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MotoGP, il vuoto dietro l'Academy. Dove sono i nuovi talenti?

Bagnaia e i ragazzi dell'Academy stanno regalando all'Italia enormi soddisfazioni, ma nelle categorie minori iniziamo a fare fatica. Mancano piloti giovani di buone prospettive, e chi li segue dai primi passi fino al mondiale

I piloti italiani in MotoGP sono 6: abbiamo un campione del mondo (Francesco Bagnaia) e altri 3 piloti vincitori di gran premi (Marco Bezzecchi, Enea Bastianini e Franco Morbidelli) tra quelli che corrono. Insomma, al massimo livello del motociclismo siamo messi bene, ma nelle classi inferiori la situazione non è affatto rosea.

Benedetta Academy

4 dei 6 piloti di MotoGP di questa stagione vengono dalla VR46 Academy di Valentino Rossi: l'onda lunga generata dal talento del Dottore non accenna a esaurirsi, e considerando che tutti questi ragazzi hanno meno di 30 anni, per qualche stagione presumibilmente non mancheranno le soddisfazioni. Gli allievi di Valentino hanno portato alla causa 3 successi nel 2020 (con Franco Morbidelli), 4 nel 2021 (con Pecco Bagnaia), 7 nel 2022 (ancora con Bagnaia, più i 4 successi di Bastianini) e 7 in questa stagione (Bagnaia più Bezzecchi). Sono numeri eccellenti, che riportano nel passato alle migliori stagioni di Dovizioso e Rossi. Ma nelle categorie minori la situazione è decisamente peggiore.

Moto2, manca la costanza

Nella classe di mezzo ci sono due piloti che stanno ben figurando: uno è Tony Arbolino, l'altro è Celestino Vietti. Il primo, 23enne di Garbagnate, quest'anno è alla sua terza stagione in Moto2 e ha vinto 2 gare, ma sta perdendo terreno nella lotta per il titolo. Anche il secondo, 22enne della Academy, è al suo terzo campionato nella classe di mezzo, ma in questo 2023 ha raccolto appena un successo ed è fuori dai giochi per il mondiale, livello che invece aveva raggiunto l'anno passato. A parte loro non si vede molto: Dennis Foggia non ha ancora concluso una gara in top10 e meglio di lui ha fatto il veterano Mattia Pasini nell'unico gran premio disputato.

Moto3, dove sono i talenti?

Va peggio ancora nella entry class, dove l'unico pilota nei primi dieci del mondiale è Stefano Nepa, il cui miglior piazzamento è il quinto posto di Barcellona: e non stiamo parlando di un rookie, ma di un veterano alla sua sesta stagione. Riccardo Rossi e Romano Fenati stanno deludendo le attese a loro volta, mentre Matteo Bertelle e Filippo Farioli stentano a decollare. Nel CEV, campionato spagnolo con validità di mondiale junior, per il momento abbiamo l'unico talento under20 capace di raccogliere risultati consistenti: il romano Luca Lunetta. Due podi e quinto posto in campionato per lui, ma tutte le vittorie sono state conquistate da piloti spagnoli, con l'eccezione della tappa di apertura (successo per il nostro Nicola Carraro) e dell'ultima gara vinta dall'indonesiano Fadillah Aditama.

Insomma, senza la “chioccia” Valentino i talenti non sbocciano più. Rossi ha fatto vedere che con programmazione, passione e competenza si può arrivare molto lontano, ma ora più che mai è necessari che qualcuno ne raccolga il testimone.

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