TT 2016 Superstock, Huchinson si guadagna la 13esima vittoria al TT
Tra le più attese di tutto il TT, la RL360 Quantum Superstock di lunedì ha regalato ai fan un grande spettacolo. A dettare i tempi Hutchinson e Dunlop con quest’ultimo che, causa problemi al cambio, si vede costretto a cedere il primo gradino all’avversario. Per Hutchinson è la 13 vittoria al TT
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Tourist Trophy
Hutchinson domina ancora
Con un bel sole nel cielo, è partita martedì alle 14.00 ora locale l’attesissima RL360 Quantum Superstock: a competere per i tre gradini del podio anche i “nostri” Stefano Bonetti, Marco Pagani e Alex Polita. Migliore in assoluto s’è dimostrato Ian Hutchinson che, in sella alla sua BMW S 1000 RR ha comunque faticato parecchio per tener dietro un’altrettanto scatenato Michael Dunlop. I due hanno fin da subito dettato l’andatura della gara, segnando ad ogni passaggio tempi da record: al passaggio sul Grandstand, Hutchinson fa registrare dal cronometro un incredibile 17′, mentre Dunlop, dal quale ci si aspettava una degna risposta visto il passaggio a 131 mph, si vede invece costretto al ritiro per problemi tecnici al cambio.
Il gradino più alto diventa quindi di Hutchinson, con Hillier e Harrison che, scambiandosi posizione, combattono per il secondo posto: vince, ma di pochissimo, la Kawasaki di Harrison, che taglia il traguardo nemmeno un paio di secondi prima di quella di Hiller. Niente male per Pagani e Bonetti, tra loro in lotta e con risultato finale nella top 30. Soddisfatto Polita, che chiude in 40esima.
Sfortunati invece Bruce Anstey, Peter Hickman e Brandon Cretu ai quali -causa problemi tecnici - è toccata la stessa sorte di Dunlop e sono stati costretti al ritiro.
In questo articolo di InSella è stata utilizzata una foto di Alessandro Bazzana fatta per RoadRacingCore
Con un bel sole nel cielo, è partita martedì alle 14.00 ora locale l’attesissima RL360 Quantum Superstock: a competere per i tre gradini del podio anche i “nostri” Stefano Bonetti, Marco Pagani e Alex Polita. Migliore in assoluto s’è dimostrato Ian Hutchinson che, in sella alla sua BMW S 1000 RR ha comunque faticato parecchio per tener dietro un’altrettanto scatenato Michael Dunlop. I due hanno fin da subito dettato l’andatura della gara, segnando ad ogni passaggio tempi da record: al passaggio sul Grandstand, Hutchinson fa registrare dal cronometro un incredibile 17′, mentre Dunlop, dal quale ci si aspettava una degna risposta visto il passaggio a 131 mph, si vede invece costretto al ritiro per problemi tecnici al cambio.
Il gradino più alto diventa quindi di Hutchinson, con Hillier e Harrison che, scambiandosi posizione, combattono per il secondo posto: vince, ma di pochissimo, la Kawasaki di Harrison, che taglia il traguardo nemmeno un paio di secondi prima di quella di Hiller. Niente male per Pagani e Bonetti, tra loro in lotta e con risultato finale nella top 30. Soddisfatto Polita, che chiude in 40esima.
Sfortunati invece Bruce Anstey, Peter Hickman e Brandon Cretu ai quali -causa problemi tecnici - è toccata la stessa sorte di Dunlop e sono stati costretti al ritiro.
In questo articolo di InSella è stata utilizzata una foto di Alessandro Bazzana fatta per RoadRacingCore
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