MotoGP 2020, Marquez: “Non voglio avere la moto più facile, ma quella più veloce”
MotoGP news – Il campione del mondo in carica ha lavorato a lungo sulla RC213V in configurazione 2020 per impostare lo sviluppo e ha raccontato nel dettaglio il lavoro che dovrà fare la casa di Tokyo questo inverno per migliorare i punti deboli
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Attenzione su telaio e motore
Ha chiuso con il settimo tempo Marc Marquez la seconda e ultima giornata di test disputata a Valencia, a sette decimi dal primo, ma lo spagnolo non aveva come obbiettivo il miglior crono. Il portacolori Honda ha raccontato: “Se hai una moto più facile questo può aiutare tutti i piloti di Honda, ma il mio obiettivo è quello di avere la moto più veloce, non mi interessa se è difficile o meno. Quello che voglio è provare a vincere, non mi importa se devo spingere di più o di meno alla guida. Stiamo anche lavorando sull’area del telaio perché sia più facile essere competitivi sul giro secco. Il carattere del motore è più o meno lo stesso. Al momento, non stiamo lavorando molto profondamente sull'elettronica. Stiamo provando alcune cose importanti, il motore, l'area del telaio, ed è lì che dobbiamo capire meglio per migliorare la velocità in curva e l'uscita in curva dove Yamaha è molto forte”. Sul debutto di suo fratello Alex, suo nuovo compagno di squadra, ha detto: “Adesso si vede poco, il ritmo è completamente diverso. Io sono da sette anni con questa moto. Ho fatto un giro dietro di lui e ho visto che nelle curve veloci, dove non devi forzare tanto l’anteriore, era più veloce. Ma il punto più critico di Honda è nell’ultima parte della frenata, è in questa fase che sono caduto spesso, dove ho fatto più fatica a capire dov’era il limite, e proprio in questo lui sta faticando”.
Tanto lavoro è stato svolto nel box e in pista e il suo feedback sulla moto 2020 è positivo: “Sono contento, ma dobbiamo continuare a lavorare. È stata la prima evoluzione, il primo passo. L’importante è che, a questo punto, siamo già come eravamo lo scorso anno. A volte quando fai un passo in avanti, indietreggi, e fai fatica a recuperare. A livello di motore finora siamo uguali o migliori dello scorso anno. Sul telaio dobbiamo lavorare un po’ di più. I nuovi pezzi dobbiamo ora confermarli nel test di Jerez. I punti deboli sono due: l’ultima parte della frenata e la trazione uscendo dalle curve”.
Ha chiuso con il settimo tempo Marc Marquez la seconda e ultima giornata di test disputata a Valencia, a sette decimi dal primo, ma lo spagnolo non aveva come obbiettivo il miglior crono. Il portacolori Honda ha raccontato: “Se hai una moto più facile questo può aiutare tutti i piloti di Honda, ma il mio obiettivo è quello di avere la moto più veloce, non mi interessa se è difficile o meno. Quello che voglio è provare a vincere, non mi importa se devo spingere di più o di meno alla guida. Stiamo anche lavorando sull’area del telaio perché sia più facile essere competitivi sul giro secco. Il carattere del motore è più o meno lo stesso. Al momento, non stiamo lavorando molto profondamente sull'elettronica. Stiamo provando alcune cose importanti, il motore, l'area del telaio, ed è lì che dobbiamo capire meglio per migliorare la velocità in curva e l'uscita in curva dove Yamaha è molto forte”. Sul debutto di suo fratello Alex, suo nuovo compagno di squadra, ha detto: “Adesso si vede poco, il ritmo è completamente diverso. Io sono da sette anni con questa moto. Ho fatto un giro dietro di lui e ho visto che nelle curve veloci, dove non devi forzare tanto l’anteriore, era più veloce. Ma il punto più critico di Honda è nell’ultima parte della frenata, è in questa fase che sono caduto spesso, dove ho fatto più fatica a capire dov’era il limite, e proprio in questo lui sta faticando”.
Tanto lavoro è stato svolto nel box e in pista e il suo feedback sulla moto 2020 è positivo: “Sono contento, ma dobbiamo continuare a lavorare. È stata la prima evoluzione, il primo passo. L’importante è che, a questo punto, siamo già come eravamo lo scorso anno. A volte quando fai un passo in avanti, indietreggi, e fai fatica a recuperare. A livello di motore finora siamo uguali o migliori dello scorso anno. Sul telaio dobbiamo lavorare un po’ di più. I nuovi pezzi dobbiamo ora confermarli nel test di Jerez. I punti deboli sono due: l’ultima parte della frenata e la trazione uscendo dalle curve”.
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