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MotoGP 2024 - Marc Marquez: Ducati rallenta la sua moto, ecco il motivo

Ducati ha deciso di riportare alla configurazione originale la propria GP23, dopo la rottura di Mandalika. MM93 mette troppo sotto stress il motore? Di sicuro non c'è nessun complotto nei suoi confronti

Uno dei temi tecnici della stagione riguarda le differenze tra Ducati GP24 e GP23. Per tutta la prima parte di stagione si è parlato del gap tra vecchia e nuova Desmosedici, fino a quando Gigi Dall'Igna è intervenuto per un upgrade delle moto clienti di Gresini e VR46. Così, da poco prima di metà stagione le vecchie Ducati hanno beneficiato di un volano alleggerito, che ha aiutato la GP23 a salire di giri con più prontezza, oltre che a “spingere” meno sull'anteriore in fase di frenata.


Il rovescio della medaglia

Se Marc Marquez è il metro di paragone per capire quanto sia cresciuta la “vecchia” Desmosedici, si può affermare che il guadagno ci sia stato, e in misura consistente. Dalla Germania in poi Marc ha conquistato 5 podi, con 2 vittorie, ma più in generale è riuscito a essere più veloce in prova ed efficacie in gara. La perdita di trazione della GP23 è stata ampiamente compensata dalla migliore prontezza in fase di accelerazione e soprattutto da una frenata più “facile”, con una moto più semplice da fermare.

Tutto è andato liscio fino a Mandalika, dove Marquez ha rotto il motore: si sa che tecnici e dirigenti sono allergici a vedere certe scene in televisione e si è deciso di correre ai ripari, tanto che in Giappone le Desmosedici 2023 sono state riportate alla configurazione originaria.


Piloti scontenti

Il passo indietro non ha sortito grande entusiasmo tra i piloti dei team satellite: “Per me gli aggiornamenti hanno portato solo vantaggi. Adesso quella sensazione è di nuovo scomparsa - ha detto Marco Bezzecchi-. Adesso tutto è di nuovo peggiorato, e questo mi rende le cose più difficili. Quando c'è poco grip le cose vanno un po' meglio, ma quando la pista ha una buona aderenza, come a Motegi, la moto non si ferma, non ha voglia di girare così bene. In breve, non fa nulla di ciò che vorrei che facesse”. Anche il suo compagno di squadra, Fabio Di Giannantonio, non ha nascosto il suo scoramento. “Quando ne ho sentito parlare, ho pensato di operarmi alla spalla adesso piuttosto che alla fine della stagione, come previsto”.

Forse non è un caso che sia stato Marc Marquez il pilota a cui è capitato il guaio: il modo in cui gestisce il gas potrebbe essere stato motivo di stress aggiuntivo per il componente. Le accelerazioni da base velocità e il sollevamento della ruota sono due situazioni nelle quali una diversa massa del volano può influire in maniera importante sulla tenuta dei componenti del motore e la guida di Marc potrebbe essere stata un fattore decisivo per la rottura, uno stress particolare. A giochi fatti, MM93 non fa drammi per la scelta di tornare indietro. “È vero che è un grande cambiamento rispetto a Mandalika, ma è inutile lamentarsi; non hai altra scelta che adattarti a ciò che c’è”.
 

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