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MotoGP 2019, la crisi Yamaha dall’addio di Lorenzo ad oggi

MotoGP news – Dal 2017 fino ad oggi Yamaha sta vivendo un periodo piuttosto difficile in pista, e sono più le volte in cui in gara Valentino Rossi e Maverick Vinales faticano, che quelle in cui brillano. Questa crisi ha coinciso con l’addio di Lorenzo, questo è solo un caso? Abbiamo provato ad analizzare la situazione
Il “dopo Lorenzo”
La stagione 2019 è la terza consecutiva in cui Yamaha è molto in difficoltà, ovvero che non è ancora riuscita a recuperare terreno sugli avversari e si ritrova ancora a inseguire Honda e Ducati in primis. La casa di Iwata, dopo aver vinto il titolo tanto chiacchierato del 2015 con Jorge Lorenzo (conteso con il suo compagno di squadra all’epoca Valentino Rossi)  ha svolto un’altra positiva stagione nel 2016 dove però a diventare campione del mondo era stato Marc Marquez.

In quell'anno sia Valentino Rossi sia Jorge Lorenzo erano stati molto veloci: il maiorchino aveva conquistato quattro vittorie e sei podi, mentre il pesarese era riuscito a essere più costante nonostante le sole due vittorie, a cui bisogna aggiungere ben sei secondi posti e due terzi posti. Il 2016 però è stato anche l’anno in cui Ducati ha annunciato l’ingaggio di Lorenzo per il biennio successivo (2017 e 2018) e questo ha comportato il successivo arrivo di Maverick Vinales in Yamaha

La coppia Lorenzo-Rossi dunque si separava nuovamente, e questa volta definitivamente, dopo i tanti screzi che c’erano stati tra i due negli anni. L’anno successivo però Yamaha ha iniziato a pagare un alto distacco dagli avversari, complice anche l’arrivo della nuova centralina unica e i nuovi regolamenti che i piani alti di Yamaha non sono stati in grado di affrontare prontamente. A dire questo sono stati i risultati e i diversi addetti ai lavori hanno notato che da quando non c’era più Lorenzo Yamaha sembrava aver perso la bussola. Recentemente proprio Lin Jarvis, director managing di Yamaha, ha detto: “Abbiamo perso il giusto cammino quando se n’è andato Lorenzo, ma non per questo motivo. Quello che ci ha realmente causato il problema più grande è stata la nuova centralina unica”.

Da quel momento infatti sono iniziate le lamentele di Rossi, che più volte ha incitato anche pubblicamente Yamaha a lavorare, vedendo il distacco aumentare sempre più tra loro e gli avversari. Se nel 2017 Yamaha se l’è cavata con quattro vittorie (tre di Vinales e una di Rossi) il periodo più buio è stato il 2018, anno in cui il pesarese è andato a podio solo cinque volte e lo spagnolo è riuscito a conquistare l’unica vittoria della casa di Iwata, in Australia. Questo successo è arrivato dopo ben 25 gare di digiuno, un periodo lunghissimo e inimmaginabile solo pochi anni prima.

La situazione, però, non accenna a svoltare. Dopo 12 gare quest’anno Yamaha conta solo con un successo (quello di Maverick Vinales in Olanda) e alcuni podi che li hanno portati a stare in quinta e sesta posizione, rispettivamente Vinales e Rossi, separati da appena due punti. C'è da dire che quest’anno, in diverse occasioni, Vinales e Rossi sono riusciti a essere competitivi: Rossi ad Austin ha sfiorato la vittoria, arrivando secondo anche in Argentina, Maverick invece è riuscito a dominare la scena ad Assen, chiudendo secondo al Sachsenring. Un passo avanti è chiaro che è stato fatto, ma non basta ancora per stare a lottare con Honda e Ducati in una situazione normale, potrebbe forse essere l’inizio della ripresa, questa volta ufficiale.

La casa di Iwata sta lavorando duramente e già nella giornata di test svolta a Brno ha portato materiale nuovo in vista del 2020, a differenza dello scorso anno. Che la prossima stagione sarà quella buona? Noi, ce lo auguriamo.
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