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MotoGP Starting Grid: a Barcellona Bagnaia cerca il bis, ma Quartararo è in agguato

Il piemontese cerca la doppietta, come riuscì ad Andrea Dovizioso nel 2017 e a Jorge Lorenzo l'anno successivo. Ducati ormai riesce a performare al meglio sul circuito del Montmelò, ma El Diablo riesce a tirare fuori il meglio da questa Yamaha
La MotoGP è già a Barcellona per il back to back più intrigante dell'anno: Montmelò dopo Mugello, due piste storiche del motomondiale in successione tra di loro. Non ci sarà Marc Marquez (sostituito da Stefan Bradl), ma dopo la gara di Bagnaia, Bezzecchi e Marini al gran premio d'Italia, l'attesa è grande per vedere cosa potranno fare i ragazzi terribili di Valentino Rossi in Spagna. Andiamo allora a vedere i temi del gran premio di Catalogna in MotoGP Starting Grid insieme al nostro Guido Sassi.

Cosa succede
Partiamo dagli assenti: questa settimana Marquez sarà operato per la quarta volta all'omero del braccio destro, una operazione per la quale Magic non ha voluto aspettare la pausa estiva e anzi, ha deciso di saltare tre gare che lo hanno sempre visto brillare: Catalogna, Sachsenring e Assen. Per rinunciare al gran premio di casa, alla pista dove ha sempre vinto e al TT, dove è sempre stato in lotta per il successo, Marc deve avere proprio capito che in queste condizioni non c'è possibilità di raccogliere un risultato decente. È un vero peccato non vederlo in azione, perché comunque MM93 sapeva sempre tirare fuori un coniglio dal cilindro, anche nei momenti peggiori. Ma la gara del Mugello ha mostrato tutta la sofferenza dell'otto volte campione del mondo, ed è ormai evidente che lo stop è necessario. Quando tornerà? Il 18 settembre ad Aragon – nella vera gara di casa- potrebbe essere un'opzione plausibile, sempre se il recupero sarà ottimale. L'ultima a Valencia è un'altra possibilità ben quotata, perché ormai la stagione è andata e la cosa più importante sarà tornare in pista per sviluppare la nuova moto.

Che numeri
122 punti, una sola vittoria ma anche 3 secondi posti e 8 arrivi su 8 in top ten: Fabio Quartararo comanda il mondiale con pieno merito, grazie a una costanza invidiabile e a una performance in crescendo. A ben guardare infatti, nelle prime 4 gare della stagione è arrivato solo un podio e il francese ha conquistato appena 44 punti, la media del quinto posto. Da Portimao in poi invece il peggior risultato è stato un quarto posto e i punti sono diventati 78: praticamente è come se fosse arrivato sempre secondo, grazie al successo portoghese e altri due podi. Se il campione del mondo in carica è un ragioniere, è un ragioniere da corsa, perché sta davvero correndo a un livello altissimo, e più dei suoi avversari sa sfruttare il materiale a disposizione.

La sfida
Nel 2017 e 2018 Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo erano riusciti a fare doppietta: Mugello e Montmelò da vincitori, anche se poi il doppio successo non era bastato a garantire loro di giocarsi alla pari il mondiale con Marc Marquez. Oggi Pecco Bagnaia ha la necessità di ripercorrere quel cammino, perché i punti di distacco da Quartararo sono 41 e -viste le performance di Fabio- per fare meglio del rivale bisogna almeno vincere. Il francese non molla mai, in prova quanto in gara, e il livello della competizione è oggi il massimo possibile. Tanto Bagnaia, quanto Bastianini, devono riuscire a capitalizzare meglio il potenziale della Desmosedici: il primo non può più sbagliare e deve evitare di lasciarsi coinvolgere nelle lotte intestine all'ambiente di Borgo Panigale, il secondo deve semplicemente qualificarsi meglio ed evitare di cadere. Non è semplice, ma solo così i due italiani possono tornare in corsa per il titolo.

Questa è storia
Lo abbiamo scritto sopra: Montmelò 2017 e 2018 sono state due pietre miliari nella storia di Ducati, perché fino ad allora la pista catalana era stata un tallone d'Achille per la Desmosedici. Ironia della sorte, a Barcellona Loris Capirossi aveva regalato il primo successo in MotoGP alla marca italiana nel 2003, e Casey Stoner aveva replicato nel 2007. Ma in entrambi i casi c'era molto merito del pilota e a discapito del lungo rettilineo, le curve in appoggio del Montmelò avevano sempre messo in crisi il telaio della Ducati. Diverso è stato per Dovizioso e Lorenzo dieci anni dopo, quando finalmente hanno avuto a disposizione una GP17 e GP18 velocissima sul dritto, ma anche capace di curvare bene senza distruggere le gomme. Ne vennero fuori due successi netti: il primo a furia di sorpassi, il secondo con una gara dominata nella prestazione pura.

Hot spot
Tolta la poderosa frenata di curva 1, in fondo al rettilineo di partenza, l'altro punto dove si può forzare la staccata per un sorpasso è la curva 10, rivista negli ultimi anni per rendere la via di fuga meno pericolosa. I piloti arrivano dal secondo dritto più lungo del circuito, chi entra primo alla 10 poi riesce a mantenere la posizione fino alla linea del traguardo. Attenzione però a non esagerare: nel 2019 Jorge Lorenzo fece strike di Dovizioso, Rossi e Vinales in un sol colpo, perdendo l'anteriore della sua Honda e facendo così un gran regalo a Marc Marquez, che vinse la gara e si involò in campionato.
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