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Bagnaia-Martin, atto finale: pregi e difetti dei due sfidanti

Il mondiale si deciderà a Valencia, Pecco ha le carte giuste da giocarsi: un buon vantaggio, la sua lucidità e un livello tecnico elevatissimo. Martin ha poco da perdere ma non può esagerare: la Sprint potrebbe essere già decisiva

La sfida tra Bagnaia e Martin è all'atto finale. 21 punti in favore di Pecco separano i due contendenti e seppure il vantaggio non sia di poco conto, entrambi hanno le loro carte da giocarsi. Andiamo a vedere quindi tre pregi e un difetto di ognuno dei due sfidanti, partendo dal campione in carica.

 

La staccata

L'arma più potente di Bagnaia è forse la staccata. Lo dicono in molti, a cominciare da Christian Gabarrini, il suo capotecnico. Pecco è forte in quella che è considerata una delle qualità più importanti per un pilota e la sua Ducati lo aiuta. “La moto di quest'anno frena molto forte da dritto, rispetto a quella dell'anno scorso, con cui si poteva entrare in curva più veloci a moto piegata” ha detto nel retropodio di Losail.

 

I sorpassi

Phillip Island, Buriram, Sepang: tre gare nelle quali ha battuto per due volte (quasi tre) l'avversario nel corpo a corpo, con manovre da manuale. In Australia Martin aveva le gomme cotte, ma Pecco è riuscito a trovare il tempismo giusto per infilarsi in un buco minuscolo. In Thailandia ha passato all'esterno sia Binder che Jorge, ma poi non è riuscito a girare davanti perché lo spagnolo ha mollato i freni. In Malesia ha fatto fuori Martin con una manovra all'esterno in un curvone veloce, roba da pelo.

 

La tranquillità

Pecco sa usare la testa, capisce quando è meglio evitare di lasciarsi trascinare in una bagarre che conta poco, sa quando è giusto accontentarsi. Lo ha fatto a Silverstone, in bagarre con Espargarò, c'è riuscito in altre gare dove aveva chiaro in mente di non avere il passo migliore. Non è un ragioniere, ma sa ragionare.

 

Gli errori inspiegabili

Trovare un difetto a Pecco è difficile, come per lui è difficile a volte riuscire a “sentire” il limite della moto. Argentina, Texas, Catalogna, India: l'elenco delle gare 2023 terminate nella ghiaia quando era primo o secondo non è poca cosa, e sempre Bagnaia ha detto di non riuscire a spiegarsene il motivo. Spesso sul banco degli imputati sono state messe le gomme, ma visto il ritmo tenuto viene da pensare che forse Pecco abbia esagerato.

 

La percorrenza

Uno dei pregi di Martin – anche in questo caso sottolineato dal suo crew chief, Daniele Romagnoli- è la capacità di portare molta velocità in curva. Una dote che a Valencia ha modo di esprimersi soprattutto nell'ultimo lungo curvone a sinistra che porta fino alla staccata prima del traguardo.

 

L'esplosività

Pronti, via e dare tutto: Martin è bravissimo ad andare forte in qualifica e nella gara corta, trova velocemente il limite e non è un caso che abbia vinto ben 8 Sprint in questo 2023, il doppio di Pecco. Se c'è un favorito per la vittoria nella corsa di questo sabato, è proprio lui.

 

La forza mentale

Difficilmente Jorge si abbatte: lo abbiamo visto dopo la caduta in Indonesia. In Australia ha fatto una pole straordinaria e in gara aveva un passo incredibile, fino al crollo delle gomme. Anche dopo la sciagurata scelta di Phillip Island non ha rimuginato troppo sull'accaduto, e anzi ha dominato in Thailandia.

 

La gestione

Qui arriviamo al quasi-difetto di Martin: nella tattica di gara può migliorare. Lo spagnolo è sempre molto carico, e se sbaglia, lo fa quasi sempre per eccesso. A volte dovrebbe imparare a tenere il cavallo al freno, anche se quest'anno lo abbiamo visto esagerare in due o tre occasioni, principalmente a inizio anno.

 

 

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