Interviste MotoGP - Guidotti: “Binder da 9, Miller non preoccupa e Acosta..."
MotoGP news – Abbiamo fatto una chiacchierata con Francesco Guidotti, team manager di KTM, analizzando la posizione della casa austriaca rispetto alle rivali e l'attesissimo debutto in MotoGP di Pedro Acosta
Binder, Miller, Pedrosa, ne parla Guidotti
Finora il 2023 di KTM è stato senz'altro positivo, Brad Binder è quarto in classifica e in generale la Casa austriaca ha fatto un netto miglioramento rispetto alla stagione passata, anche se manca ancora la vittoria nel GP della domenica. Ne abbiamo parlato con il team manager Francesco Guidotti che ci ha concesso un'intervista in esclusiva.
Dodici gare disputate, otto ancora da fare. Come sta andando questa stagione?
Il bilancio è positivo. Abbiamo fatto una discreta progressione dall’anno scorso. Alcuni risultati sono arrivati anche molto prima di quello che mi aspettassi, su alcune piste abbiamo faticato un po’ di più. Da un certo punto di vista ce l’aspettavamo, fa parte anche un po’ del nostro percorso soffrire dove c’è poca aderenza. In generale abbiamo fatto tanti passi in avanti rispetto all’anno scorso a livello tecnico. Tradurli in risultati non è così semplice e non succede in tutte le gare. Guardiamo avanti con la voglia di migliorare.
Da quest’anno avete Miller con voi, ma è in difficoltà...
I problemi dipendono dalle sue caratteristiche. Lo sapevamo. Abbiamo visto che nel momento di difficoltà non è stato aiutato dalla moto perché le sue caratteristiche di guida vanno contro ai “difetti” della moto, non incontro. Ovvero quando c’è un livello di aderenza basso. Non siamo mai stati troppo preoccupati perché fortunatamente ha dimostrato di essere veloce in tantissime occasioni con la RC16 e comunque abbiamo già individuato la soluzione tecnica.
Che voto dai a Binder da 1 a 10?
Difficile dargli un voto. Come impegno, dedizione, volontà, capacità di concentrarsi e riuscire a dare sempre il massimo, si merita un 10. Anche come mentalità, per l’approccio a guardare sempre l’aspetto positivo, il non farsi distrarre dal pilota che gli ha dato una sportellata. Lui va diretto alla priorità. Non avevo mai avuto l’occasione di conoscerlo in precedenza, devo dargli atto che è un pilota che ha un obiettivo in mente e lo sta perseguendo con tutta la dedizione necessaria. In termini di risultato gli do un 9. Il risultato deriva dalla combinazione moto e pilota.
Cosa manca a KTM, visto che Ducati e Aprilia hanno vinto e voi ancora no?
Manca vincere una gara! (ride) Per essere contenti del tutto. Abbiamo vinto delle Sprint (due, in Argentina e a Jerez, ndr), conquistato diversi podi, ma manca la ciliegina sulla torta. Ci dobbiamo impegnare ancora di più per ottenerla.
KTM ora ha 5 piloti per 4 moto in MotoGP, con l’arrivo di Pedro Acosta. Come si gestisce una situazione del genere?
Non ho gli argomenti per rispondere a questa domanda. È una questione che sta gestendo il top management da un po’ di tempo. C’è la disponibilità anche di Dorna di trovare una soluzione, io dormo su due cuscini (ride).
Tu hai parlato con Acosta?
Sì, già dall’anno scorso, essendo un pilota nell’orbita KTM. Non è mancata occasione anche in tempi non sospetti.
Che consigli gli vorresti dare?
Dovrà stare attento a gestire la pressione del predestinato. Sono tutti lì che aspettano con ansia il suo arrivo in MotoGP. Come tutti i nuovi arrivati deve capire che nella top class ci sono i piloti migliori del mondo. Quindi se nelle categorie precedenti in una "giornata no" fai quinto, in MotoGP sei come minimo 15esimo. L’hanno dimostrato fior di campioni del mondo della categoria. È una posizione in cui Pedro non è più abituato fin dai tempi dell’inizio di carriera. Dovrà saper gestire questi momenti che di certo arriveranno.
Il passaggio dalla Moto2 alla MotoGP è importante.
Cambierà scenario in maniera drastica, cosa che non accade dalla Moto3 alla Moto2 dove più o meno le caratteristiche sono molto simili. In MotoGP cambia format e cambia veramente tutto. Sono convinto che comunque possa fare bene. Piloti che come lui hanno bruciato le tappe, poi arrivano in MotoGP, prendono due riferimenti e vanno. Non sono tanto preoccupato della velocità, quanto del non essere più abituato a gestire certe situazioni e certi risultati. Dovrà mantenere la calma, essere lucido, obiettivo e capire quali sono veramente le priorità e poi lavorare su quelle. Gli scenari possono cambiare da una gara all’altra, cosa che non succede nelle classi minori.
Dopo 12 prove, oggi come commenti la novità delle Sprint?
A inizio anno ce le aspettavamo molto più corte. Pensavamo che succedesse tutto molto più velocemente. Invece abbiamo visto che va gestita anche quella. È corta, quindi la posizione in griglia, la partenza e i primi due giri sono ancora più importanti, ma comunque è una gara. La valuto in maniera positiva, rende più dinamico il fine settimana, i piloti la stanno interpretando bene, non sono più con il coltello alla gola com’era all’inizio. A livello tecnico dà delle belle indicazioni per la domenica, pur usando gomme diverse. L’ho sempre vista come qualcosa da esplorare, un cambiamento positivo, continuo a essere di quella opinione.
Rinnovare il contratto con Dani Pedrosa come collaudatore era scontato?
Con piloti di questo calibro non c’è mai nulla di scontato. È una bella cosa perché conoscendolo e sapendo il livello di professionalità e di impegno che ci mette se ha rinnovato vuol dire che ci metterà tutto l’impegno necessario e anche di più. Vuol dire che crede molto in questo progetto, avanti così. Per noi può essere solo un riferimento e un’ispirazione. A 38 anni sa ancora mettersi in discussione, è vero che non ha nulla da dimostrare, ma comunque solo scendere in pista e rischiare...
Quante wild card gli vorresti chiedere nel 2024?
Due fatte bene. Anche perché le devi preparare e per farlo si toglie tempo allo sviluppo durante i test. Ma non ci siamo messi ancora d’accordo. Lui non è un test rider e non lo sarà mai. Lui giustamente si considera ancora un pilota. Ha sempre lottato per le posizioni di vertice. Una volta che decide di fare una cosa la fa come obiettivo chiaro, non solo per partecipare.
Sei in KTM da un anno e mezzo, che bilancio fai del tuo lavoro qui?
Mi sono sentito parte della squadra da subito. Non ne faccio una questione personale, metto sempre davanti il gruppo a quello che è la mia priorità. Sono molto soddisfatto del lavoro fatto da fine dell’anno scorso, durante l’inverno e fino ad oggi. Sono orgoglioso di aver contribuito a questo miglioramento. È una sfida che ho accettato e tutte le volte che ci penso sento di aver fatto la scelta giusta. È un treno quello del team ufficiale che non passa tutti gli anni.
Ecco il calendario 2023 della top class e la classifica del campionato.