MotoGP 2016, nove vincitori diversi. Ecco come mai
MotoGP news – La stagione 2016 sarà ricordata, tra le altre cose, anche per i nove vincitori diversi: quest'anno infatti sono saliti sul gradino più alto del podio ben nove piloti diversi di Honda, Yamaha, Ducati e Suzuki, di cui due anche appartenenti a team privati, Jack Miller e Cal Crutchlow. Tutto merito delle novità 2016?
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La varietà del 2016
Dopo il Gran Premio della Malesia, in cui ha trionfato Andrea Dovizioso, i vincitori di almeno un GP in questo 2016 sono ben nove. Il campione del mondo Marc Marquez ha messo la sua firma sui Gran Premi d'Argentina, d'Austin, di Germania, ad Aragon e a Motegi in Giappone dove ha vinto il titolo, Valentino Rossi ha fatto risuonare l'inno di Mameli a Jerez e a Montmelò, Jorge Lorenzo ha calcato il gradino più alto del podio in Qatar, a Le Mans e al Mugello e tutte le altre gare sono state vinte da altri piloti. Sotto la pioggia olandese, ad Assen, Jack Miller ha portato la sua Honda del team Marc VDS davanti a tutti, in Austria Andrea Iannone ha regalato il primo successo stagionale a Ducati, a Brno e a Phillip Island Cal Crutchlow ha festeggiato con il team LCR, a Silverstone Maverick Vinales ha fatto la storia con Suzuki, a Misano Dani Pedrosa è tornato in vetta e infine a Sepang il "Dovizi" ha regalato il secondo successo stagionale a Ducati. Da cosa dipende tutto questo? A inizio mese, quando Guido Meda aveva intervistato Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, per Sky, lo spagnolo aveva affermato che il fatto di avere così tanti vincitori diversi dipendesse dalla nuova centralina unica Magneti Marelli che ha livellato le prestazioni. Fino all'anno scorso, infatti, tutte le vittorie erano una questione tra Honda e Yamaha, oggi invece si affacciano sul podio anche con maggiore frequenza Suzuki e Ducati, rendendo lo spettacolo maggiore e meno scontato. Questa lettura certamente è corretta, ma c'è anche da dire che l'adattamento alle nuove gomme Michelin ha riservato varie sorprese, sia negative sia positive, e il meteo in questo 2016 non è certo stato clemente, con la pioggia che la domenica ha spesso cambiato le carte in tavola. La stagione 2016 si concluderà a Valencia tra due settimane, e chissà mai che assisteremo ad un nuovo vincitore diverso, il decimo.
Dopo il Gran Premio della Malesia, in cui ha trionfato Andrea Dovizioso, i vincitori di almeno un GP in questo 2016 sono ben nove. Il campione del mondo Marc Marquez ha messo la sua firma sui Gran Premi d'Argentina, d'Austin, di Germania, ad Aragon e a Motegi in Giappone dove ha vinto il titolo, Valentino Rossi ha fatto risuonare l'inno di Mameli a Jerez e a Montmelò, Jorge Lorenzo ha calcato il gradino più alto del podio in Qatar, a Le Mans e al Mugello e tutte le altre gare sono state vinte da altri piloti. Sotto la pioggia olandese, ad Assen, Jack Miller ha portato la sua Honda del team Marc VDS davanti a tutti, in Austria Andrea Iannone ha regalato il primo successo stagionale a Ducati, a Brno e a Phillip Island Cal Crutchlow ha festeggiato con il team LCR, a Silverstone Maverick Vinales ha fatto la storia con Suzuki, a Misano Dani Pedrosa è tornato in vetta e infine a Sepang il "Dovizi" ha regalato il secondo successo stagionale a Ducati. Da cosa dipende tutto questo? A inizio mese, quando Guido Meda aveva intervistato Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, per Sky, lo spagnolo aveva affermato che il fatto di avere così tanti vincitori diversi dipendesse dalla nuova centralina unica Magneti Marelli che ha livellato le prestazioni. Fino all'anno scorso, infatti, tutte le vittorie erano una questione tra Honda e Yamaha, oggi invece si affacciano sul podio anche con maggiore frequenza Suzuki e Ducati, rendendo lo spettacolo maggiore e meno scontato. Questa lettura certamente è corretta, ma c'è anche da dire che l'adattamento alle nuove gomme Michelin ha riservato varie sorprese, sia negative sia positive, e il meteo in questo 2016 non è certo stato clemente, con la pioggia che la domenica ha spesso cambiato le carte in tavola. La stagione 2016 si concluderà a Valencia tra due settimane, e chissà mai che assisteremo ad un nuovo vincitore diverso, il decimo.
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