L'idea di Suppo: "Cambiamo i piloti a ogni gara"

Problemi per lo sviluppo delle moto

Il team manager HRC Livio Suppo ha parlato delle difficoltà di sviluppo di una moto da competizione, raccontando un aneddoto capitatogli quando era a capo del progetto Ducati MotoGP: "Sono necessari almeno due piloti per avere un'opinione più chiara sulla moto, ricordo che Capirossi, testando una versione della moto, disse: 'è pericolosa', noi subito la scartammo ma dopo, un altro collaudatore, fece qualche giro con la stessa moto e non notò differenze da quella che finora aveva guidato. Il sistema attualmente in uso è completamente sbagliato, i grossi team possono avere le migliori moto e i migliori piloti ma solo cambiando il pilota la moto può cambiare completamente." Livio ha poi fatto un altro esempio, citando Freddie Spencer: "Nei test del 1982 provò tre soluzioni di forcellone ottenendo gli stessi tempi e le stesse velocità in curva. Alla fine scelse la versione più rigida solo perché dopo diversi giri in sella il suo casco era meno sudato."
 

Piloti a rotazione?

Allora qual è la soluzione giusta per fare uno sviluppo efficace della moto? Secondo il manager Honda si dovrebbero alternare i piloti dei team alternandoli a ogni gara. Facendo così, le squadre con la moto più facile da guidare avrebbero senza dubbio un vantaggio, ma l'avrà anche la squadra che corre con il pilota che si adatta meglio alle diverse moto. Inoltre con pareri differenti, le moto possono avere uno sviluppo più preciso. Suppo ha proposto l'idea a Nakamoto, vice presidente HRC e al boss di Dorna Carmelo Ezpeleta, ma non è stata accettata perché sarebbe dannosa per le case che investono sull'immagine dei loro piloti e inoltre renderebbero i campionati costruttori totalmente inutili, lasciando valida solo quella dei piloti migliori.