MotoGP 2022 GP di San Marino: ecco il poster firmato da Drudi
MotoGP news – Cosa rappresenta per gli appassionati l'appuntamento di settembre si tiene sul circuito di Misano? A questa domanda ha provato a rispondere, graficamente, Aldo Drudi creando un poster per il GP romagnolo decisamente… rivoluzionario
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MotoGP
'Il circuito impossibile dove prende forma la fantasia’
La firma di Aldo Drudi c’è sulla pista di Misano e non poteva mancare anche sul poster che pubblicizza l’evento. Quello che è nato quest’anno è decisamente particolare, è un compendio dei 15 anni nei quali, dal 2007 col ritorno della MotoGP si è affermato un intero territorio. “Questo poster così partecipato da valori e simboli - ha spiegato Drudi - lo abbiamo chiamato ‘Il circuito impossibile dove prende forma la fantasia’ perché volevamo dare l’idea della festa collettiva che comunica la settimana della MotoGP, oltre a mostrare al mondo uno stile di vita che distingue le persone che ne sono protagoniste. Attorno a una sottile striscia di asfalto, appassionati di ogni provenienza si ritrovano, superando steccati linguistici e barriere culturali, richiamati da una terra votata all’accoglienza e da uno sport che sa unire tecnologia e istinto, prodigi della ricerca e prodezze dei campioni”.
La firma di Aldo Drudi c’è sulla pista di Misano e non poteva mancare anche sul poster che pubblicizza l’evento. Quello che è nato quest’anno è decisamente particolare, è un compendio dei 15 anni nei quali, dal 2007 col ritorno della MotoGP si è affermato un intero territorio. “Questo poster così partecipato da valori e simboli - ha spiegato Drudi - lo abbiamo chiamato ‘Il circuito impossibile dove prende forma la fantasia’ perché volevamo dare l’idea della festa collettiva che comunica la settimana della MotoGP, oltre a mostrare al mondo uno stile di vita che distingue le persone che ne sono protagoniste. Attorno a una sottile striscia di asfalto, appassionati di ogni provenienza si ritrovano, superando steccati linguistici e barriere culturali, richiamati da una terra votata all’accoglienza e da uno sport che sa unire tecnologia e istinto, prodigi della ricerca e prodezze dei campioni”.
L'ispirazione arriva da Matisse
Drudi ha rappresentato le moto di Francesco Bagnaia, Fabio Quartararo ed Enea Bastianini con ruote squadrate, i piloti rappresentati con delle maschere tribali o volti di demoni orientali rivisitati in chiave iper-contemporanea e a fare da contorno ci sono diversi simboli: arazzi, graffiti o manga, elementi pop, suggestioni fauves o arte spontanea, tutto è fonte di ispirazione. Immancabile il 46 giallo di Valentino Rossi. Drudi ha poi concluso: “Per guidare una moto a più di trecento chilometri orari e sfidarsi all’ultima staccata davanti a un pubblico in visibilio servono coraggio e fantasia. Sono doti che avvicinano il pilota all’artista. Henri Matisse – genio dell’arte e maestro del colore – ricordava che ‘la creatività richiede coraggio’ e che ‘ci sono fiori dappertutto per chi vuole vederli’: ancora una volta coraggio e fantasia, capacità di vedere con occhi liberi, senza lasciarsi frenare dalle regole della consuetudine. Per chi deve tradurre in immagini la gioia di un Gran Premio non c’è insegnamento migliore. ‘Chi ama, vola, corre e si diverte è libero e nessuno lo può fermare’ diceva ancora Matisse”.
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