Moto3, intervista a Nicolò Bulega: “Lavoro sodo per avvicinarmi sempre più ai primi"
Moto3 news -Nicolò Bulega sta correndo la sua seconda stagione della classe Moto3 e questo 2017 è iniziato un po' in salita. Abbiamo potuto parlare con il giovane riminese al Mugello, dove ci ha raccontato delle sue condizioni fisiche dopo la caduta nel Gran Premio di Francia, ha parlato della sua KTM e di chi pensa che sia il favorito di questo campionato
Image
MotoGP
#8
18 anni da compiere in ottobre, Nicolò Bulega sta correndo la sua seconda stagione nella classe minore del Motomondiale, nuovamente con lo Sky Racing Team VR46. Pupillo di Valentino Rossi, quest'anno l'inizio in Moto3 è stato più complicato del previsto e il suo miglior risultato dopo sei gare è il quinto posto ottenuto ad Austin come miglior pilota KTM. A Le Mans c'erano tutti i presupposti per fare bene, ma a causa di una chiazza d'olio in pista numerosi piloti sono caduti e il riminese ha avuto la sfortuna di scivolare e di essere poi colpito dalla moto di un altro avversario. Il pilota ha poi preso parte alla seconda partenza e successivamente ha fatto degli accertamenti in ospedale per controllare che le vetrebre non avessero subito danni. Qui ha fortunatamente ricevuto buone notizie dai dottori e due settimane dopo è sceso in pista al Mugello per disputare il Gran Premio d'Italia. Sulla pista toscana la nostra inviata Serena Zunino ha potuto fare due chiacchiere con lui, ecco che cosa gli ha raccontato di questo inizio di stagione.
Come stai?
Un po’ acciaccato, con un po’ di mal di schiena. A Le Mans i medici mi avevano detto che non ho nulla di rotto, ma che la botta l’ho data grossa, quindi devo mettermi un po’ in sesto. Per ora sono all’80%.
Rifaresti la seconda partenza a Le Mans?
Avevo qualche concreta possibilità di arrivare a punti e volevo riuscirsi perché purtroppo quest’anno non sto andando come speravo, un po’ per sfortuna, un po’ perché le Honda si sono dimostrate più forti. In gara non ho raggiunto i risultati sperati, anche se in prova sono quasi sempre piuttosto veloce.
L’inizio della stagione non è stata quella che un po’ tutti ci aspettavamo…
In Qatar nei test invernali sono andato fortissimo, ero sempre primo, e poi la domenica ho avuto un problema che non ci ha permesso di stare davanti. In Argentina sono stato veloce tutto il week end, ero secondo in qualifica, in gara abbiamo proprio sbagliato la gomma. Ad Austin sono andato abbastanza bene, il primo pilota KTM, con il quinto posto, dopo aver lottato tutta la gara per il podio. A Jerez sono stato veloce, ma non avevo il feeling giusto per sfruttare la moto al 100%. A Le Mans avrei potuto avere la giusta occasione per fare finalmente bene, purtroppo l’inizio con l’olio in pista e le cadute non mi hanno aiutato. Qui al Mugello è partito benissimo il fine settimana, sono sempre stato nei primi 5, speriamo di fare una bella gara, finalmente! (Ha ottenuto un buon decimo posto, ndr)
Cosa ti è mancato finora?
Secondo me un po’ di fortuna, ma anche altre cose. Sicuramente io non ho fatto al meglio e le Honda vanno più forte. A rincorrere sempre dopo un po’ arriva anche l’errore. Difficile rincorrere e non sbagliare niente. Quando si è un po’ più forte hai margine.
Cosa ci sarebbe da migliorare nella KTM?
Quello che dicono tutti i piloti della marca: quando i piloti Honda lasciano i freni la moto gira meglio, sono molto più fluidi e stabili in curva. Ci mancano queste due cose: la stabilità e il farla girare bene.
Sei undicesimo nella classifica generale, qual è il tuo obiettivo considerando com’è iniziata la stagione?
Spero che la KTM continui a lavorare come sta facendo, lo stesso anche noi, arrivando così a portare dei risultati anche in gara, che è la cosa più importante. Ora faccio fatica a dirtelo, non siamo ancora nella condizione di fare pronostici. L’obiettivo è quello di avvicinarci sempre di più.
Un tuo pregio e un tuo difetto di te in pista.
Sono uno che stacca forte e quando sono a posto con la moto. Bisognerà probabilmente migliorare un po’ in tutte le aree per diventare un pilota completo.
Chi pensi che sia quest’anno il favorito in Moto3?
Ce ne sono molti, la nostra è una classe molto difficile. Sicuramente adesso Joan Mir sta facendo la differenza perché è molto costante e per questo è bravo. Probabilmente lui.
Che consigli ti dà Valentino in pista?
Dipende dalla gara e dalla situazione. Diciamo che alla fine lo vedo di più quando sono a casa, rispetto ai fine settimana di gara.
18 anni da compiere in ottobre, Nicolò Bulega sta correndo la sua seconda stagione nella classe minore del Motomondiale, nuovamente con lo Sky Racing Team VR46. Pupillo di Valentino Rossi, quest'anno l'inizio in Moto3 è stato più complicato del previsto e il suo miglior risultato dopo sei gare è il quinto posto ottenuto ad Austin come miglior pilota KTM. A Le Mans c'erano tutti i presupposti per fare bene, ma a causa di una chiazza d'olio in pista numerosi piloti sono caduti e il riminese ha avuto la sfortuna di scivolare e di essere poi colpito dalla moto di un altro avversario. Il pilota ha poi preso parte alla seconda partenza e successivamente ha fatto degli accertamenti in ospedale per controllare che le vetrebre non avessero subito danni. Qui ha fortunatamente ricevuto buone notizie dai dottori e due settimane dopo è sceso in pista al Mugello per disputare il Gran Premio d'Italia. Sulla pista toscana la nostra inviata Serena Zunino ha potuto fare due chiacchiere con lui, ecco che cosa gli ha raccontato di questo inizio di stagione.
Come stai?
Un po’ acciaccato, con un po’ di mal di schiena. A Le Mans i medici mi avevano detto che non ho nulla di rotto, ma che la botta l’ho data grossa, quindi devo mettermi un po’ in sesto. Per ora sono all’80%.
Rifaresti la seconda partenza a Le Mans?
Avevo qualche concreta possibilità di arrivare a punti e volevo riuscirsi perché purtroppo quest’anno non sto andando come speravo, un po’ per sfortuna, un po’ perché le Honda si sono dimostrate più forti. In gara non ho raggiunto i risultati sperati, anche se in prova sono quasi sempre piuttosto veloce.
L’inizio della stagione non è stata quella che un po’ tutti ci aspettavamo…
In Qatar nei test invernali sono andato fortissimo, ero sempre primo, e poi la domenica ho avuto un problema che non ci ha permesso di stare davanti. In Argentina sono stato veloce tutto il week end, ero secondo in qualifica, in gara abbiamo proprio sbagliato la gomma. Ad Austin sono andato abbastanza bene, il primo pilota KTM, con il quinto posto, dopo aver lottato tutta la gara per il podio. A Jerez sono stato veloce, ma non avevo il feeling giusto per sfruttare la moto al 100%. A Le Mans avrei potuto avere la giusta occasione per fare finalmente bene, purtroppo l’inizio con l’olio in pista e le cadute non mi hanno aiutato. Qui al Mugello è partito benissimo il fine settimana, sono sempre stato nei primi 5, speriamo di fare una bella gara, finalmente! (Ha ottenuto un buon decimo posto, ndr)
Cosa ti è mancato finora?
Secondo me un po’ di fortuna, ma anche altre cose. Sicuramente io non ho fatto al meglio e le Honda vanno più forte. A rincorrere sempre dopo un po’ arriva anche l’errore. Difficile rincorrere e non sbagliare niente. Quando si è un po’ più forte hai margine.
Cosa ci sarebbe da migliorare nella KTM?
Quello che dicono tutti i piloti della marca: quando i piloti Honda lasciano i freni la moto gira meglio, sono molto più fluidi e stabili in curva. Ci mancano queste due cose: la stabilità e il farla girare bene.
Sei undicesimo nella classifica generale, qual è il tuo obiettivo considerando com’è iniziata la stagione?
Spero che la KTM continui a lavorare come sta facendo, lo stesso anche noi, arrivando così a portare dei risultati anche in gara, che è la cosa più importante. Ora faccio fatica a dirtelo, non siamo ancora nella condizione di fare pronostici. L’obiettivo è quello di avvicinarci sempre di più.
Un tuo pregio e un tuo difetto di te in pista.
Sono uno che stacca forte e quando sono a posto con la moto. Bisognerà probabilmente migliorare un po’ in tutte le aree per diventare un pilota completo.
Chi pensi che sia quest’anno il favorito in Moto3?
Ce ne sono molti, la nostra è una classe molto difficile. Sicuramente adesso Joan Mir sta facendo la differenza perché è molto costante e per questo è bravo. Probabilmente lui.
Che consigli ti dà Valentino in pista?
Dipende dalla gara e dalla situazione. Diciamo che alla fine lo vedo di più quando sono a casa, rispetto ai fine settimana di gara.
Foto e immagini
Aggiungi un commento