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Dossier Suzuki Burgman 400 usato: pregi, difetti, prestazioni e quotazioni di tutti i modelli dal 1998 al 2024

Comodo per i tragitti quotidiani, ma buono anche per andarci in vacanza, il Burgman è uno scooter di qualità che mantiene il valore anche usato. Ecco pregi, difetti e quotazioni di uno scooter che ha fatto la storia 

Gli scooteroni sono nati negli anni 90 in Giappone, con motore 250: Suzuki fu la prima a salire di cilindrata con il Burgman 400 nel 1998. A quella “prima serie” ne sono seguite altre cinque che hanno mantenuto sempre due caratteristiche fondamentali: spazio e comfort in abbondanza e una ciclistica adatta sia ai pavé cittadini che ai curvoni autostradali. In effetti ieri come oggi il Burgman va bene per viaggiare, come per il classico commuting casa-ufficio quotidiano. Realizzato in Giappone, curato nei dettagli e robusto, rappresenta un ottimo affare pure da usato, anche se ha parecchi anni sulle spalle.

Ecco allora tutte le versioni dal 1998 a oggi, con pregi e difetti. 

La prima versione 1998 - 2003

La prima versione dell’AN400  Burgman (questo il suo nome completo) è datata 1998: era lo scooter con la cilindrata più elevata in commercio. Il primo Burgman si sviluppa in lunghezza, per una guida allungata e rilassata (un vero “scooter poltrona”): lo scudo termina con un parabrezza alto, frecce con vetri bianchi e gruppo luci posteriore slanciato. La sella è ampia e completa di schienalino per entrambi i passeggeri.  Anche il sottosella è molto capiente: può contenere due caschi o i bagagli per un weekend.   

Il motore della prima versione è un monocilindrico raffreddato a liquido da 385 cm3 a carburatore, omologato Euro 0. Freni a disco forati, con sistema di frenata tradizionale. La ciclistica è di qualità: telaio in tubi d’acciaio, una forcella robusta e un ammortizzatore orizzontale (che diventerà un segno distintivo del Burgman rispetto agli altri scooter) in grado di assorbire bene buche e pavé, ma che nelle prime versioni si dimostra troppo morbido. La seconda versione (Burgman 400 Z) arriva nel 2000: le frecce sono gialle, la carena si arricchisce di cromature e il cruscotto ha lo sfondo nero, mentre il motore ha l’omologazione Euro 1.    

C'è anche la business

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Nel 2001 la gamma si arricchisce della versione Business che si distingue a colpo d’occhio per il gruppo ottico posteriore “stile Mercedes” (ricorda i fari delle auto tedesche dell’epoca). La parte anteriore rimane identica, mentre cambia il disegno della coda, più ampia e moderna, a tutto vanvantaggio del comfort del passeggero che oltre alla sella comoda ha adesso anche due maniglioni di dimensioni maggiorate. Il sottosella ha una capienza di 53 litri, insomma un vero bagagliaio, dove ci stanno due caschi integrali e altri oggetti. Il motore Euro 1 a carburatore rimane identico, così come le altre dotazioni. Per chi può ancora usare senza problemi uno scooter Euro 1, questa versione è molto interessante ed esteticamente riuscita.

Cosa controllare 

Sugli esemplari con molti km, i cuscinetti di sterzo e ruote sono di solito molto usurati e vanno sostituiti. 

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Il cruscotto della prima versione si riconosce dallo sfondo chiaro dei quadranti, che diventerà nero nel 2000. Non c’è il contagiri, che arriverà solo nel 2003

I nostri rilevamenti:

  • Velocità massima: 140,7 km/h
  • Accelerazione 0-400 metri: 17,4 secondi
  • Potenza massima: 26,3 CV a 7400 giri 
  • Peso: 192,6 kg

Le quotazioni

  • Base da 600 a 850 euro.
  • Business da 800 a 900 euro.

Burgman seconda serie: il primo restyling 2003 - 2008

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Il primo restyling del Burgman 400 arriva nel 2003: nello scudo compaiono un nuovo doppio faro molto potente e le frecce con vetro arancione (al posto delle precedenti trasparenti). Cambiano leggermente le forme, ora un po’ più allungate e avvolgenti; la sella rimane sempre molto comoda e ha un doppio schienalino. Nonostante il posteriore sia più stretto e filante, continua a essere gigantesco il vano sottosella: con una capacità di 53 litri può alloggiare comodamente due caschi integrali e rimane ancora spazio. 

La grande novità è l’iniezione elettronica, al debutto su questa versione: il motore da 385 cm3 ha sempre 32 CV e adotta un nuovo scarico catalizzato conforme alla normativa Euro 2. I due freni a disco hanno un efficace sistema di frenata combinata, ottimo anche per i piloti meno esperti. Su strada, il midi giapponese è abbastanza agile nelle curve strette, ma ondeggia un po’ sui curvoni presi in velocità.  

Dal 2005 arriva la Type S

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Nel 2005 il Burgman si arricchisce di immobilizer, le frecce anteriori tornano bianche e accanto alla versione normale arriva la Type S in stile più “giapponese”, riconoscibile dal parabrezza più basso e dal manubrio in acciaio satinato a vista, a cui sono agganciati gli specchietti dallo stelo più corto. Il motore è sempre Euro 2, meccanica e ciclistica sono uguali all’originale, ma il Type S è più grintoso, almeno nell’aspetto. Questo Burgman infatti ha numerosi dettagli estetici che lo differenziano dalla versione tradizionale: il cruscotto ha lo sfondo dei quadranti bianchi e le lancette rosse, uno spoilerino posteriore sostituisce lo schienalino per il passeggero. Il disco freno posteriore è coperto da una protezione in plastica nera, il paracalore e il terminale della marmitta sono color argento satinato e la sella ha le impunture in rilievo di colore rosso. 

Cosa controllare 

Occhio alle plastiche nella parte bassa della carrozzeria. Disco freno anteriore a rischio, non deve essere troppo “segnato”. 

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La strumentazione è composta da 4 quadranti analogici e due piccoli display digitali, con orologio e trip. Le spie sono allineate nella parte più bassa 

I nostri rilevamenti

  • Velocità massima 139,7 km/h 
  • Accelerazione 0-400 metri: 17,9 secondi
  • Potenza massima: 25,2 CV a 7750 giri
  • Peso: 194,4 kg

Le quotazioni

  • Burgman base da 950 a 1200 euro.
  • Versione Type S da 1050 a 1150 euro.

Burgman, gli anni delle maxi vendite (2006 - 2017)

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Nel 2006 arriva la quarta serie, contrassegnata dalla sigla K7: la più diffusa (oltre 100.000 pezzi venduti) e longeva nella storia del Burgman, visto che con piccole modifiche arriva fino al 2017. Il Burgman K7 rappresenta un’evoluzione importante nello sviluppo di questo scooter, non solo per le linee più filanti e sportive. Aumentano sia la capacità di carico, sia la cilindrata del motore: il monocilindrico 4 valvole sale a 399 cm3 ed eroga una potenza di 34 CV, ma grazie all’alimentazione a iniezione elettronica con sistema a doppia farfalla (come sulle sportive della casa giapponese) ottiene l’omologazione Euro 3.

Un ottimo affare

Il K7 rappresenta un’evoluzione nella storia di questo scooter, non tanto esteticamente (anche se fari, carrozzeria e luci posteriori sono completamente nuovi), ma per la posizione di guida molto meno “sdraiata” e per il motore più potente. Il frontale è imponente, la sella è sempre ampia e con schienalino regolabile (5 posizioni). Cresce ulteriormente il vano sottosella, che raggiunge i 62 litri di capienza, da sommare allo spazio dietro lo scudo (3 vani di cui uno da 10 litri). Il cruscotto analogico/digitale ha un display LCD più grande e il nuovo parabrezza più alto allontana l’aria sopra il pilota. Cambia la taratura delle sospensioni (il posteriore “monoshock” a leveraggio progressivo è più rigido), la ruota anteriore sale da 13 a 14 pollici e adotta un doppio freno a disco da 260 mm, al posteriore il pneumatico cresce di sezione passando da 130 a 150 mm. Grazie alla ciclistica robusta e al motore Euro 3, il Burgman K7 si guida con facilità. Spazioso e potente, è ancora oggi un ottimo mezzo per spostarsi dentro e intorno alle grandi città. Chi lo trova (tagliandato e in buono stato) fa realmente un ottimo affare. Tanti gli allestimenti proposti negli anni (Lux, Standard, S...), ma si differenziavano solo per livree e dotazioni. Puntate però sugli esemplari con l’ABS.

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Il cruscotto è ricco, ma ha sempre un’impostazione tradizionale con i due grandi quadranti per tachimetro e contagiri e altri più piccoli per i livelli. Nel display lcd ci sono il termometro e altre info

Cosa controllare

Nel primo anno di produzione il variatore si rompeva, poi è stato sistemato.

I nostri rilevamenti

  • Velocità massima: 143,9 km/h
  • Accelerazione 0-400 metri: 17,7 secondi
  • Potenza massima: 25,2 CV a 6900 giri
  • Peso: 212 kg

Le quotazioni

Da 1.300 a 3.100 euro.

Burgman quarta serie serie, l'evoluzione dal 2017 a oggi

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Nel 2017 il Burgman è stato completamente rinnovato. La carrozzeria è più snella e grintosa, i fari sono a led e il peso scende a 215 kg. Il telaio è più rigido e davanti arriva una ruota da 15 pollici (sulla serie precedente era da 14 pollici), mentre dietro resta da 13 pollici. Confermate le sospensioni, compreso l’ottimo monoammortizzatore posteriore con leveraggio progressivo. 

Il motore è rivisto per rispettare la Euro 4. Cambia la posizione di guida, ora più eretta, mentre il sottosella si riduce passando dai 62 litri della precedente versione a 42 litri, comunque sufficienti per caricare un casco integrale e un jet. Nel retroscudo ci sono comunque due portaoggetti di buone dimensioni, quello di sinistra con presa elettrica 12 V (non USB).   

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La strumentazione mantiene gli eleganti strumenti a lancetta per tachimetro e contagiri. Nel display al centro troviamo orologio, benzina, contakm e altro

Cosa controllare  

È un modello collaudato: se i tagliandi sono stati fatti, i problemi sono rari.

Le quotazioni

Da 3.600 ai 5.200 euro necessari per la versione 2021.

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