MotoGP, Mir: “Suzuki moto equilibrata? Non è vero”
MotoGP news – Il maiorchino è fresco di rinnovo con Suzuki e ha parlato delle scelte che l’hanno spinto a prendere questa decisione. Joan Mir, inoltre, ha raccontato il rapporto che lo lega al suo compagno di squadra Alex Rins e ha parlato della moto che viene definita dai più come “equilibrata”
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"Sono al 100%"
Attraverso una videoconferenza Joan Mir ha parlato del suo rinnovo con la casa di Hamamatsu, con cui lo scorso anno ha debuttato in MotoGP. Il maiorchino ha ammesso: “Non è bello dare questa notizia così, avrei preferito farlo durante un GP. La scelta è stata quella di continuare con loro per molte ragioni: in due anni non puoi terminare il lavoro, l’anno scorso ho appreso un po’ d’esperienza, il secondo anno è quello in cui si inizia a mostrare potenziale”. Il suo nome era scritto su diversi taccuini: “Il mio manager mi ha detto che c’erano anche altre offerte, ma non ho parlato realmente con nessun altro. Il mio lavoro con Suzuki non è concluso. Non volevo perdere tempo e cambiare marca, vorrei portare Suzuki ai massimi livelli”. Durante questa quarantena Mir si è allenato come ha potuto e ha detto: “Il mio stato di forma è al 100%. La cosa buona del lockdown è che mi sono allenato più del normale in palestra”. Dall’altro lato del box c’è Alex Rins, che nel 2019 ha vinto due gare e ha mancato il terzo gradino del podio iridato proprio all’ultima gara: “Spero quest’anno di poter essere al suo livello, o magari stargli anche davanti in qualche gara. Se io spingo Alex con l’obiettivo che aumenti il suo rendimento e lui fa lo stesso con me, cresceremo e saremo più vicini ad avere una moto consolidata in tutti i circuiti”. Molti dicono che la Suzuki sia una moto equilibrata, ma Mir ha risposto: “Non credo che lo sia. Quelli che dicono così sono quelli che non hanno un’idea delle moto. Senza provarle tutte non si può giudicare. È più aggressiva della Yamaha, dev’essere guidata in un modo molto particolare. Tutti i piloti all’inizio fanno fatica, poi il secondo anno riescono ad adattarsi”.
Attraverso una videoconferenza Joan Mir ha parlato del suo rinnovo con la casa di Hamamatsu, con cui lo scorso anno ha debuttato in MotoGP. Il maiorchino ha ammesso: “Non è bello dare questa notizia così, avrei preferito farlo durante un GP. La scelta è stata quella di continuare con loro per molte ragioni: in due anni non puoi terminare il lavoro, l’anno scorso ho appreso un po’ d’esperienza, il secondo anno è quello in cui si inizia a mostrare potenziale”. Il suo nome era scritto su diversi taccuini: “Il mio manager mi ha detto che c’erano anche altre offerte, ma non ho parlato realmente con nessun altro. Il mio lavoro con Suzuki non è concluso. Non volevo perdere tempo e cambiare marca, vorrei portare Suzuki ai massimi livelli”. Durante questa quarantena Mir si è allenato come ha potuto e ha detto: “Il mio stato di forma è al 100%. La cosa buona del lockdown è che mi sono allenato più del normale in palestra”. Dall’altro lato del box c’è Alex Rins, che nel 2019 ha vinto due gare e ha mancato il terzo gradino del podio iridato proprio all’ultima gara: “Spero quest’anno di poter essere al suo livello, o magari stargli anche davanti in qualche gara. Se io spingo Alex con l’obiettivo che aumenti il suo rendimento e lui fa lo stesso con me, cresceremo e saremo più vicini ad avere una moto consolidata in tutti i circuiti”. Molti dicono che la Suzuki sia una moto equilibrata, ma Mir ha risposto: “Non credo che lo sia. Quelli che dicono così sono quelli che non hanno un’idea delle moto. Senza provarle tutte non si può giudicare. È più aggressiva della Yamaha, dev’essere guidata in un modo molto particolare. Tutti i piloti all’inizio fanno fatica, poi il secondo anno riescono ad adattarsi”.
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