MotoGP, Miller: “In KTM non abbiamo reagito in tempo”
L'australiano racconta la sua ultima stagione con la casa austriaca, vissuta in affanno anche dal punto di vista tecnico
Il punto di vista di Miller sulla situazione KTM
Non è un segreto che KTM sia stata la delusione del 2024 in MotoGP. Solo Brad Binder nel team ufficiale è andato a podio, e solo in Qatar, mentre Pedro Acosta ha fatto un po’ di più la differenza con il limite di essere un debuttante. Chi ha faticato molto per tutto il corso della stagione è stato Jack Miller, che nonostante un anno di esperienza alle spalle con la RC16, non è riuscito a conquistare un risultato degno di nota.
Intervistato da Crash.net l’australiano ha ammesso: “Tutto è esperienza. Non è stato il periodo più facile per me, ma neanche il peggiore. Ogni volta che attraversi momenti difficili, penso che ti renda un pilota migliore e più completo. Siamo stati troppo lenti a reagire, diciamo. Abbiamo fatto del nostro meglio con le cose che erano in nostro potere. Semplicemente non abbiamo reagito in tempo”. E Miller ha dovuto fare i conti con una situazione per lo più statica: “Quando non ricevi aggiornamenti cerchi semplicemente di adattarti e di aggirare i problemi. È qualcosa che ho imparato quest'anno in particolare, più dell'anno scorso, ovvero cercare di trarre il meglio dalla situazione”.
I principali problemi sofferti con la KTM RC16
Miller ha dovuto fare i conti con forti vibrazioni al posteriore, causate dalle nuove gomme Michelin che non si sono ben sposate con la moto. Lui ha ammesso: “È stata la mia vita negli ultimi dieci mesi. Lo fa da quando abbiamo messo questa nuova gomma e non siamo riusciti a trovare una soluzione. La soluzione è provare a guidare sopra questo problema, ma è come un muro contro cui continui a sbattere la testa”.
Meglio il telaio in carbonio o in acciaio?
In merito al telaio in carbonio che ha provato, Miller ha dichiarato: “Io e Augusto eravamo ancora alla primissima versione del telaio in carbonio. Non si può dire che il telaio in acciaio sia migliore perché non appena ho provato il telaio in carbonio, ho sentito una spinta immediata e rispetto alla fine dell'anno scorso, ci ha davvero aiutato. Penso che ci sia un grande potenziale da sfruttare. Le possibilità sono infinite. Ma ovviamente devi continuare a sviluppare questo genere di cose e ci sono alcune cose su cui forse non abbiamo lavorato abbastanza duramente”. A Binder e Acosta era stata data una versione più recente: “Erano relativamente contenti. Lo stanno continuando a usare, quindi significa che hanno fatto un passo nella giusta direzione”.