MotoGP 2016, intervista a Matteo Flamigni: “Valentino Rossi è più forte dello scorso anno”
MotoGP news – Matteo Flamigni è il telemetrista "storico" di Valentino Rossi, i due fanno coppia dal 2004 e hanno vinto quattro titoli mondiali. L'abbiamo incontrato durante il Gran Premio di Catalunya e ci ha raccontato del suo rapporto speciale con il Dottore, ma anche delle responsabilità e delle sfide di questo 2016
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Matteo Flamigni, modenese doc, è una figura "storica" nel box di Valentino Rossi. È telemetrista del Dottore dal 2004, cioè sin da quando Rossi è arrivato in Yamaha. I due hanno vinto quattro titoli mondiali (2004, 2005, 2008 e 2009), poi sono passati in Ducati e, infine, il ritorno in Yamaha. La nostra inviata Serena Zunino è riuscita a intervistarlo alla vigilia del Gran Premio di Catalunya, ecco cosa ci ha raccontato.
Quanto ha fatto male il Mugello?
Di più! (ride) Più di quello che puoi immaginare. La rottura in gara è sempre un grosso dispiacere, al Mugello ancora di più perché la cornice dei tifosi è meravigliosa. Regalare ai tifosi una vittoria lì è qualcosa di speciale.
Dopo tanti anni a fianco di Valentino, cosa ti stupisce ancora di lui?
La sua grande umiltà e la sua grandissima voglia, nonostante tutto, di imparare e continuare a farlo. È sempre alla ricerca del miglioramento, non dà mai nulla per scontato.
Come lo vedi quest'anno?
Molto molto forte. Lo vedo motivato, carico, voglioso di rivincita, di riprendersi ciò che gli è stato tolto l'anno scorso. Noto in lui una grandissima determinazione.
Senti il peso della responsabilità del tuo lavoro?
In alcuni momenti la sento, so che abbiamo un compito molto importante, molto pesante. Vincere un mondiale in MotoGP è qualcosa di grande valore. La mia fortuna è che lavorando con Vale non ti fa pesare per niente questa cosa. Rende tutto molto facile, le cose filano lisce. Si incanala tutto nella giusta direzione senza troppe pressioni e senza troppi stress. Un pilota così ti aiuta molto.
Come è stato l'arrivo delle Michelin?
Abbiamo dovuto rivedere il nostro database. Dai test invernali a quest'anno abbiamo fatto un grosso lavoro di sviluppo e quindi adesso stiamo cercando i "numerini" giusti anche per queste gomme. Il lavoro più o meno è molto simile, cambiano i numeri da inserire nelle mappature. I dati relativi al comportamento della moto, quindi al traction control e quant'altro, ovviamente sono cambiati. Abbiamo fatto un lavoro approfondito di analisi.
Cosa mi dici della stagione?
Fare pronostici è sempre molto difficile. Vedo una stagione in cui Vale è sempre molto competitivo, a differenza magari dell'anno scorso, dove in alcune gare siamo stati un po' in difficoltà. L'anno scorso siamo sempre stati in testa fino alla fine, poi abbiamo perso il mondiale, quest'anno partiamo un po' più indietro, quindi se ribaltiamo la situazione e... non aggiungo altro! Il mondiale è lungo, abbiamo visto che ogni gara può essere una sorpresa.
Quest'anno Valentino è molto forte anche nelle qualifiche...
Le affrontiamo in maniera leggermente differente, anche perché le Michelin si addicono un po' di più allo stile di guida di Vale. Le Bridgestone duravano una giro secco, mentre le Michelin ti permettono di fare anche due o tre giri, che è quello che ha sempre fatto Vale. A lui non è mai piaciuto fare il giro secco nella sua carriera, preferisce fare due o tre giri, andare sempre più veloce. Quest'anno poi non essendoci la super soft, Vale ha maggiori possibilità di mostrare il suo vero valore. Quest'anno è tutto più veritiero e Vale, di conseguenza, torna a essere lì davanti.
Che rapporto c'è tra voi?
È un rapporto meraviglioso, ormai ci capiamo guardandoci negli occhi. Sappiamo veramente intenderci. Io quando riconosco una smorfia o un sorriso, un'occhiata in un determinato modo, riesco a capire se ha un problema piccolo o veramente grande. Lui tende a minimizzare, si accolla molto la responsabilità del tipo: “Dai, se in quella curva non riesci a risolvere, non ti preoccupare, vedo poi io cosa riesco a fare”, anche se in realtà il problema è grande. Riesco a capire più o meno dal suo comportamento il tipo di problema che c'è sulla moto. Credo ci sia un rapporto di estrema fiducia da parte di entrambi, e questo mi rende veramente orgoglioso.
Quanto ha fatto male il Mugello?
Di più! (ride) Più di quello che puoi immaginare. La rottura in gara è sempre un grosso dispiacere, al Mugello ancora di più perché la cornice dei tifosi è meravigliosa. Regalare ai tifosi una vittoria lì è qualcosa di speciale.
Dopo tanti anni a fianco di Valentino, cosa ti stupisce ancora di lui?
La sua grande umiltà e la sua grandissima voglia, nonostante tutto, di imparare e continuare a farlo. È sempre alla ricerca del miglioramento, non dà mai nulla per scontato.
Come lo vedi quest'anno?
Molto molto forte. Lo vedo motivato, carico, voglioso di rivincita, di riprendersi ciò che gli è stato tolto l'anno scorso. Noto in lui una grandissima determinazione.
Senti il peso della responsabilità del tuo lavoro?
In alcuni momenti la sento, so che abbiamo un compito molto importante, molto pesante. Vincere un mondiale in MotoGP è qualcosa di grande valore. La mia fortuna è che lavorando con Vale non ti fa pesare per niente questa cosa. Rende tutto molto facile, le cose filano lisce. Si incanala tutto nella giusta direzione senza troppe pressioni e senza troppi stress. Un pilota così ti aiuta molto.
Come è stato l'arrivo delle Michelin?
Abbiamo dovuto rivedere il nostro database. Dai test invernali a quest'anno abbiamo fatto un grosso lavoro di sviluppo e quindi adesso stiamo cercando i "numerini" giusti anche per queste gomme. Il lavoro più o meno è molto simile, cambiano i numeri da inserire nelle mappature. I dati relativi al comportamento della moto, quindi al traction control e quant'altro, ovviamente sono cambiati. Abbiamo fatto un lavoro approfondito di analisi.
Cosa mi dici della stagione?
Fare pronostici è sempre molto difficile. Vedo una stagione in cui Vale è sempre molto competitivo, a differenza magari dell'anno scorso, dove in alcune gare siamo stati un po' in difficoltà. L'anno scorso siamo sempre stati in testa fino alla fine, poi abbiamo perso il mondiale, quest'anno partiamo un po' più indietro, quindi se ribaltiamo la situazione e... non aggiungo altro! Il mondiale è lungo, abbiamo visto che ogni gara può essere una sorpresa.
Quest'anno Valentino è molto forte anche nelle qualifiche...
Le affrontiamo in maniera leggermente differente, anche perché le Michelin si addicono un po' di più allo stile di guida di Vale. Le Bridgestone duravano una giro secco, mentre le Michelin ti permettono di fare anche due o tre giri, che è quello che ha sempre fatto Vale. A lui non è mai piaciuto fare il giro secco nella sua carriera, preferisce fare due o tre giri, andare sempre più veloce. Quest'anno poi non essendoci la super soft, Vale ha maggiori possibilità di mostrare il suo vero valore. Quest'anno è tutto più veritiero e Vale, di conseguenza, torna a essere lì davanti.
Che rapporto c'è tra voi?
È un rapporto meraviglioso, ormai ci capiamo guardandoci negli occhi. Sappiamo veramente intenderci. Io quando riconosco una smorfia o un sorriso, un'occhiata in un determinato modo, riesco a capire se ha un problema piccolo o veramente grande. Lui tende a minimizzare, si accolla molto la responsabilità del tipo: “Dai, se in quella curva non riesci a risolvere, non ti preoccupare, vedo poi io cosa riesco a fare”, anche se in realtà il problema è grande. Riesco a capire più o meno dal suo comportamento il tipo di problema che c'è sulla moto. Credo ci sia un rapporto di estrema fiducia da parte di entrambi, e questo mi rende veramente orgoglioso.
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