MotoGP 2020, Puig: “Ero convinto che Lorenzo si ritirasse davvero”
MotoGP news – Il ritorno in pista di Jorge Lorenzo, come collaudatore di Yamaha, ha stupito in molti tra cui il team manager Alberto Puig. Lo spagnolo ha rivissuto il momento di separazione dal maiorchino, che si è ritirato proprio dopo la stagione disastrosa con la Honda, e ha affermato: “Non ha la bacchetta magica per rubarci i nostri segreti”
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"Non potevamo obbligarlo a correre"
A due mesi dal suo ritiro dalle competizioni, Jorge Lorenzo è tornato a far notizia annunciando il suo nuovo ruolo di collaudatore per Yamaha. Il maiorchino aveva appena chiuso la sua collaborazione con Honda, che da biennale è durata solo un anno, e il team manager del team Repsol Honda ha dichiarato al giornale spagnolo Marca: “Con Jorge non abbiamo interrotto il contratto che era di due anni. Quando un pilota viene e ti dice che vuole lasciare perché ha paura di farsi male e che non ha più alcuna motivazione per correre, puoi solo dirgli: Ok, ritirati. Quando Lorenzo è venuto a dirci questo, abbiamo solo potuto accettarlo. Il nostro sport è pericoloso e davanti a queste sue parole non potevi dirgli che però con Honda aveva un contratto. Honda non si sarebbe mai comportata così. Non potevamo obbligarlo a correre e rischiare che si facesse male se non era pronto”. Vederlo ora indossare già i colori Yamaha fa un certo effetto e Puig ha continuato: “Jorge si è ritirato ufficialmente a Valencia, c’eravamo tutti. Poi, per qualche ragione, ha cambiato idea e dobbiamo rispettarlo. Dal nostro punto di vista, abbiamo fatto la cosa corretta. Quando era con noi abbiamo fatto il massimo, anche se non è stato sufficiente, ma tutti, me incluso, l’abbiamo aiutato. Se poi ha deciso di guidare la Yamaha, questa è la sua vita. Non interferiamo. Ogni persona può fare qualunque cosa della sua vita. Siamo contenti per lui che in pubblico ci ha ringraziato. Gli auguriamo che sia felice e che abbia la fortuna che lo scorso anno gli è mancata”. Nonostante questo, lo spagnolo non ha paura che il pilota riveli i segreti della casa alta: “Ero davvero convinto che si ritirasse. In ogni caso non succede che un pilota cambia marca con un libro di appunti e i disegni di una moto. È vero che si porta via un anno di esperienza con la nostra moto, può dire come va la Honda in alcuni punti, come si trovava con la Ducati, ma nulla di più. Non avrà la bacchetta magica”.
A due mesi dal suo ritiro dalle competizioni, Jorge Lorenzo è tornato a far notizia annunciando il suo nuovo ruolo di collaudatore per Yamaha. Il maiorchino aveva appena chiuso la sua collaborazione con Honda, che da biennale è durata solo un anno, e il team manager del team Repsol Honda ha dichiarato al giornale spagnolo Marca: “Con Jorge non abbiamo interrotto il contratto che era di due anni. Quando un pilota viene e ti dice che vuole lasciare perché ha paura di farsi male e che non ha più alcuna motivazione per correre, puoi solo dirgli: Ok, ritirati. Quando Lorenzo è venuto a dirci questo, abbiamo solo potuto accettarlo. Il nostro sport è pericoloso e davanti a queste sue parole non potevi dirgli che però con Honda aveva un contratto. Honda non si sarebbe mai comportata così. Non potevamo obbligarlo a correre e rischiare che si facesse male se non era pronto”. Vederlo ora indossare già i colori Yamaha fa un certo effetto e Puig ha continuato: “Jorge si è ritirato ufficialmente a Valencia, c’eravamo tutti. Poi, per qualche ragione, ha cambiato idea e dobbiamo rispettarlo. Dal nostro punto di vista, abbiamo fatto la cosa corretta. Quando era con noi abbiamo fatto il massimo, anche se non è stato sufficiente, ma tutti, me incluso, l’abbiamo aiutato. Se poi ha deciso di guidare la Yamaha, questa è la sua vita. Non interferiamo. Ogni persona può fare qualunque cosa della sua vita. Siamo contenti per lui che in pubblico ci ha ringraziato. Gli auguriamo che sia felice e che abbia la fortuna che lo scorso anno gli è mancata”. Nonostante questo, lo spagnolo non ha paura che il pilota riveli i segreti della casa alta: “Ero davvero convinto che si ritirasse. In ogni caso non succede che un pilota cambia marca con un libro di appunti e i disegni di una moto. È vero che si porta via un anno di esperienza con la nostra moto, può dire come va la Honda in alcuni punti, come si trovava con la Ducati, ma nulla di più. Non avrà la bacchetta magica”.
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