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Intervista esclusiva - Luca Marini: "La Honda è impeccabile, ma non performante"

Il pilota ufficiale di Honda ha fatto un bilancio di questa prima parte di stagione e ci ha spiegato cosa manca oggi alla RC213V per essere competitiva

Gli obiettivi di Marini

L'anno scorso Luca Marini ha deciso di lasciare la Ducati del team VR46 per diventare un pilota ufficiale Honda. Il 2024 si è rivelato un anno decisamente in salita per la Casa giapponese, che piazza le sue quattro moto sempre nella parte bassa della classifica. In esclusiva il pesarese ci ha raccontato come sta vivendo quest'anno molto difficile.

Come sta andando questa stagione?
È difficile. Ovviamente mi aspettavo che sarebbe stata in salita. Quello che è importante è raccogliere dati, sviluppare e migliorare la moto per gli anni a venire. Adesso penso che stiamo raggiungendo i nostri obiettivi. Non possiamo parlare in termini di risultati in questo momento, ma guardando al miglioramento della moto sono stati fatti grandi passi in avanti, anche se purtroppo non si vedono perché tutte le moto migliorano durante l’anno.

Quando pensi possa arrivare una svolta evidente?
Difficile definire una data. Ogni volta che c’è un test importante, quando portano degli aggiornamenti, si spera sempre di trovare quella cosa che ti fa migliorare due o tre decimi. Non  basterà solamente trovare un nuovo telaio o forcellone o un motore che ci porterà a fare un progresso netto, dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista. Poi l’insieme di tutti questi dettagli ci farà fare un salto grosso in avanti. Il test che faremo a Misano spero possa essere un buon momento per portare tante cose nuove e da lì in poi vedere dove siamo.

Tu personalmente come affronti questo momento della tua carriera?
È un momento difficile. Ovviamente sto cercando di tenere alta la motivazione. Siamo riusciti a creare all’interno della mia squadra un buon clima, con i miei ragazzi mi trovo bene e questo fa sì che venga alle gare con voglia e piacere, con motivazione di migliorare. Adoro lavorare con i giapponesi, anche se è complicato. Sto cercando di concentrarmi su ciò che posso migliorare io, sotto ogni punto di vista, anche sul mio stile di guida. Ci sono alcuni spigoli che devo smussare.

Com è lavorare con i giapponesi?
Interessante, stimolante, diverso. Molto diverso dagli europei. Hanno una cultura che adoro, rispetto molto la loro mentalità e il loro approccio. C’è un livello di precisione incredibile sotto ogni punto di vista. La moto è impeccabile, ma non è performante in questo momento. Mi trovo bene perché riesco a spiegargli chiaramente tutto ciò che voglio e come dovrebbe comportarsi la moto, percepisco che mi stanno molto a sentire e ogni volta portano qualcosa di interessante  nella direzione che voglio, anche se hanno i loro tempi. Continuano a produrre tutto in Giappone e questo richiede logisticamente più tempo rispetto a tutte le altre Case che lo fanno in Europa.

Poi tu hai una certa sensibilità alla guida.
È un mio punto di forza. Cerco di trasmettere i miei feedback nel modo più chiaro possibile in modo che ci possiamo capire senza incomprensioni.

Classifica piloti MotoGP 2024

Tu cosa vorresti avere su questa Honda?
Tante cose, ma più di tutta l’aerodinamica. È la cosa che potrebbe influire di più in positivo. Abbiamo visto in questi ultimi anni la crescita dell’aerodinamica come può risolvere i vari problemi della moto se fatta correttamente. Alcune Case sono state molto brave a capirlo prima, soprattutto prima della Honda che ha iniziato a investirci dall’anno scorso.  

Che consigli ti dà Valentino?
Lui ora è molto impegnato con le quattro ruote. Non sembra ma con le auto fanno tantissimi test e tante gare. Ha un calendario molto impegnativo perché partecipa a diversi campionati. Anche con i vari test che ci sono è sempre in giro. Ci sentiamo per messaggio. Il problema è che da fuori è difficile dare dei consigli o dire qualcosa. Non ci inquadrano mai in televisione. Anche se vedi i tempi non puoi capire alcune cose.

Che test extra avete in programma adesso?
Uno dopo il GP d’Austria, ma non so ancora né dove né quando di preciso. Ad agosto. Io ci sarò ovviamente, anzi se ne potessero fare ancora di più sarebbe meglio. È sicuramente impegnativa la stagione. Nella prima parte abbiamo fatto molti test, è stata dura, ma sono cose che servono in questo momento. Anzi ho ancora più stimoli se possiamo andare su diverse piste a provare cose nuove. È fantastico, ma ci vuole il tempo per produrre i nuovi pezzi.

Com'è il confronto con il tuo compagno di squadra Joan Mir?
Il lavoro va nella stessa direzione. Più o meno ci lamentiamo delle stesse cose. Il materiale nuovo che avevo chiesto e che mi è piaciuto l'ho messo sulla moto. Ho il pacchetto più nuovo che si possa avere e adesso anche Joan ha iniziato a usare alcune cose che ho io. Il problema è che così ti senti più comodo a guidare, ma non vai più forte. Questo ci sta mancando. La moto ora si guida bene e lo dice anche Mir, ma manca proprio la prestazione.

Quest'anno diventerai papà, come la stai vivendo?
Molto bene. Mi sento pronto, sono contento. È un bellissimo momento che condivido con Marta. Mi sembra che questa gravidanza duri molto, pensavo che nove mesi durassero meno, invece non arriva mai il termine, ma non vedo l’ora. Sarà un bell’inverno.

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