MotoGP 2022, Marquez: “Vincere con un’altra casa? Non lo vedo possibile”
MotoGP news - Marc Marquez ha analizzato la prima gara disputata a Losail: "In Qatar sono partito con una strategia conservativa. In una buona gara avrei chiuso terzo o secondo, ma per il ritmo che avevo ero quinto" e ha confermato il legame con Honda, uscito rafforzato dopo le ultime due stagioni per lui molto difficili
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Marc Marquez è tornato in pista con una buona forma fisica in pista, dopo aver archiviato due difficili infortuni. Al sito spagnolo Marca.com lo spagnolo ha fatto il punto sulla stagione appena iniziata: “Come si è visto in Qatar, la costanza sarà molto importante. Ci saranno tanti piloti davanti e in ogni gara uno avrà la meglio. Io sono arrivato quinto e voglio sempre di più. Finché non vinco non mi fermo. Non mi sono nascosto da quando sono tornato a guidare una moto un mese fa, dicendo che il mio obiettivo è il titolo”.
Gli 11 punti del Qatar
Dovesse riuscire a vincere un altro titolo, per lui sarebbe il nono, ma afferma: “Non affronto la sfida per un altro titolo, ma per un nuovo titolo, per vincere ancora. Il mondo non finisce quest'anno, ma se è possibile voglio vincerlo quest'anno. In tutti gli sport ci sono cambi generazionali. Ci sono piloti che conosco di più, come Pol, e altri meno, come Bastianini. Noi che siamo partiti da favoriti, in Qatar, non eravamo nemmeno tra i primi cinque. L'obiettivo è fare punti in ogni gara per essere pronti. Sono paziente e vediamo quando arriverà la vittoria”. Il quinto posto con cui ha iniziato la stagione è stato importante e ha raccontato: “L'approccio con cui affronti il fine settimana fa tutto. In Qatar sono partito con una strategia conservativa. In una buona gara avrei chiuso terzo o secondo, ma per il ritmo che avevo ero quinto. Meglio avere 11 punti che cadere. Per questo ho scelto la gomma morbida, mi dava più opzioni per finire la gara, non vale la pena fare tutte le gare come quella in Qatar, non si può andare così per tutto il campionato, bisogna vincere le gare”.
Gli 11 punti del Qatar
Dovesse riuscire a vincere un altro titolo, per lui sarebbe il nono, ma afferma: “Non affronto la sfida per un altro titolo, ma per un nuovo titolo, per vincere ancora. Il mondo non finisce quest'anno, ma se è possibile voglio vincerlo quest'anno. In tutti gli sport ci sono cambi generazionali. Ci sono piloti che conosco di più, come Pol, e altri meno, come Bastianini. Noi che siamo partiti da favoriti, in Qatar, non eravamo nemmeno tra i primi cinque. L'obiettivo è fare punti in ogni gara per essere pronti. Sono paziente e vediamo quando arriverà la vittoria”. Il quinto posto con cui ha iniziato la stagione è stato importante e ha raccontato: “L'approccio con cui affronti il fine settimana fa tutto. In Qatar sono partito con una strategia conservativa. In una buona gara avrei chiuso terzo o secondo, ma per il ritmo che avevo ero quinto. Meglio avere 11 punti che cadere. Per questo ho scelto la gomma morbida, mi dava più opzioni per finire la gara, non vale la pena fare tutte le gare come quella in Qatar, non si può andare così per tutto il campionato, bisogna vincere le gare”.
"La moto è più prevedibile"
Il suo ritorno ha coinciso con il debutto di una nuova Honda RC213V: “Al momento è tutto molto nuovo. La moto ha del potenziale, altrimenti non avrei ottenuto la prima fila in Qatar. Devo portarla sul mio terreno. Il Qatar è stata la mia prima simulazione di gara, ho fatto 22 giri di fila, nei test non più di 10. Per l'Indonesia abbiamo visto la strada da percorrere, non ci saranno parti nuove, ma cercheremo una direzione. Farlo prima della prima gara non avrebbe avuto senso”. Nel dettaglio ha parlato della moto: "E' una moto più prevedibile sull'avantreno, ti avverte di più. Ma a quel punto è meno efficace. Il mio obiettibo è essere più efficace. Gli incidenti arrivano se ti prendi dei rischi. Una moto docile, facile e veloce è difficile trovarla”. E sulla possibilità di lasciare la Honda e vincere con un’altra Casa Marc ha detto: “Ora non lo vedo possibile. Ho ancora tre anni di contratto. Come mi hanno aspettato in questi due anni di infortunio, in pochi lo avrebbero fatto”.
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