.
Resta un po' di suspence, in attesa di capire se l'asfalto reggerà. Nei test di febbraio, dalla pista si staccavano pezzi di catrame e ghiaia, tanto che i piloti si sono dovuti imporre per la riasfaltatura. Gli organizzatori sono corsi al riparo e hanno rifatto la parte compresa tra il rettilineo di partenza e la curva 5, nella speranza che la "pezza" sia sufficiente a risolvere il problema.

Che numeri
La prima gara dell'anno ci ha restituito una Ducati vincente, che grazie al successo di Bastianini porta a 3 la sequenza di affermazioni consecutive. È un record eguagliato per Borgo Panigale, ma in un certo senso anche nuovo perché in questa occasione i successi sono stati tutti ottenuti da piloti italiani. Il tandem Bagnaia-Bastianini lascia ben sperare, ma non bisogna dimenticarsi degli avversari. In particolare Honda, che sembra tornata su livelli più vicini a un passato vincente. Pol Espargaro e Marc Marquez in Qatar hanno conquistato 27 punti complessivi, con terzo e un quinto posto che non sono affatto male considerando la pista di Losail, un tracciato non propriamente idilliaco per la Casa Alata. Aggiungiamo che a febbraio Espargaro ha girato più veloce di tutti a Mandalika, con un tempo di 1'31”060 e che Marc Marquez ha trovato un buon feeling con la RC213V, pur senza forzare i tempi. Oltre alle moto di HRC bisognerà anche misurare il valore di KTM, che prima dell'incredibile secondo posto di Brad Binder di due domeniche fa non era mai andata oltre la dodicesima piazza. E Suzuki? Le moto di Hamamatsu non sono andate benissimo in gara a Losail, ma in prova invece avevano dato segnali incoraggianti. Bene anche Aprilia in Qatar, con un quarto posto di Aleix Espargaro che potrebbe essere sintomo di una RS-GP finalmente competitiva. L'unica nota stonata è Yamaha, al peggior risultato di sempre sul circuito dove aveva vinto ben 10 volte in 18 anni: il nono posto di Fabio Quartararo sa di problemi grossi in ottica campionato.

La sfida
Bagnaia-Bastianini è una rivalità tutta italiana e inedita, perché vedere due piloti di casa nostra competere al massimo livello su una moto nostrana non è cosa di tutti i giorni e anzi, non si era ancora visto nell'era MotoGP, se non vogliamo pensare al periodo di Iannone e Dovizioso a Borgo Panigale. Il confronto tra i due si presta alla polarizzazione: la Bestia pare un talento istintivo, Pecco più razionale. Bagnaia viene dall'Academy di Valentino, Enea ha cambiato diverse squadre, manager e riferimenti prima di trovare la propria strada. Entrambi sono campioni del mondo della Moto2 e ora entrambi possono dire di essere vincenti in classe regina. Tutti e due sono classe 1997, anche se Bagnaia è di gennaio, mentre Bastianini è di dicembre. Una cosa è certa: data l'età, tanto uno quanto l'altro sarà chiamato a confrontarsi con Marc Marquez, classe 1993, ormai rappresentante della “vecchia guardia”.

Questa è storia
Per ritrovare l'Indonesia negli annali della MotoGP bisogna risalire al biennio 1996-97, quando si correva sul tracciato di Sentul. Minimo comun denominatore una umidità pazzesca, in una epoca che vedeva gli italiani dominare le categorie inferiori, con i giapponesi capaci a loro volta di prestazioni più che degne di nota. Infatti, nel 1997 fu Valentino Rossi a vincere in classe 125 con l'Aprilia, mentre Max Biaggi trionfò in 250, con la Honda del team Kanemoto. Quell'anno Tadayuki Okada arrivò primo in 500, mentre nel 1996 era stato lo schiacciasassi Mick Doohan a dominare la scena, con Tetsuya Harada e Masaki Tokudome a imporsi nelle classi minori. Era insomma un motomondiale molto più a influenza giapponese, tratto a oggi sostanzialmente scomparso e che Dorna sta provando a ricreare in una forma differente, dove l'Asia più in generale viene considerata un mercato in cui espandersi. Indonesia, Malesia, Vietnam, India: sono tutte nazioni che potenzialmente hanno moltissimo da offrire al promoter. Questo è il motivo per cui i gran premi continuano a crescere di numero, e i campionati propedeutici come l'Asian Talent Cup vengono tenuti in grande considerazione.

Hot Spot
La pole 2021 della superbike a Mandalika è stata siglata da Toprak Razgatlioglu in 1'32”877, tempo ampiamente migliorato da praticamente tutta la griglia MotoGP (a eccezione di Darryn Binder) già nei test invernali. Pol Espargaro, il migliore in pista nella tre giorni, ha marcato un 1'31”060 di soli 14 millesimi migliore rispetto a Fabio Quartararo su Yamaha, con Luca Marini a due decimi, terzo e miglior Ducati del lotto.
La pista indonesiana al momento non ha quindi dato indicazioni particolarmente precise su chi potrà   primeggiare, e da quanto si è visto nel doppio round della superbike perfino i punti di sorpasso non sono facili da individuare a priori. La 1 e la 10 sono due curve a destra precedute da frenate importanti e sono decisamente invitanti, ma anche tutta l'ultima sezione, dal curvone della 15 alla chicane che porta al traguardo hanno dato spazio allo spettacolo. E non dimentichiamoci della pioggia, che in Indonesia è sempre in agguato...
Aggiungi un commento