MotoGP 2020, gli italiani e il secondo digiuno più lungo della storia
Quante speranze di gloria ha l’Italia in MotoGP? Ad oggi, purtroppo, non molte e considerando che il futuro di Valentino Rossi e di Andrea Dovizioso è piuttosto incerto, bisogna puntare sui giovani. Come ad esempio Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia, che fino ad oggi abbiamo visto poche volte nelle posizioni che contano
Image
MotoGP
Chi sarà il nuovo Rossi?
Nel 2021 la griglia della MotoGP potrebbe ritrovarsi carente di portacolori italiani, considerando che sia Valentino Rossi sia Andrea Dovizioso potrebbero decidere di appendere il casco al chiodo e di dedicarsi ad altre attività, rispettivamente alle quattro ruote e al motocross. Proprio loro sono gli unici due piloti italiani che negli ultimi anni si sono messi in mostra: il “Dovi” è stato dal 2017 fino ad oggi il più veloce in pista, dietro a Marc Marquez, Rossi si è sempre riuscito a difendere bene con la Yamaha, tranne nella scorsa stagione. Nonostante questo il titolo della MotoGP in Italia manca da ormai 10 anni, ovvero da quel lontano 2009 in cui fu proprio il pesarese ad alzare il trofeo, il nono della sua carriera. Questo è il secondo digiuno più lungo della storia, considerando che prima del primo successo del Dottore (nel 2001) l’Italia era diventata campione del mondo nella top class con Franco Uncini, nel lontano 1982. Prima di questo il digiuno era stato lungo nove anni, tra il titolo di Libero Liberati (1957) e quello del grande Giacomo Agostini, nel 1966. Quanti anni dovranno passare adesso prima che l’Italia torni sul tetto più alto del mondo? Dovizioso sono tre anni che ci va vicino, in futuro gli occhi sono puntati sui giovani Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia. I due ragazzi sono piloti della VR46 Riders Academy e al momento non hanno ancora brillato. Poi c’è anche Andrea Iannone, che però avendo abbracciato una sfida come quella di Aprilia, in cui la moto è ancora da sviluppare, avrà bisogno di tempo prima di tornare a stare davanti a tutti, così come riuscì con Ducati negli anni 2015 e 2016.
Nel 2021 la griglia della MotoGP potrebbe ritrovarsi carente di portacolori italiani, considerando che sia Valentino Rossi sia Andrea Dovizioso potrebbero decidere di appendere il casco al chiodo e di dedicarsi ad altre attività, rispettivamente alle quattro ruote e al motocross. Proprio loro sono gli unici due piloti italiani che negli ultimi anni si sono messi in mostra: il “Dovi” è stato dal 2017 fino ad oggi il più veloce in pista, dietro a Marc Marquez, Rossi si è sempre riuscito a difendere bene con la Yamaha, tranne nella scorsa stagione. Nonostante questo il titolo della MotoGP in Italia manca da ormai 10 anni, ovvero da quel lontano 2009 in cui fu proprio il pesarese ad alzare il trofeo, il nono della sua carriera. Questo è il secondo digiuno più lungo della storia, considerando che prima del primo successo del Dottore (nel 2001) l’Italia era diventata campione del mondo nella top class con Franco Uncini, nel lontano 1982. Prima di questo il digiuno era stato lungo nove anni, tra il titolo di Libero Liberati (1957) e quello del grande Giacomo Agostini, nel 1966. Quanti anni dovranno passare adesso prima che l’Italia torni sul tetto più alto del mondo? Dovizioso sono tre anni che ci va vicino, in futuro gli occhi sono puntati sui giovani Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia. I due ragazzi sono piloti della VR46 Riders Academy e al momento non hanno ancora brillato. Poi c’è anche Andrea Iannone, che però avendo abbracciato una sfida come quella di Aprilia, in cui la moto è ancora da sviluppare, avrà bisogno di tempo prima di tornare a stare davanti a tutti, così come riuscì con Ducati negli anni 2015 e 2016.
Foto e immagini
Aggiungi un commento