MotoGP 2021 test Qatar - Analisi tecnica: lavoro su aerodinamica e variatori d'assetto
I dispositivi per abbassare le moto sono radoppiati: Ducati è stata la prima a crederci, ma ora quasi tutti li montano, sia davanti che dietro. Borgo Panigale ha anche nuove ali che si spingono molto in basso nella carena, con l'obiettivo di creare effetto suolo. Yamaha tra luci e ombre: il nuovo telaio non incanta, presto anche novità aerodinamiche
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MotoGP
La MotoGP si appresta a iniziare la seconda tre giorni di test in Qatar, dove tutti i team continueranno a provare nuove parti in vista del debutto del 28 marzo. Con lo sviluppo dei motori congelato fino all'anno prossimo, le Case si sono concentrate principalmente nel settore aerodinamico e nei dispositivi di variazione dell'assetto, al netto dei nuovi telai proposti.
Doppia razione
Se Ducati ha fatto scuola nel proporre l'abbassatore nel corso della scorsa stagione - non solo in fase di partenza ma anche con moto in movimento lungo il circuito- la tendenza 2021 è quella di raddoppiare. Così Borgo Panigale ha portato un doppio device e ora la GP21 scende anche davanti. Su questo sviluppo però gli altri costruttori sono stati più veloci del solito ad allinearsi: a parte Suzuki e Yamaha, che proseguono con un solo variatore (la GSX-RR all'anteriore, la M1 al posteriore), per le altre Case si procede nella direzione del doppio sistema. Non si tratta solo di impedire l'impennata, ma anche di abbassare il centro di gravità, con benefici sull'assetto e i trasferimenti di carico.
Ducati, nuove ali per non volare
La rossa di Borgo Panigale è tornata a mostrare grande velocità a Losail, dopo che l'anno scorso Honda ne aveva messo in crisi il primato. Il merito sarebbe, oltre che dei dispositivi d'assetto, anche del nuovo pacchetto aerodinamico. Sulla Desmosedici si sono viste delle inedite alette nella parte inferiore-anteriore della carena. Per quello che si è capito, il loro compito non è solo quello di pulire i flussi, ma di creare un vero e proprio downforce, senza accentuare eccessivamente il drag, la resistenza all'avanzamento. Da domani si dovrebbe iniziare a capire meglio anche quali saranno le novità di telaio portate da Dall'Igna per consentire alla GP21 di entrare meglio in curva.
Honda triplica gli sforzi
HRC ha lavorato parecchio quest'inverno, ma ancora non sembra che una direzione precisa sia stata intrapresa. Nel box di Bradl ci sono infatti ben tre telai diversi: il 2020, una versione evoluta dello stesso già intravista nella scorsa stagione e un telaio completamente nuovo. Ai diversi chassis si aggiunge un diverso aero kit, che però non ha convinto Nakagami: “Aiuta nelle curve, ma perdiamo velocità, non sono convinto sia la soluzione giusta” ha spiegato il giapponese.
Suzuki pensa al futuro
Ad Hamamatsu stanno già lavorando al motore 2022, che Alex Rins ha promosso: “Dà quella velocità in più che ci serve”. Peccato che in questa stagione non si possa utilizzare per regolamento, così per il momento i piloti stanno provando un nuovo forcellone già testato in un paio di occasioni nel 2020 e un differente telaio.
Yamaha tra luci e ombre
Iwata ha portato un nuovo telaio che non ha convinto del tutto i piloti: Vinales lo avrebbe accantonato, Quartararo e Rossi avrebbero intravisto un miglioramento, ma non così evidente. Da domani dovrebbe comparire anche una nuova aerodinamica all'anteriore, meno impattante per la velocità della M1.
Aprilia e KTM
Della nuova RS-GP abbiamo già detto: la moto è dimagrita e ha una diversa distribuzione dei pesi. Ora il prototipo di Noale sembra più faticoso da guidare ma con maggiore potenziale. In KTM invece non c'è la consueta pioggia di novità, segno che la moto ha raggiunto un discreto equilibrio. Da Mattighofen hanno portato una aerodinamica meno impattante e stanno lavorando sul dispositivo di partenza. I tempi finora non sono stati fantastici, ma la pista di Losail non è mai stata la più favorevole ai piloti in arancione.
Doppia razione
Se Ducati ha fatto scuola nel proporre l'abbassatore nel corso della scorsa stagione - non solo in fase di partenza ma anche con moto in movimento lungo il circuito- la tendenza 2021 è quella di raddoppiare. Così Borgo Panigale ha portato un doppio device e ora la GP21 scende anche davanti. Su questo sviluppo però gli altri costruttori sono stati più veloci del solito ad allinearsi: a parte Suzuki e Yamaha, che proseguono con un solo variatore (la GSX-RR all'anteriore, la M1 al posteriore), per le altre Case si procede nella direzione del doppio sistema. Non si tratta solo di impedire l'impennata, ma anche di abbassare il centro di gravità, con benefici sull'assetto e i trasferimenti di carico.
Ducati, nuove ali per non volare
La rossa di Borgo Panigale è tornata a mostrare grande velocità a Losail, dopo che l'anno scorso Honda ne aveva messo in crisi il primato. Il merito sarebbe, oltre che dei dispositivi d'assetto, anche del nuovo pacchetto aerodinamico. Sulla Desmosedici si sono viste delle inedite alette nella parte inferiore-anteriore della carena. Per quello che si è capito, il loro compito non è solo quello di pulire i flussi, ma di creare un vero e proprio downforce, senza accentuare eccessivamente il drag, la resistenza all'avanzamento. Da domani si dovrebbe iniziare a capire meglio anche quali saranno le novità di telaio portate da Dall'Igna per consentire alla GP21 di entrare meglio in curva.
Honda triplica gli sforzi
HRC ha lavorato parecchio quest'inverno, ma ancora non sembra che una direzione precisa sia stata intrapresa. Nel box di Bradl ci sono infatti ben tre telai diversi: il 2020, una versione evoluta dello stesso già intravista nella scorsa stagione e un telaio completamente nuovo. Ai diversi chassis si aggiunge un diverso aero kit, che però non ha convinto Nakagami: “Aiuta nelle curve, ma perdiamo velocità, non sono convinto sia la soluzione giusta” ha spiegato il giapponese.
Suzuki pensa al futuro
Ad Hamamatsu stanno già lavorando al motore 2022, che Alex Rins ha promosso: “Dà quella velocità in più che ci serve”. Peccato che in questa stagione non si possa utilizzare per regolamento, così per il momento i piloti stanno provando un nuovo forcellone già testato in un paio di occasioni nel 2020 e un differente telaio.
Yamaha tra luci e ombre
Iwata ha portato un nuovo telaio che non ha convinto del tutto i piloti: Vinales lo avrebbe accantonato, Quartararo e Rossi avrebbero intravisto un miglioramento, ma non così evidente. Da domani dovrebbe comparire anche una nuova aerodinamica all'anteriore, meno impattante per la velocità della M1.
Aprilia e KTM
Della nuova RS-GP abbiamo già detto: la moto è dimagrita e ha una diversa distribuzione dei pesi. Ora il prototipo di Noale sembra più faticoso da guidare ma con maggiore potenziale. In KTM invece non c'è la consueta pioggia di novità, segno che la moto ha raggiunto un discreto equilibrio. Da Mattighofen hanno portato una aerodinamica meno impattante e stanno lavorando sul dispositivo di partenza. I tempi finora non sono stati fantastici, ma la pista di Losail non è mai stata la più favorevole ai piloti in arancione.
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