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MotoGP Ducati Aragon 2013: Ciabatti promette un cambio di passo

Ducati MotoGP - Aragon 2013, a quattro gare dal termine della stagione Ducati sembra non riuscire a trovare la soluzione per uscire dalla crisi. Il 2013 sarà un altro anno senza risultati positivi. Paolo Ciabatti promette un cambio di marcia la prossima stagione, Dovizioso non ci sta a fare il capro espiatorio
Bisogna fare grandi passi in avanti
I risultati parlano da soli e a quattro gare dalla fine della stagione 2013 il bilancio per Ducati è negativo, lo ammette onestamente Paolo Ciabatti (MotoGP Project Director Ducati) che promette un cambio di passo per il 2014: Non nego che la situazione sia problematica e che sino a ora non siamo riusciti a risolverla. Ora c’è da prendere le giuste decisioni per tirare le fila, anche se ci rendiamo conto di essere alla fine del campionato. I tempi sono ormai strettissimi, non possiamo dire nulla come scusante. La situazione è abbastanza confusa, ma anche se Ducati è stata acquisita da Audi, le decisioni vengono prese internamente. L’obiettivo è riportare il marchio al valore che merita. In questo 2013 abbiamo adottato una politica dei piccoli passi, ma questa strada non ha dato risultati. Nel 2014 faremo quindi grandi passi, sia dal punto di vista tecnico che delle persone”. Si parla quindi di Ducati 2014, ma Honda e Yamaha hanno già provato le nuove moto Ducati sembra restare un passo indietro. “Forse ci sarà qualche novità già da Sepang, di certo per Valencia. Sappiamo che la situazione è grave, ma non abbiamo la bacchetta magica per uscire dall’oggi al domani”. Intanto Dovizioso ha chiuso la prima sessione di libere sul Circuito di Aragon in ottava posizione, con il solito secondo di gap dalla pole, con la magra consolazione di essere stato il migliore tra tutte le Ducati in pista: “La nostra maggiore difficoltà qui è nelle curve, perché sono molto larghe e dobbiamo mantenere l’angolo stabilmente per parecchio tempo. Chi ha fatto il tempo oggi, l’ha fatto con la morbida: il problema è sempre lo stesso, ovvero non esiste una gomma dura che lavora come dovrebbe. Nessuno le usa e si preferisce rischiare e correre con la media. Noi in particolare dovremo tenere duro fino alla fine. Più si alza la temperatura e più abbiamo problemi di grip e non sarà semplice controllare la moto per tutta la gara”. Secondo Andrea, forse, qualcosa dovrebbe cambiare anche nel team: “Premesso che con la squadra attuale mi trovo benissimo, anche a me piacerebbe avere qualche persona in particolare con cui poter lavorare, ma non mi hanno permesso una mia organizzazione. Se sino ad ora non c’è stato un risultato un motivo c’è, bisogna spartirsi la colpa”.
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