MotoGP - Lorenzo e Aprilia, la tentazione di un amore estivo
Jorge e la casa di Noale potrebbero cercarsi a prescindere da un accordo futuro tra lo spagnolo e Ducati. Al team veneto potrebbe servire un top rider per sostituire Iannone e fare sviluppo, il 99 ha bisogno di ritrovare il feeling con le gare in un ambiente senza troppe pressioni
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In questo mercato di MotoGP che propone tutto e il suo contrario, c'è una strada che non è ancora stata percorsa ma che potrebbe rivelarsi davvero proficua per le parti in causa, solo apparentemente soggetti difficili da fare incontrare. Jorge Lorenzo non ha una moto, Aprilia teme di rimanere senza un pilota da schierare. Vediamo con il nostro Guido Sassi perché questo incredibile matrimonio si può celebrare.
La situazione attuale
Lorenzo è sotto contratto con Yamaha, che lo aveva scelto come tester e wild card di lusso, ma la casa dei tre diapason non lo potrà usare in gara nel 2020: una modifica al regolamento impedisce le presenze sporadiche, mentre per quanto riguarda i test è stato lo stesso Lin Jarvis ad ammettere che “non abbiamo un programma di sviluppo a breve termine”. Con i motori congelati non c'è molto materiale da portare in pista e per quel che si è inteso, è stato soprattutto Jorge a volere mettere alla prova la propria velocità tanto da spingere per concretizzare l'accordo con Iwata. Ma lo stesso managing director di Yamaha ha affermato che “se Lorenzo vorrà correre nella prossima stagione dovrà cambiare team”.
Facile da dirsi, meno a farsi, considerando che le opzioni scarseggiano e al momento per lo spagnolo c'è solo una remota possibilità di prendere il posto di Dovizioso in Ducati qualora tra Ciabatti e il forlivese non si arrivasse alla firma per il biennio 2021-22.
Un buon training?
Ma se davvero Lorenzo firmasse per Borgo Panigale, che senso avrebbe la trattativa con Aprilia? Il motivo c'è, anche e in virtù proprio di un impegno futuro dello spagnolo in MotoGP. Il maiorchino ha una discreta voglia di tornare in sella, ma dopo un anno di stop e a due stagioni dalle ultime gare prima dell'infortunio di fine 2018, rientrare a tempo pieno potrebbe risultare rischioso, sia in termini di immagine che di sensazioni all'interno del box. Disputare almeno mezza stagione con la moto di Noale potrebbe invece avere il senso di ritrovare il ritmo senza troppe pressioni. Lorenzo infatti verrebbe preso per sostituire Andrea Iannone, nel caso il CAS confermasse la squalifica per doping.
Aprilia e il top rider
A Noale ci sarebbe di che essere contenti: un pilota di livello serve, ancora prima che in gara, anche solo in prova per capire in che direzione sviluppare la moto. A fine giugno anche i team con concessioni devono congelare i motori, ma il prototipo veneto ha ancora bisogno di sviluppo in tutte le altre aree. Bradley Smith è già pronto a sostituire Iannone e sta già sgrossando la nuova RS-GP, ma non corre un campionato intero dal 2018 e anche solo come esperienza Lorenzo può portare in Aprilia un bagaglio di informazioni dal valore inestimabile. Il team di Massimo Rivola non è nemmeno nella condizione di avere particolari remore a svelare la propria moto a un pilota che arriverebbe solo per pochi mesi come Jorge: il prototipo progettato da Romano Albesiano, per quanto nato sotto una buona stella, sarà presumibilmente ancora la cenerentola del gruppo. Proprio per questa ragione, anche Yamaha ha poco da temere a lasciare andare Lorenzo alla concorrenza, mentre Ducati – che pure con Aprilia ha avuto attriti anche recentemente - potrebbe ritenersi contenta di vedere Jorge allenato e competitivo in ottica 2021.
Si farà?
L'operazione, per quanto suggestiva, rimane complicata. Il tempo è alleato, perché nessuno ha fretta in questo momento, ma la parte economica e l'incastro tra le parti in causa non è semplicissimo. Lorenzo in particolare, per accettare una soluzione così precaria, dovrà convincersi che correre per la top 10 possa essere sufficiente a soddisfare i suoi appetiti. Jorge tuttavia ha già vinto due mondiali in Aprilia e lo spagnolo non è nuovo ad accettare sfide difficili, ma ricche di un fascino vagamente romantico e dal potenziale intrigante.
La situazione attuale
Lorenzo è sotto contratto con Yamaha, che lo aveva scelto come tester e wild card di lusso, ma la casa dei tre diapason non lo potrà usare in gara nel 2020: una modifica al regolamento impedisce le presenze sporadiche, mentre per quanto riguarda i test è stato lo stesso Lin Jarvis ad ammettere che “non abbiamo un programma di sviluppo a breve termine”. Con i motori congelati non c'è molto materiale da portare in pista e per quel che si è inteso, è stato soprattutto Jorge a volere mettere alla prova la propria velocità tanto da spingere per concretizzare l'accordo con Iwata. Ma lo stesso managing director di Yamaha ha affermato che “se Lorenzo vorrà correre nella prossima stagione dovrà cambiare team”.
Facile da dirsi, meno a farsi, considerando che le opzioni scarseggiano e al momento per lo spagnolo c'è solo una remota possibilità di prendere il posto di Dovizioso in Ducati qualora tra Ciabatti e il forlivese non si arrivasse alla firma per il biennio 2021-22.
Un buon training?
Ma se davvero Lorenzo firmasse per Borgo Panigale, che senso avrebbe la trattativa con Aprilia? Il motivo c'è, anche e in virtù proprio di un impegno futuro dello spagnolo in MotoGP. Il maiorchino ha una discreta voglia di tornare in sella, ma dopo un anno di stop e a due stagioni dalle ultime gare prima dell'infortunio di fine 2018, rientrare a tempo pieno potrebbe risultare rischioso, sia in termini di immagine che di sensazioni all'interno del box. Disputare almeno mezza stagione con la moto di Noale potrebbe invece avere il senso di ritrovare il ritmo senza troppe pressioni. Lorenzo infatti verrebbe preso per sostituire Andrea Iannone, nel caso il CAS confermasse la squalifica per doping.
Aprilia e il top rider
A Noale ci sarebbe di che essere contenti: un pilota di livello serve, ancora prima che in gara, anche solo in prova per capire in che direzione sviluppare la moto. A fine giugno anche i team con concessioni devono congelare i motori, ma il prototipo veneto ha ancora bisogno di sviluppo in tutte le altre aree. Bradley Smith è già pronto a sostituire Iannone e sta già sgrossando la nuova RS-GP, ma non corre un campionato intero dal 2018 e anche solo come esperienza Lorenzo può portare in Aprilia un bagaglio di informazioni dal valore inestimabile. Il team di Massimo Rivola non è nemmeno nella condizione di avere particolari remore a svelare la propria moto a un pilota che arriverebbe solo per pochi mesi come Jorge: il prototipo progettato da Romano Albesiano, per quanto nato sotto una buona stella, sarà presumibilmente ancora la cenerentola del gruppo. Proprio per questa ragione, anche Yamaha ha poco da temere a lasciare andare Lorenzo alla concorrenza, mentre Ducati – che pure con Aprilia ha avuto attriti anche recentemente - potrebbe ritenersi contenta di vedere Jorge allenato e competitivo in ottica 2021.
Si farà?
L'operazione, per quanto suggestiva, rimane complicata. Il tempo è alleato, perché nessuno ha fretta in questo momento, ma la parte economica e l'incastro tra le parti in causa non è semplicissimo. Lorenzo in particolare, per accettare una soluzione così precaria, dovrà convincersi che correre per la top 10 possa essere sufficiente a soddisfare i suoi appetiti. Jorge tuttavia ha già vinto due mondiali in Aprilia e lo spagnolo non è nuovo ad accettare sfide difficili, ma ricche di un fascino vagamente romantico e dal potenziale intrigante.
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