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Yamaha si ritira dalla Dakar: finisce una storia lunga 44 anni

La casa giapponese era l'unica che aveva preso parte a ogni edizione del rally. Abbandonate le sorti del prototipo 450, l'attenzione del marchio si sposterà ora sullo sviluppo del progetto legato al bicilindrico Ténéré
Le Dakar sono state 44, dalla prima al 2022, ma ora la storia di Yamaha con il rally più famoso al mondo si conclude ufficialmente. Ne avevamo già parlato nell'intervista di Guido Sassi a Franco Picco di ritorno dall'Arabia Saudita, ma ora si sa per certo. Il passaggio di Ross Branch tra le fila di Hero Motorsport d'altronde aveva fatto drizzare le antenne ai più.

Un lento declino
La fine del Rally Dakar 2022 a Jeddah, in cui Adrien van Beveren e Andrew Short hanno concluso rispettivamente al quarto e all'ottavo posto, chiude la lunga avventura di Yamaha tanto nel Rally Dakar che nel Cross-Country Rallies World Championship.
Yamaha era l'unico marchio che aveva partecipato a ogni Dakar, fin dalla prima edizione del 1979, con Cyril Neveu che aveva vinto il rally a bordo di una Yamaha XT500. La leggenda della Dakar, Stéphane Peterhansel, aveva poi ottenuto il record di sei vittorie negli anni '90. C'è stata anche un po' di Italia nei successi dei giapponesi, con i tre podi di Franco Picco tra anni '80 e '90, oltre ovviamente al successo di Edi Orioli, con la vittoria nell'edizione del 1997. L'ultima affermazione di Yamaha nel Dakar risale al 1999, con il già citato Peterhansel. Da allora è stato un lento calando, con Olivier Pain ultimo a podio nel 2014 e lo sforzo economico non era più giustificato, vista l'assenza di un modello 450 di produzione, com'è invece per KTM. 

Il futuro
L'attenzione del ramo sportivo di Yamaha si sposterà ora sulle esigenze dei clienti nel settore off-road, considerando anche la prossima introduzione sul mercato della nuova Ténéré World Raid. Per quanto riguarda invece il vecchio materiale della sede francese, al momento il futuro è ancora tutto da scrivere.
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