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MotoGP, Valentino Rossi: “Lorenzo è meno finto di Marquez”

MotoGP news – Il Dottore sta per disputare un'altra  stagione del Motomondiale con lo stesso obiettivo di sempre: vincere, possibilmente il mondiale. Valentino Rossi si è concesso una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui ha parlato di speranze, desideri, della sua vita privata, del figlio che vorrebbe e di quel maledetto 2015: "È stata una delusione fortissima, una vergogna per lo sport"
Due sogni da realizzare
Trentotto anni e la motivazione di un ragazzo, Valentino Rossi è pronto per affrontare una nuova sfida in MotoGP, la sua 22esima stagione e si è raccontato in una lunga intervista al Corriere.it: “La verità" ha confessato "è che la mia seconda vita è già cominciata. Offre stimoli, un sacco di gusti nuovi. Fare bene ogni cosa è interessante. E poi aiutare giovani piloti mi piace da matti. Non esisteva nulla del genere in Italia, adesso abbiamo molti ragazzini che vanno forte, con ambizioni serie. Per loro sono come un fratello maggiore. Graziano, il mio babbo, mi ha sempre insegnato che la spocchia è una scemenza, che l’umiltà è più divertente. Non sono stupido al punto da pensare che nessuno possa battermi, anche se si tratta di ragazzi in allenamento. Certo, sto un po’ attento. Uno di loro venne da me, raggiante, dopo il primo podio. Disse: ma tu Vale, quanti ne hai fatti? Beh, mica potevo rispondere: duecento e passa. Ho finto un vuoto di memoria”. L'obiettivo anche per quest'anno sarà sempre lo stesso: “Le basi, gli ingredienti sono quelli di sempre. Posso vincere quando si può vincere. Posso cercare di vincere quando è più complicato, mica sempre. I due anni con Ducati (2011-2012) sono stati devastanti ma, visti ora, sono serviti per rilanciare impegno e desideri. L’apice ha coinciso con il 2015, che è finito come è finito. Sarà più difficile, ma è stato difficile sempre”. Tornando sul delicato argomento di quel finale, il pesarese ha spiegato: “È stata una delusione fortissima. Sono accadute cose che non dovrebbero accadere, una vergogna per lo sport. Ho lottato contro avversari tosti, diversi, da Biaggi a Stoner, ma nessuno si è comportato come Marquez allora. Mai visto un pilota fuori dalla lotta per il titolo correre contro, così. Rimpianti? Certo. Se non avessi parlato... se non avessi reagito... La verità è che mi avrebbero fregato comunque e almeno mi sono sfogato, ho fatto casino”. Negli ultimi anni gli avversari più tosi sono stati tutti spagnoli, e ora tra questi c'è anche Maverick Vinales, suo nuovo compagno di squadra: “Lorenzo, nel bene o nel male, è più trasparente di Marquez, meno finto. Viñales mi pare più equilibrato di Lorenzo. Poi bisognerà vedere se saprà gestire le tensioni, se cambierà sotto stress. Oddio, magari in pista non lo vedo neanche, visto quanto è andato forte nei test. Ma le persone si rivelano sotto tensione. A fare i signori a moto ferme son buoni tutti”. Passando a parlare di vita privata, Rossi è single da un anno e trovare quella giusta è complicato: “Ti fidanzi, cerchi di capire se va bene... Mi metto di impegno ma non è che i risultati siano eccezionali. Succede che una relazione va avanti molto anche perché smettere diventa difficile, tra amore, affetto e abitudini. Mi sa che dopo un po’ di mesi la tensione sia destinata a calare. Insomma, i miei genitori mi hanno cresciuto in una autentica libertà. Così, entrare in questa libertà è complicato per una donna. E quando accade, diventa complicato per me accettarlo”. E quali sogni restano da realizzare? “Continuare a vincere, essere lì, esserci, cercare il decimo titolo. Sono prontom come prima, più di prima. Correre significa pensare al futuro. E un figlio. Mi piacerebbe fare un bambino e mi pare sia il momento giusto”.

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