Coronavirus, Ezpeleta: “Siamo in guerra, è possibile ipotizzare che salti la MotoGP”
MotoGP news - Dopo mesi di attesa inizia a esserci il dubbio che la MotoGP parta davvero. Ad ammetterlo è il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta, guardando come si sta sviluppando l'epidemia del coronavirus nei vari paesi. Lo spagnolo ha ammesso quale sarà il prossimo piano di Dorna e ha confermato l'aiuto economico per tutti i team
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"Se qualcuno si ammala in uno dei nostri eventi, saremo colpevoli per sempre"
Se fino all’ultimo il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta ha sperato di poter fare un campionato con quante più gare possibili, ora che l’epidemia di coronavirus ha preso il sopravvento tutto è stato ridimensionato e al sito tedesco Speedweek ha dichiarato: “Siamo in guerra ed è concepibile che salti la MotoGP del 2020. La situazione è molto brutta in Spagna, Italia e Francia. Prima che ci siano vaccini per limitare il contagio, sarà molto difficile o impossibile organizzare un Gran Premio e altri eventi importanti. Anche se la vita si normalizzerà un po’ di più le restrizioni di viaggi rimarranno vigenti in tutti i paesi. Se non fosse così, saremmo dei pazzi. Quindi non sarà possibile che un grande numero di persone vedano una partita di calcio dal vivo o assistano ad un evento di MotoGP. Non sono molto sicuro che possiamo correre la stagione 2020”. Tra la FIM e Dorna c’è l’accordo che un campionato del mondo, per essere considerato valido, debba essere composto da almeno tredici gare, ma Ezpeleta ha detto: “Questo non è un problema perché c’è una clausola che comprende le cause di forza maggiore. Quindi si può ridurre il numero. Se avremo la possibilità di iniziare il campionato, lo faremo. Non importa con quante gare. Abbiamo più di cinque mesi fino a settembre. Dovessimo cominciare a settembre potremmo ancora fare quattro o cinque gare. O forse potremo correre solo in Europa e poi viaggiare in Asia se per quel momento non ci saranno più restrizioni. Dipende come si svilupperà la situazione in tutto il mondo. Quello che è importante è garantire la sicurezza e la salute di tutti. Se qualcuno si dovesse ammalare in uno dei nostri eventi, saremmo colpevoli per sempre. Possiamo sopravvivere anche se dobbiamo cancellare completamente la stagione 2020. Se dobbiamo accettare questo scenario, il peggiore, ci prepareremo per la stagione 2021 a tempo debito. Per il momento la priorità è aiutare i team a sopravvivere economicamente. Paghiamo soldi ogni mese, anche se non ci sono gare”.
Se fino all’ultimo il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta ha sperato di poter fare un campionato con quante più gare possibili, ora che l’epidemia di coronavirus ha preso il sopravvento tutto è stato ridimensionato e al sito tedesco Speedweek ha dichiarato: “Siamo in guerra ed è concepibile che salti la MotoGP del 2020. La situazione è molto brutta in Spagna, Italia e Francia. Prima che ci siano vaccini per limitare il contagio, sarà molto difficile o impossibile organizzare un Gran Premio e altri eventi importanti. Anche se la vita si normalizzerà un po’ di più le restrizioni di viaggi rimarranno vigenti in tutti i paesi. Se non fosse così, saremmo dei pazzi. Quindi non sarà possibile che un grande numero di persone vedano una partita di calcio dal vivo o assistano ad un evento di MotoGP. Non sono molto sicuro che possiamo correre la stagione 2020”. Tra la FIM e Dorna c’è l’accordo che un campionato del mondo, per essere considerato valido, debba essere composto da almeno tredici gare, ma Ezpeleta ha detto: “Questo non è un problema perché c’è una clausola che comprende le cause di forza maggiore. Quindi si può ridurre il numero. Se avremo la possibilità di iniziare il campionato, lo faremo. Non importa con quante gare. Abbiamo più di cinque mesi fino a settembre. Dovessimo cominciare a settembre potremmo ancora fare quattro o cinque gare. O forse potremo correre solo in Europa e poi viaggiare in Asia se per quel momento non ci saranno più restrizioni. Dipende come si svilupperà la situazione in tutto il mondo. Quello che è importante è garantire la sicurezza e la salute di tutti. Se qualcuno si dovesse ammalare in uno dei nostri eventi, saremmo colpevoli per sempre. Possiamo sopravvivere anche se dobbiamo cancellare completamente la stagione 2020. Se dobbiamo accettare questo scenario, il peggiore, ci prepareremo per la stagione 2021 a tempo debito. Per il momento la priorità è aiutare i team a sopravvivere economicamente. Paghiamo soldi ogni mese, anche se non ci sono gare”.
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