MotoGP interviste - Gigi Dall’Igna: “Per battere Marquez dobbiamo rischiare di più”
Alla vigilia del GP del Mugello abbiamo incontrato il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna, per la gara "di casa" le aspettative sono sempre alte e Dall'Igna non si tira certo indietro...
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MotoGP
Ducati prima nell'aerodinamica
Prima che tutta l’attenzione si concentri sul Gran Premio d’Italia del Mugello, in scena questo fine settimana, la nostra Serena Zunino ha incontrato il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna, con cui ha potuto scambiare quattro chiacchere chiacchiere a margine dell’inaugurazione della mostra “Anatomia della velocità” al Museo Ducati. Dall'Igna è ottimista per il GP, ma chiede ai suoi tecnici e ai piloti di rischiare un po' di più
Prima che tutta l’attenzione si concentri sul Gran Premio d’Italia del Mugello, in scena questo fine settimana, la nostra Serena Zunino ha incontrato il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna, con cui ha potuto scambiare quattro chiacchere chiacchiere a margine dell’inaugurazione della mostra “Anatomia della velocità” al Museo Ducati. Dall'Igna è ottimista per il GP, ma chiede ai suoi tecnici e ai piloti di rischiare un po' di più
Che significato ha questa mostra per voi?
È importante perché se vuoi certifica tutto il lavoro che abbiamo fatto nell’aerodinamica in questi ultimi anni. È un lavoro che è stato molto importante per il raggiungimento dei nostri obiettivi. È importante soprattutto da un punto di vista tecnico.
Quanto è forte l’orgoglio italiano per lo sviluppo dell’aerodinamica?
E’ importante essere orgogliosi di essere italiani, del lavoro che stiamo facendo e anche dei risultati che stiamo ottenendo. Non è assolutamente scontato che una casa italiana, tutto sommato piccola come Ducati - confrontata a tutte le altre case che partecipano al campionato mondiale MotoGP - raggiunga questi risultati.
L’aerodinamica in MotoGP ha creato fin da subito grandi polemiche, come lo spieghi?
Secondo me perché è stato uno degli aspetti tecnici più evidenti che abbiamo utilizzato quando abbiamo cominciato la risalita e che ci ha portato fino a questo punto. Abbiamo iniziato a usarla nel momento in cui abbiamo cominciato a ottenere una costante crescita tecnica e quindi cominciavamo a incutere un po’ di timore.
Com’è arrivata l'idea di puntare forte sullo sviluppo dell'aerodinamica?
L’aerodinamica è sempre stata una scienza molto trascurata in ambito moto e proprio per questo ritenevo che ci potessero essere dei margini di sviluppo importanti. Quindi ho deciso di premere l’acceleratore da quel punto di vista e credo di aver fatto bene a farlo.
In Superbike da quest’anno è arrivata la Panigale V4 R, com’è stato il lavoro su quella carenatura?
È stato un po’ più semplice, ovvero abbiamo usato parte della tecnologia che già avevamo sviluppato in MotoGP e l’abbiamo applicata alla moto di serie. Credo invece che dal punto di vista delle persone della produzione sia stata abbastanza complicato recepire queste cose e provare a implementarle sulla moto di serie dei concetti completamente diversi rispetto al mondo racing.
Qual è stata finora la soddisfazione più grande in questo ambito?
La soddisfazione più grande è stato il continuo crescere del nostro know how che siamo riusciti a ottenere in questo ambito.
Siamo alla vigilia del Mugello, cosa ci aspettiamo da questo GP?
Ho già cominciato a pettinarmi il pizzetto! (ride) Sarà una gara sicuramente complicata, difficile, sicuramente credo che potremo essere competitivi. Quello che conterà sarà essere sul primo gradino del podio domenica e questa è la cosa evidentemente più difficile.
Cosa serve per battere Marquez?
Credo che abbiamo tutto per riuscire a battere Marquez e la Honda. Dobbiamo forse rischiare un po’ di più, sia noi tecnici sia i piloti.
È importante perché se vuoi certifica tutto il lavoro che abbiamo fatto nell’aerodinamica in questi ultimi anni. È un lavoro che è stato molto importante per il raggiungimento dei nostri obiettivi. È importante soprattutto da un punto di vista tecnico.
Quanto è forte l’orgoglio italiano per lo sviluppo dell’aerodinamica?
E’ importante essere orgogliosi di essere italiani, del lavoro che stiamo facendo e anche dei risultati che stiamo ottenendo. Non è assolutamente scontato che una casa italiana, tutto sommato piccola come Ducati - confrontata a tutte le altre case che partecipano al campionato mondiale MotoGP - raggiunga questi risultati.
L’aerodinamica in MotoGP ha creato fin da subito grandi polemiche, come lo spieghi?
Secondo me perché è stato uno degli aspetti tecnici più evidenti che abbiamo utilizzato quando abbiamo cominciato la risalita e che ci ha portato fino a questo punto. Abbiamo iniziato a usarla nel momento in cui abbiamo cominciato a ottenere una costante crescita tecnica e quindi cominciavamo a incutere un po’ di timore.
Com’è arrivata l'idea di puntare forte sullo sviluppo dell'aerodinamica?
L’aerodinamica è sempre stata una scienza molto trascurata in ambito moto e proprio per questo ritenevo che ci potessero essere dei margini di sviluppo importanti. Quindi ho deciso di premere l’acceleratore da quel punto di vista e credo di aver fatto bene a farlo.
In Superbike da quest’anno è arrivata la Panigale V4 R, com’è stato il lavoro su quella carenatura?
È stato un po’ più semplice, ovvero abbiamo usato parte della tecnologia che già avevamo sviluppato in MotoGP e l’abbiamo applicata alla moto di serie. Credo invece che dal punto di vista delle persone della produzione sia stata abbastanza complicato recepire queste cose e provare a implementarle sulla moto di serie dei concetti completamente diversi rispetto al mondo racing.
Qual è stata finora la soddisfazione più grande in questo ambito?
La soddisfazione più grande è stato il continuo crescere del nostro know how che siamo riusciti a ottenere in questo ambito.
Siamo alla vigilia del Mugello, cosa ci aspettiamo da questo GP?
Ho già cominciato a pettinarmi il pizzetto! (ride) Sarà una gara sicuramente complicata, difficile, sicuramente credo che potremo essere competitivi. Quello che conterà sarà essere sul primo gradino del podio domenica e questa è la cosa evidentemente più difficile.
Cosa serve per battere Marquez?
Credo che abbiamo tutto per riuscire a battere Marquez e la Honda. Dobbiamo forse rischiare un po’ di più, sia noi tecnici sia i piloti.
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