Ducati, un altro tecnico lascia il team MotoGP
MotoGP news - Nel 2024 la Casa bolognese farà a meno dell'ingegner Max Bartolini, passato in Yamaha, ecco cosa significa questa perdita per Ducati
L'addio di Bartolini visto da Ducati
Oltre al mercato piloti, c'è anche quello dei tecnici che lavorano direttamente sulla moto. Ducati nel 2024 dovrà fare a meno di Max Bartolini che ha accettato l'offerta ricevuta da Yamah. Una perdita importante, che è seguita a quelle di Fabiano Sterlacchini, Francesco Guidotti, Cristhian Pupulin e Alberto Giribuola che hanno tutti abbracciato la sfida KTM. Il direttore tecnico della fabbrica Davide Barana ha dichiarato a Paddock Pass Podcast: "La Yamaha ha Max Bartolini che sicuramente li aiuterà a fare un grande passo. Ovviamente questo di perdere personale è un problema perché alcune di loro hanno molta conoscenza, hanno fatto parte della Ducati per molti anni, quindi conoscono molto bene cosa abbiamo fatto, il motivo per cui abbiamo adottato determinate soluzioni".
"Quando perdi un bravo ingegnere è sempre un peccato"
Questo però non spaventa troppo Barana: “Fa parte del gioco. Quando diventi competitivo, è normale che i tuoi concorrenti cerchino di assumere persone da te. Cerchiamo di trattenere le persone se possiamo. A volte ci riusciamo, a volte no. Quando perdi un bravo ingegnere è sempre un peccato. Ma consideriamo questa anche un'opportunità per altri ragazzi che sono cresciuti in azienda di raggiungere un certo livello, di avere anche ingegneri freschi con nuove idee. Preferiamo che le persone restino, ma penso che la nostra forza sia che abbiamo tante persone che sono molto brave e lavorano bene insieme”.
C'è un altro aspetto importante da tenere in considerazione, che è quello umano: "Non è solo questione di assumere brave persone, il rapporto che si crea richiede anni per essere stabilito e per lavorare insieme in modo efficiente".
I rivali in difficoltà ora sono tanti e Barana ha spiegato che non si torna al successo in poco tempo, ma ci vuole un grosso lavoro di base che poi darà i suoi frutti. Lavorare su queste MotoGP è qualcosa di impegnativo e ha concluso: "La prestazione della moto è una combinazione di diversi piccoli fattori. Quindi non si può lavorare solo su alcune parti o concentrarsi solo su una perché è il punto più debole. Il segreto, ovvero la nostra strategia, è evolvere la moto a 360 gradi”.