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Jerez, la pista della verità

Il circuito andaluso non ha segreti per nessuno e ci vuole una moto a posto per vincere. Ducati proverà a prendersi una rivincita su Aprilia, Pedrosa correrà come wild card con KTM

Quarto appuntamento stagionale con la MotoGP in rampa di lancio: dopo i successi di Maverick Vinales ad Austin, Aprilia e Ducati torneranno a fronteggiarsi a Jerez de la Frontera. Attenzione anche al fenomeno Acosta: dopo il terzo posto di Portimao e il secondo del Texas, sarà la volta buona per la prima vittoria del Tiburon? Andiamo a scoprirlo in MotoGP Starting Grid.


Ultime notizie

Jerez da sempre è un tracciato di test per il motomondiale, e con la restrizione delle sessioni che è stata operata negli ultimi anni, spesso le squadre approfittano del weekend di gara per mandare in pista i propri piloti a provare delle novità in un contesto competitivo. Sarà così anche questo fine settimana, con Dani Pedrosa che sarà della partita per KTM. Il Piccolo Samurai prenderà parte a un fine settimana di gara per la prima volta dopo Misano dell'anno scorso, la sua seconda wild card del 2023 dopo il gran premio di Spagna di 12 mesi fa. Pedrosa conosce benissimo Jerez: all'Angel Nieto ha vinto la sua penultima gara in MotoGP nel 2017 e anche l'anno scorso si è difeso davvero bene, con un sesto posto nella Sprint e un settimo nella gara lunga. A quasi 39 anni, Dani è ancora un pilota di tutto rispetto, nonostante la limitata attività. Insieme a lui ci sarà in pista anche Lorenzo Savadori, in pista con una RS-GP laboratorio. Per il cesenate è la prima wild card stagionale, dopo le 5 del 2023. L'ultima è stata a Valencia, con 3 punti raccolti nella gara lunga.


Che numeri

Maverick Vinales è davvero in  stato di grazia: ad Austin ha vinto la sua decima gara in MotoGP, primo pilota della categoria in grado di affermarsi con tre marchi diversi (Suzuki, Yamaha, Aprilia). Sono 26 i successi dello spagnolo nel motomondiale, niente male per il 29enne in forza al marchio veneto. Il problema di Batman è sempre stata la continuità e ci vorranno più di un paio di gare per togliersi di dosso la nomea di pilota umorale e incostante. Per il momento però ha 56 punti in campionato che gli valgono la terza piazza e può contare su una RS-GP che ormai ha vinto 7 gare – tra lunghe e Sprint- su 5 piste diverse.


La sfida

Aprilia e Ducati si ritrovano così faccia a faccia a giocarsi le posizioni che contano in gara e in campionato. La Desmosedici è una forza, ma stando ai numeri di questo inizio di mondiale, le 6 vittorie tra lunghe e Sprint sono state equamente divise tra le due case. Borgo Panigale può contare sul doppio delle moto in pista e su campioni del calibro di Bagnaia, Martin, Marquez, ma a Noale sono riusciti a sviluppare una moto gentile con le gomme e capace di volare su asfalto rovinato e a basso grip. Aprilia probabilmente faticherà a giocarsi il mondiale fino a quando non troverà la giusta chiave di volta anche su piste dove il motore conta di più, ma per il momento è della partita. E se Aleix Espargarò nel 2022 è riuscito a rimanere in corsa per più di metà stagione, non è detto che Vinales non riesca quest'anno a fare altrettanto.


Pista che vai

Il circuito dedicato ad Angel Nieto è una icona del motomondiale: è in calendario dal 1987 e tutti ne conoscono i segreti. Non è facile sorpassare, con un paio di punti chiave alla curva 6 o Dry Sac, o anche all'ultima curva, la 13. Proprio in quel punto ci sono stati due episodi indimenticabili: la “spallata” di Rossi a Gibernau nel 2005 e quella fotocopia di Marquez a Lorenzo nel 2013. Un altro momento topico risale al 2018, quando Lorenzo – sempre alla 6 – portò fuori traiettoria Dovizioso e riallargando per la curva successiva andò a impattare contro il povero Pedrosa, che venne catapultato in aria. Finirono a terra tutti e tre, per fortuna senza conseguenze.

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