Moto2 2020 - Per Marini, Bastianini e Martin in palio una Ducati MotoGP
Il fratello di Valentino Rossi è in testa al campionato della categoria di mezzo, inseguito da Enea e Martin a 8 punti. Tutti vogliono la Desmosedici: due sono garantite tra Pramac e Avintia, ma forse si potrebbe liberare un terzo posto. Marini è il più regolare e maturo, Bastianini e Martin sono veloci ma con più alti e bassi
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Il campionato del mondo 2020 di Moto2 si è trasformato in una sorta di talent show con in palio una Ducati, perché la casa di Borgo Panigale per il 2021 ha deciso di rinnovare il proprio parco piloti, ma non ha ancora messo nero su bianco i dettagli delle proprie operazioni.
Corsa a tre
Marini, Bastianini e Martin sono i nomi che da qualche mese sono bene impressi sui taccuini del management italiano, ma non necessariamente nell'ordine che la classifica potrebbe suggerire, anzi. In testa alla classifica c'è proprio Luca, il fratello di Valentino, che dopo una partenza a vuoto in Qatar ha messo insieme una vittoria e due podi. Maro ha 87 punti e quando non riesce a brillare, qualche punto prezioso lo porta sempre a casa. Marini è un classe 1997 ed è maturo al punto giusto per il salto di categoria. Stessa età anche per Enea, che segue a 8 punti di distanza il talento della VR46 Academy: il pilota riminese ha vinto due gare d'autorità, a Jerez come a Brno, ma il doppio weekend austriaco è stato un mezzo disastro, con la caduta che ha innescato l'incidente di Syahrin e un decimo posto che è poco più di un brodino. Anche Martin è a quota 79 punti, ma rispetto a Bastianini ha una vittoria in meno. Jorge però mostra a tratti una velocità davvero impressionante al primo anno con la Kalex, ed è l'unico che ha conquistato un campionato del mondo (due anni fa in Moto3).
Talenti da valorizzare
Proprio lo spagnolo sembrava il pilota destinato a ricevere le maggiori attenzioni di Ducati, che lo ha letteralmente strappato a Ktm (il suo manager è Aki Ajo, che lo segue dai tempi della categoria minore). La destinazione naturale di Jorge doveva essere il team Pramac, e rimane tutt'ora lo scenario più probabile, con Zarco o Bagnaia come compagno di squadra. Un posto libero quindi c'è anche in Avintia, con Bastianini che pare avvantaggiato su Marini. Tuttavia il derby tra il pilota seguito da Carlo Pernat e il rider dell'Academy potrebbe finire in parità, perché non è detto che Tito Rabat continui a correre anche l'anno prossimo. Il pilota spagnolo ha sì in mano un contratto già firmato con Ducati ed è sponsor del team spagnolo, ma i suoi risultati quest'anno sono particolarmente deludenti. Un po' è il confronto con Zarco a essere impietoso, un po' è il margine di crescita che manca. Con lo sviluppo tecnico congelato, mai come quest'anno (e in prospettiva anche nel 2021) le moto clienti si sono riavvicinate ai team ufficiali, ma il buon Tito è andato a punti solo in Spagna, con un undicesimo posto come miglior risultato.
Insomma, la caccia alla sella è apertissima, ed è un motivo in più per seguire con attenzione il mondiale.
Corsa a tre
Marini, Bastianini e Martin sono i nomi che da qualche mese sono bene impressi sui taccuini del management italiano, ma non necessariamente nell'ordine che la classifica potrebbe suggerire, anzi. In testa alla classifica c'è proprio Luca, il fratello di Valentino, che dopo una partenza a vuoto in Qatar ha messo insieme una vittoria e due podi. Maro ha 87 punti e quando non riesce a brillare, qualche punto prezioso lo porta sempre a casa. Marini è un classe 1997 ed è maturo al punto giusto per il salto di categoria. Stessa età anche per Enea, che segue a 8 punti di distanza il talento della VR46 Academy: il pilota riminese ha vinto due gare d'autorità, a Jerez come a Brno, ma il doppio weekend austriaco è stato un mezzo disastro, con la caduta che ha innescato l'incidente di Syahrin e un decimo posto che è poco più di un brodino. Anche Martin è a quota 79 punti, ma rispetto a Bastianini ha una vittoria in meno. Jorge però mostra a tratti una velocità davvero impressionante al primo anno con la Kalex, ed è l'unico che ha conquistato un campionato del mondo (due anni fa in Moto3).
Talenti da valorizzare
Proprio lo spagnolo sembrava il pilota destinato a ricevere le maggiori attenzioni di Ducati, che lo ha letteralmente strappato a Ktm (il suo manager è Aki Ajo, che lo segue dai tempi della categoria minore). La destinazione naturale di Jorge doveva essere il team Pramac, e rimane tutt'ora lo scenario più probabile, con Zarco o Bagnaia come compagno di squadra. Un posto libero quindi c'è anche in Avintia, con Bastianini che pare avvantaggiato su Marini. Tuttavia il derby tra il pilota seguito da Carlo Pernat e il rider dell'Academy potrebbe finire in parità, perché non è detto che Tito Rabat continui a correre anche l'anno prossimo. Il pilota spagnolo ha sì in mano un contratto già firmato con Ducati ed è sponsor del team spagnolo, ma i suoi risultati quest'anno sono particolarmente deludenti. Un po' è il confronto con Zarco a essere impietoso, un po' è il margine di crescita che manca. Con lo sviluppo tecnico congelato, mai come quest'anno (e in prospettiva anche nel 2021) le moto clienti si sono riavvicinate ai team ufficiali, ma il buon Tito è andato a punti solo in Spagna, con un undicesimo posto come miglior risultato.
Insomma, la caccia alla sella è apertissima, ed è un motivo in più per seguire con attenzione il mondiale.
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