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Intervista Davide Bulega: “Ora che Nicolò è ben seguito, mi sono rimesso in gioco”

In questo 2019 Davide Bulega sarà impegnato in tre progetti diversi, due dei quali sono strettamente legati al mondo del motociclismo. Alla vigilia della stagione abbiamo fatto una chiacchierata con lui, sul suo lavoro e sulla stagione di Nicolò che da quest'anno correrà in Moto2 sempre con lo Sky Racing Team VR46
Nuovo anno, nuove sfide
Ex pilota del Motomondiale e papà di Nicolò, Davide Bulega quest’anno ha deciso di rimboccarsi le maniche e ampliare il suo campo d'azione. La nostra Serena Zunino ha potuto fare quattro chiacchiere con lui, sul suo nuovo progetto JNB, sul suo nuovo ruolo nell’area commerciale del team Italtrans e sulla collaborazione che ha intrapreso con l’organizzazione di “Dinner in the sky”. Non è mancata qualche battuta su Nicolò, che sta per affrontare la sua quarta stagione con lo Sky Racing Team VR46, la sua prima in Moto2. Ecco cosa ci ha raccontato.

Il 2019 sarà una grande annata per te dal punto di vista lavorativo. Raccontaci i tuoi progetti.
Negli ultimi anni mi ero un po’ “perso", lavorativamente parlando, perché avevo concentrato tutte le attenzioni e priorità sulla carriera di Nicolò. Ora lui è adulto e ben seguito quindi ho deciso di rimettermi in gioco.
I progetti sono tre, molto differenti uno dall’altro. Sarò il direttore commerciale del team Italtrans che corre in Moto2. Mi occuperà del progetto JNB, offrendo assistenza tecnica alle famiglie nella contrattualistica tra team e pilota, progetto oltretutto aperto anche a sportivi in genere e a tutti gli aspetti importanti (dalla preparazione atletica all’alimentazione, dalla parte contrattualistica a quella fiscale). Infine, ma non per ultimo, c’è “Dinner in the sky”, un ristorante volante dove 22 persone potranno assaporare un pasto nell’esclusiva location di una tavolata sospesa a 50 metri d'altezza Con loro collaboro per la raccolta pubblicitaria.

È notizia di pochi giorni fa la tua collaborazione con il team Italtrans, com’è nata?
Conosco il team da molti anni, ma non avevo mai avuto rapporti con la dirigenza. L’estate scorsa, per puro caso in vacanza, ho conosciuto Laura Bertulessi, titolare di Italtrans, quello è stato il primo contatto. La reciproca conoscenza si è approfondita ed è approdata alla collaborazione, con un rapporto basato sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Nella stagione 2019 la missione principale sarà quella di pormi obiettivi realistici e raggiungerli, per far crescere il più possibile il team.

Come mai hai deciso di intraprendere questa strada e come mai proprio nel Motomondiale?
Quest’anno festeggio 30 anni di frequentazione del paddock: prima da pilota, poi da manager del mio team nel mondiale Supersport e negli ultimi 12 anni per seguire Nicolò. La mia vita si è svolta interamente nelle moto, so fare questo, e questo faccio, spinto anche da una grande passione.

Com’è cambiato il ruolo del pilota dagli anni in cui correvi ad oggi?
Ora i team sono molto più professionali, tutto è curato nei minimi dettagli. I capi tecnici e i team manager sono più disponibili e collaborativi ad ascoltare i piloti, una volta la colpa era la tua (del pilota) e basta. Oggi si mettono più in discussione tutti, credo sia un bel modo di lavorare.

Quanto i piloti di adesso percepiscono la forza di un contratto e il valore dei soldi?
Credo sia soggettivo, comunque i piloti della nuova generazione sono normalmente ben preparati sotto tutti gli aspetti. Poi le famiglie incidono molto su questi valori.

Nicolò quest’anno arriva in Moto2, una categoria più proporzionata alla sua conformazione fisica, come vedi la sua stagione?
Non dico nulla, spero solo che possa divertirsi in serenità. Il resto lo faranno lui insieme al suo team che, non dimentichiamo, è campione del mondo in carica.

Nicolò inizierà la sua quarta stagione con la VR46, ti rende orgoglioso questo importante sodalizio?
Assolutamente sì! Ho la certezza di aver affidato mio figlio in ottime mani.

A fine novembre era uscita la notizia falsa sulla fine dei rapporti tra Nicolò e la VR46, perché secondo te vengono inventate queste notizie?
Purtroppo non si può piacere a tutti, e qualcuno che prova a mettere zizzania ci sarà sempre...
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