Marc Marquez correrà in Qatar, ecco tutte le ragioni
L'otto volte campione del mondo ha testato la sua condizione su piste difficili come Barcellona e Portimao, la preparazione procede spedita. Non ci sono dubbi sul fatto che venerdì prossimo Marc sia presente all'interno del suo box, e la tentazione di correre sarà irresistibile, medici permettendo
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MotoGP
Marc Marquez correrà in Qatar. Non aspettatevi di trovare una dichiarazione ufficiale in merito, e forse non lo si saprà fino al sabato pomeriggio del 27 marzo. Ma ormai tutte le indicazioni portano verso una direzione ben definita: a prescindere dal gran premio in sé, MM93 sarà presente alla visita medica del giovedì e in pista dal venerdì per effettuare le prove sulla sua Honda. Lo dicono gli addetti ai lavori, i rivali, lo suggerisce il buon senso.
Andiamo con ordine
L'hashtag che accompagna ormai ogni post di Marc è #stepbystep, e così sarà, ma è chiaro che l'obiettivo finale sarà correre il gran premio, e non solo fare presenza a Losail. Il primo passo sarà quello di presentarsi alla visita medica del giovedì, quando i dottori daranno il “fit” necessario a Marquez per scendere in pista. I dubbi sul fatto che l'otto volte campione del mondo possa passare il check medico sono puramente frutto della scaramanzia: se a luglio i medici diedero l'ok per il gp di Andalucia dopo una serie di flessioni, non si opporranno certo adesso che l'osso si è consolidato tanto da permettere al fenomeno di Cervera di sostenere una serie di test in pista con la RC213V-S.
Dal punto organizzativo-logistico tutto è già stato sistemato: dal nome del campione sopra la serranda del box alla prima dose di vaccino che Marc ha già preso, il ritorno di Marquez nel paddock è già stato pianificato. Il suo nome d'altronde è nella lista degli iscritti e non si tratta di una formalità.
Un venerdì lungo
Se Marc ha provato in questi giorni su due piste impegnative come Montmelò e soprattutto Portimao con i suoi saliscendi e le frenate da brivido, non c'è dubbio che anche a Losail possa scendere in pista, ovviamente con la più performante RC213V da gran premio. Al netto di esami che in questi giorni possano suggerire un rallentamento della preparazione, Marc è un treno lanciato verso il semaforo verde della pit lane: mini-moto e bici, palestra, corsa e due test in circuito. Una settimana del genere avrebbe stancato anche i suoi colleghi, ma il lavoro prosegue. Come saranno le libere di Marquez? Dedicate principalmente a ritrovare le misure a una moto da quasi 300 cavalli, mentre per quanto riguarda la messa a punto, il tempo non sarà moltissimo.
Sabato passa veloce
C'è da dire che il suo capotecnico, Santi Hernandez, ha seguito tutti i test nel box di Stefan Bradl. La nuova moto non è un'incognita, come adattarla allo stile unico di Marc invece sì. La Honda ha mostrato una consueta agilità a danzare tra le curve, ma allo stesso tempo la canonica tendenza a essere difficile da interpretare all'anteriore. Il limite di aderenza dello pneumatico davanti rimane piuttosto difficile da trovare, ma Marc è il pilota che di gran lunga ha la maggiore sensibilità per farlo.
Una domenica per sognare
Quanti giri potrà fare Marquez prima di stancarsi nella due giorni di prove? Sarà necessario ridurre il carico per consentirgli di correre domenica? Difficile a dirsi, ma anche non del tutto probabile. In fondo non è che i suoi colleghi abbiano moltissimi chilometri in più alle spalle: quattro giorni di prove in tutto, più quello che si può fare con moto stradali, che secondo gli stessi rider non serve davvero a molto.
La sensazione è che Marquez il muso sulla griglia ce lo voglia portare, anche solo per portare la gara a termine. Marc non ha mai lasciato niente per strada, e a patto che i medici non lo sconsiglino, non lo farà nemmeno questa volta.
Andiamo con ordine
L'hashtag che accompagna ormai ogni post di Marc è #stepbystep, e così sarà, ma è chiaro che l'obiettivo finale sarà correre il gran premio, e non solo fare presenza a Losail. Il primo passo sarà quello di presentarsi alla visita medica del giovedì, quando i dottori daranno il “fit” necessario a Marquez per scendere in pista. I dubbi sul fatto che l'otto volte campione del mondo possa passare il check medico sono puramente frutto della scaramanzia: se a luglio i medici diedero l'ok per il gp di Andalucia dopo una serie di flessioni, non si opporranno certo adesso che l'osso si è consolidato tanto da permettere al fenomeno di Cervera di sostenere una serie di test in pista con la RC213V-S.
Dal punto organizzativo-logistico tutto è già stato sistemato: dal nome del campione sopra la serranda del box alla prima dose di vaccino che Marc ha già preso, il ritorno di Marquez nel paddock è già stato pianificato. Il suo nome d'altronde è nella lista degli iscritti e non si tratta di una formalità.
Un venerdì lungo
Se Marc ha provato in questi giorni su due piste impegnative come Montmelò e soprattutto Portimao con i suoi saliscendi e le frenate da brivido, non c'è dubbio che anche a Losail possa scendere in pista, ovviamente con la più performante RC213V da gran premio. Al netto di esami che in questi giorni possano suggerire un rallentamento della preparazione, Marc è un treno lanciato verso il semaforo verde della pit lane: mini-moto e bici, palestra, corsa e due test in circuito. Una settimana del genere avrebbe stancato anche i suoi colleghi, ma il lavoro prosegue. Come saranno le libere di Marquez? Dedicate principalmente a ritrovare le misure a una moto da quasi 300 cavalli, mentre per quanto riguarda la messa a punto, il tempo non sarà moltissimo.
Sabato passa veloce
C'è da dire che il suo capotecnico, Santi Hernandez, ha seguito tutti i test nel box di Stefan Bradl. La nuova moto non è un'incognita, come adattarla allo stile unico di Marc invece sì. La Honda ha mostrato una consueta agilità a danzare tra le curve, ma allo stesso tempo la canonica tendenza a essere difficile da interpretare all'anteriore. Il limite di aderenza dello pneumatico davanti rimane piuttosto difficile da trovare, ma Marc è il pilota che di gran lunga ha la maggiore sensibilità per farlo.
Una domenica per sognare
Quanti giri potrà fare Marquez prima di stancarsi nella due giorni di prove? Sarà necessario ridurre il carico per consentirgli di correre domenica? Difficile a dirsi, ma anche non del tutto probabile. In fondo non è che i suoi colleghi abbiano moltissimi chilometri in più alle spalle: quattro giorni di prove in tutto, più quello che si può fare con moto stradali, che secondo gli stessi rider non serve davvero a molto.
La sensazione è che Marquez il muso sulla griglia ce lo voglia portare, anche solo per portare la gara a termine. Marc non ha mai lasciato niente per strada, e a patto che i medici non lo sconsiglino, non lo farà nemmeno questa volta.
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