MotoGP, Bagnaia e Marquez compagni di squadra. Quiete prima delle tempesta?
Come si costruisce un buon rapporto al di fuori della pista? E quanto ha inciso quella caduta in Portogallo dell’anno scorso nel loro rapporto? Lo spagnolo e l’italiano ne hanno parlato insieme
La coppia sta costruendo un equilibrio
Tra la neve di Madonna di Campiglio, dopo aver fatto una bella sciata, Francesco Bagnaia e Marc Marquez si sono concessi alla prima intervista insieme da compagni di squadra del team ufficiale Ducati. I riflettori quest’anno saranno puntati soprattutto su loro due, che stanno lavorando nel dietro le quinte per costruire un buon rapporto. Il piemontese ha raccontato: “Questa è stata la prima volta in cui abbiamo avuto l’occasione di stare un po’ insieme e conoscerci meglio. Onestamente in questi giorni abbiamo solo parlato di cose riguardanti la nostra vita privata, piuttosto che delle nostre carriere. Credo sia una cosa normale, questo ci permette di conoscerci”.
A fargli eco è stato lo stesso Marc: “Come ha detto lui, questo è il modo migliore per fare “team building” perché quando sei in circuito gli ingegneri sono al computer, noi lavoriamo con i fisioterapisti, i meccanici sono impegnati sulla moto. Ogni pilota è concentrato sulla sua metà del box. Questo è il modo migliore per creare una buona atmosfera e anche per creare la moto migliore”.
L'incidente in Portogallo
Poi hanno rivissuto quell’incidente che li ha visti protagonisti a Portimao l’anno scorso. Marquez ha spiegato: “Nessuno vuole fare un incidente, nessuno vuole arrivare ad avere una collisione con un altro pilota. Succede solo che quando sei lì che vai al limite, hai fiducia nell’altro, così come l’altro ha fiducia in te, ma ognuno ragiona con la propria testa. In quel caso abbiamo poi fatto zero punti”. Bagnaia ha poi ammesso: “Se non ci fosse stata quella caduta avrei chiuso quinto, ottenendo così 11 punti, e allora forse avrei vinto il titolo (ride)” con Marc che ha chiesto scusa tra le risate.