MotoGP 2018, Motegi uno dei circuiti più impegnativi per i freni. Orari TV
MotoGP news – Il Gran Premio del Giappone è ormai alle porte e Brembo, fornitore unico degli impianti frenanti per tutti i piloti di MotoGP, ha spiegato quali sono le frenate più impegnative per i piloti. Il tracciato di Motegi è tra i più complicati per i freni, molte curve sono da fare in seconda marcia, ecco l'analisi dei tecnici
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MotoGP
Una pista particolare
Il Twin Ring Motegi ospiterà questo fine settimana il Gran Premio del Giappone ed essendo un tracciato con tante curve da seconda marcia è uno dei più impegnativi per i freni, complice la difficoltà di raffreddare i dischi tra una staccata e l’altra. Il buon grip offerto dal fondo perfetto, inoltre, migliora la coppia frenante scaricata a terra e di conseguenza aumenta le sollecitazioni a cui sono sottoposti i freni. È inutile dire dunque che questo è un tracciato altamente impegnativi per i freni e ben 10 delle 14 curve del Twin Ring Motegi richiedono l’impiego dei freni e per 5 di queste l’utilizzo supera i 4 secondi. Ciò spiega i 35 secondi al giro di funzionamento dell’impianto frenante, equivalente al 33 per cento della gara, percentuale record del Mondiale a pari merito con Jerez.
La presenza di 3 frenate di modesta entità (da 41 a 94 metri l’una) abbassa la decelerazione media che si ferma sugli 1,1 g. comunque superiore al valore fatto registrare dalla Honda Civic Type R in frenata da 100 a 0 km/h.
Delle 10 frenate del circuito 3 sono considerate altamente impegnative per i freni; mentre 4 sono di media difficoltà e 3 sono leggere.
La più stressante per l’impianto frenante e i piloti (1,5 g di decelerazione) è la curva 11 a 90 gradi: le MotoGP vi arrivano a 308 km/h e frenano per 5,2 secondi necessari a scendere a 86 km/h. In questo intervallo di tempo i piloti esercitano un carico sulla leva di 7,6 kg mentre le moto percorrono 263 metri e la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T schizza a 13,2 bar.
Decelerazioni di 1,4 g si registrano invece alle curve 1, 3 e 5: quest’ultima in particolare si contraddistingue per lo sforzo richiesto al pilota (7,9 kg sulla leva) e al liquido frenante (13,6 bar) necessari per frenare da 270 km/h a 76 km/h in 4,9 secondi e 222 metri.
I valori sono più contenuti alla curva 3 ma comunque superiori alla media delle altre curve del tracciato: lo spazio di frenata è di 211 metri in un tempo di 4,4 secondi per una diminuzione di velocità di 177 km/h (da 271 km/h a 94 km/h).
Puntate la sveglia per guardare il GP del Giappone, cliccate qui per vedere gli orari diretta TV su Sky e in differita su TV8.
Il Twin Ring Motegi ospiterà questo fine settimana il Gran Premio del Giappone ed essendo un tracciato con tante curve da seconda marcia è uno dei più impegnativi per i freni, complice la difficoltà di raffreddare i dischi tra una staccata e l’altra. Il buon grip offerto dal fondo perfetto, inoltre, migliora la coppia frenante scaricata a terra e di conseguenza aumenta le sollecitazioni a cui sono sottoposti i freni. È inutile dire dunque che questo è un tracciato altamente impegnativi per i freni e ben 10 delle 14 curve del Twin Ring Motegi richiedono l’impiego dei freni e per 5 di queste l’utilizzo supera i 4 secondi. Ciò spiega i 35 secondi al giro di funzionamento dell’impianto frenante, equivalente al 33 per cento della gara, percentuale record del Mondiale a pari merito con Jerez.
La presenza di 3 frenate di modesta entità (da 41 a 94 metri l’una) abbassa la decelerazione media che si ferma sugli 1,1 g. comunque superiore al valore fatto registrare dalla Honda Civic Type R in frenata da 100 a 0 km/h.
Delle 10 frenate del circuito 3 sono considerate altamente impegnative per i freni; mentre 4 sono di media difficoltà e 3 sono leggere.
La più stressante per l’impianto frenante e i piloti (1,5 g di decelerazione) è la curva 11 a 90 gradi: le MotoGP vi arrivano a 308 km/h e frenano per 5,2 secondi necessari a scendere a 86 km/h. In questo intervallo di tempo i piloti esercitano un carico sulla leva di 7,6 kg mentre le moto percorrono 263 metri e la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T schizza a 13,2 bar.
Decelerazioni di 1,4 g si registrano invece alle curve 1, 3 e 5: quest’ultima in particolare si contraddistingue per lo sforzo richiesto al pilota (7,9 kg sulla leva) e al liquido frenante (13,6 bar) necessari per frenare da 270 km/h a 76 km/h in 4,9 secondi e 222 metri.
I valori sono più contenuti alla curva 3 ma comunque superiori alla media delle altre curve del tracciato: lo spazio di frenata è di 211 metri in un tempo di 4,4 secondi per una diminuzione di velocità di 177 km/h (da 271 km/h a 94 km/h).
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Foto e immagini
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