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Miller, il ritorno in Pramac è più vicino

Il pilota australiano è in procinto di firmare con Campinoti. Dopo le esperienze in Honda, Ducati e KTM, si appresta a guidare la Yamaha che cerca il rilancio

La neonata Yamaha Prima Pramac sarebbe sempre più vicina alla chiusura di un accordo con Jack Miller. La notizia arriva dalla Spagna, con il giornalista Manuel Pecino - sempre ben informato- che non ha dubbi su quello che sarà il destino del pilota australiano. Se l'operazione andasse in porto, Yamaha si troverebbe con una line-up che somma talento a esperienza: Quartararo, Rins, Oliveira e Miller hanno tutto quello che serve per sviluppare la M1. 
Iwata d'altronde in questo momento ha bisogno di mettere a frutto tanto lavoro, più che lanciare giovani (ammesso che ci siano in giro piloti con un talento tale da giustificare l'investimento).

Una carriera di livello

Miller ha 29 anni ed è stato precoce nel suo ingresso in Motogp, nel 2015, quando è arrivato direttamente dalla Moto3 - come vice campione del mondo- primo e al momento ancora unico caso nella storia della categoria. Oggi è alla sua decima stagione in Motogp, di cui tre proprio nel team Pramac, squadra che lo ha lanciato verso la squadra ufficiale di Borgo Panigale, con cui ha militato nel 2021 e 2022. 
Il rapporto con il team e con il patron Paolo Campinoti è sempre stato eccellente, tanto da rendere possibile il ritorno del pilota australiano nella squadra toscana.

Una scelta intelligente

Miller fino a qualche giorno fa era per sua stessa ammissione senza sella, dopo che KTM gli aveva preferito la coppia Bastianini-Vinales e che Aprilia aveva virato su Ogura per affiancare Fernandez nel team Trackhouse. Jackass in carriera è stato capace di vincere 4 gran premi, il primo con Honda in un TT Assen bagnato, nel 2016, quindi altri tre con Ducati, compresa una gara sull'asciutto in Spagna, nel 2021.
Yamaha ha riposto così nel cassetto il sogno di portare un rookie in seno alla squadra satellite. D'altronde i vari Sergio Garcia, Alonso Lopez e Tony Arbolino non hanno mostrato quella costanza ad alto livello in Moto2 che può lasciare intendere già una certa maturità, oltre che velocità a sprazzi e talento. 

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