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Caso doping Iannone, Rivola: “Speriamo che la sentenza sia rapida”

Il 4 febbraio si terrà la prima udienza del processo sul caso doping di Andrea Iannone, l’amministratore delegato di Aprilia Racing, Massimo Rivola, spera di poter continuare la collaborazione con il pilota di Vasto e sottolinea l’importanza di un giudizio equo
Dalla parte del pilota
I test sul circuito di Sepang inizieranno il 7 febbraio e qualche giorno prima, martedì 4, ci sarà l’udienza per il caso di doping di Andrea Iannone davanti alla Corte Disciplinare della Federazione Internazionale Motociclistica che dovrà decidere entro 45 giorni. È quindi praticamente impossibile vedere il 29 giallo in pista con Aprilia, ma si spera di avere presto notizie. In primis se le aspetta l’amministratore delegato di Aprilia Racing, Massimo Rivola, che al Corriere della Sera ha dichiarato: “I valori della sostanza drostanolone emersi dalle analisi sul secondo campione e da altre analisi sono molto bassi. Vedendo che anche il testosterone, che in qualsiasi ciclo di anabolizzanti cresce, in questo caso è bassissimo, il dubbio mi viene. Forse c’è stata una contaminazione alimentare: Andrea è un carnivoro, la stessa Wada dice che in Asia circolano carni trattate. Ho fatto il direttore sportivo per una vita e le regole sono sacre. Ma niente processi alle intenzioni. Aprilia resta dalla parte di Andrea. Tante volte ci facciamo influenzare: “Iannone positivo è normale perché fa le pubblicità d’intimo, è palestrato, e si fa vedere a torso nudo”. Ma non è così”. Subito dopo ha fatto un esempio della professionalità del pilota: “L’anno scorso al primo test l’ho messo sulla bilancia e gli ho detto: “Non ci siamo. Aleix Espargarò (il compagno di squadra, ndr) pesa 10 kg meno di te. Devi metterti a dieta, cambiare allenamento. Già a luglio aveva perso 6,5 kg lavorando sodo. Perché avrebbe dovuto prendere anabolizzanti se doveva dimagrire?”. Cosa aspettarsi dunque ora? “Sarei sorpreso se non venisse penalizzato perché credo che la Federazione debba sottostare ai codici della Wada. Se dovesse essere fermato per 1-2 anni è chiaro che il rapporto finirebbe. Se invece dovesse prendere una “reprimenda” o tre mesi vorrebbe dire averne riconosciuto l’“innocenza” pur sanzionato”. Rivola non ha dubbi e sostiene il pilota: “Cerco di tenerlo su il più possibile. Se abbiamo la possibilità di farlo tornare in sella, voglio che dimostri quanto è forte”. Nel frattempo però Aprilia deve anche correre ai ripari: “Nei test il collaudatore Bradley Smith farà tutto lo “shake down”, poi ci sarà Espargaró. Porteremo una moto 2019 per Lorenzo Savadori, per fargli prendere confidenza. Poi vedremo, speriamo che la sentenza sia molto rapida”. Non dovesse essere al via Andrea, non ci sono dubbi su chi prenderà il suo posto: “Per forza Smith, è l’unico che conosce lo storico dell’Aprilia. E intanto vediamo se Lorenzo può adattarsi alla MotoGp in fretta. È tutto da scoprire”. In generale questa è una stagione importante per la casa di Noale che si presenta con una nuova moto: “Motore V4 a 90°, una svolta epocale in tempi strettissimi. Con l’aiuto di tecnici venuti da fuori. Per crescere dovevamo rischiare, le novità non si limitano al motore e avremo un’aerodinamica completamente diversa. Alla lunga pagherà. Ma mi aspetto problemi di gioventù. Bisogna essere realisti”.
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