Salta al contenuto principale

La storia di Andrea Iannone: all'inferno e ritorno

A metà dicembre scadranno i quattro anni di squalifica per doping, il pilota di Vasto ha siglato un accordo annuale con la Go Eleven di Gianni Ramello per correre nel mondiale sbk. In sbk ci sono piloti più anziani di lui, ma Andrea dovrà riuscire nella difficile impresa di ritrovare il ritmo gara

A quattro anni dalla squalifica per doping, Andrea Iannone può riprendere l'attività agonistica e il pilota di Vasto non ha perso tempo, siglando un accordo con Go Eleven per correre nel prossimo mondiale superbike: avrà una Panigale V4-R e un accordo di un anno con opzione per il successivo. “Aspettavo questo momento da tempo, finalmente torno dove ho trascorso tutta la mia vita” ha dichiarato.

Le ragioni di una scelta

Gianni Ramello, titolare del team Go Eleven, spiega i motivi che hanno portato alla firma di Iannone. “Pur essendo un team privato, abbiamo ottenuto una vittoria, parecchi podi e vinto un campionato mondiale indipendenti. Ora ci poniamo una nuova sfida, più intrigante e difficile: un pilota come Andrea non solo ha dimostrato di essere veloce e davvero talentuoso, ma è anche sicuramente un personaggio pubblico di sicuro interesse. Abbiamo colto al volo la possibilità di fare rientrare Iannone in un campionato mondiale dopo quattro anni di stop e lavoreremo duramente per arrivare nelle posizioni che contano, perché crediamo nelle sue potenzialità e siamo sicuri che darà il massimo per raggiungere grandi risultati”.

Dove eravamo rimasti

Iannone era risultato positivo a un controllo antidoping effettuato il 3 novembre 2019 in Malesia per la presenza di tracce di drostanolone, uno steroide anabolizzante vietato, rinvenute nelle sue urine. La FIM aveva deciso per la sospensione: al tempo il pilota abruzzese era in forza ad Aprilia e aveva appena conquistato il suo primo piazzamento in top10 con la RS-GP, classificandosi sesto nel gran premio d'Australia. Iannone si era dichiarato innocente, e quando – in data 1 aprile 2020- aveva ricevuto dalla federazione la comunicazione di una squalifica di 18 mesi, aveva annunciato che avrebbe fatto ricorso al TAS, il tribunale sportivo di Losanna. Due mesi dopo la WADA, l'agenzia internazionale contro il doping aveva a sua volta chiesto al TAS un inasprimento della pena: da 18 mesi a 4 anni. L'udienza si tenne il 15 ottobre, la sentenza arrivò il 10 novembre 2020: Andrea Iannone venne squalificato per quattro anni a partire dal 17 dicembre 2019: accolta quindi in toto la richiesta della Wada di inasprire la pena.

Cosa succederà

Andrea perciò potrà tornare in sella da metà dicembre di quest'anno, anche se in queste stagioni ha potuto continuare a guidare in forma privata, prima con una Aprilia RSV-4, poi con una Panigale V4. Sette mesi fa, a Misano, era in pista insieme a Michele Pirro, quattro mesi dopo ha fatto tappa a Imola per il round del WSBK, confermando l'intenzione di riprendere dal mondiale delle derivate di serie.

La carriera di Iannone

Andrea, classe 1989, ha esordito nel mondiale nel 2005, in classe 125 (4 vittorie) e si è messo in luce soprattutto in Moto2, dove per tre anni di fila si è piazzato terzo nel mondiale, con 8 vittorie complessive. Nel 2013 ha esordito in MotoGP, con la Ducati del team Pramac e l'anno successivo ha raggiunto la sua prima top5 in gara. Subentrato nel team ufficiale nel 2015, ha regalato a Ducati il primo successo in classe regina dai tempi di Stoner, conquistando il gran premio d'Austria nel 2016. Dopo due anni di convivenza difficili con Dovizioso, è andato in Suzuki nel biennio 2017-18, raccogliendo 4 podi come migliori risultati. Nel 2019 ha corso con Aprilia, fino alla sospensione che gli ha impedito di disputare le ultime due gare della stagione. Difficile fare previsioni su quello che sarà l'impatto di Andrea sul mondiale superbike: ritroverà sicuramente alcuni suoi vecchi avversari dalla MotoGP, come Bautista e Petrucci. L'età anagrafica in sé non sarà quindi un problema, ma dovrà fare i conti con i tempi e l'abitudine a correre di chi non si è mai fermato.

 

 

Leggi altro su:
Aggiungi un commento