Meeting FMI 2019, tappa estiva a Magione
Erano oltre 280 i piloti che hanno partecipato, domenica 23 giugno l’Autodromo di Magione, al terzo Meeting in Pista FMI 2019, gara che ha chiuso la prima parte della stagione, in attesa delle prossime due in calendario ad Adria (1 settembre) e Misano (13 ottobre). Da segnalare il progressivo abbassamento dell’età media dei piloti
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Pista
Gare caldissime a Magione
L’evento organizzato dalla Federazione motociclistica italiana – la terza delle cinque tappe del calendario dei Meeting FMI – ha avuto un programma molto fitto, con 18 classi in gara accorpate in 10 partenze, comprese le due delle gare “lunghe” , entrambe caratterizzate dalla partenza “stile Le Mans”: trofeo Moto Guzzi Fast Endurance (gara a coppie della durata di 60 minuti) e Campionato Italiano Vintage Endurance, che si corre sulla distanza di 4 ore. Le moto impegnate in pista erano divise in tre gruppi: da competizione inizio anni 80 e fine 90; le due tempi post 1999 della classe 2T Italian GP e le Guzzi V7 modificate con un kit da gara. In generale la temperatura molto elevata della gara di Magione ha condizionato almeno in parte le prestazioni sia delle moto sia dei piloti, reduci dalle prime due gare stagionali completamente bagnate. La giornata non ha segnalato peraltro colpi di scena particolari, se non alcune cadute che non hanno comunque generato conseguenze importanti per i piloti coinvolti. Punto positivo: l’evoluzione della tipologia dei piloti. Qualche anno fa, infatti, le gare “d’epoca” si basavano sulla presenza di moto datate e condotte da appassionati di età mediamente avanzata. L’arrivo in pista di mezzi che, pur con almeno 20 anni, hanno comunque prestazioni elevate, che richiedono una notevole abilità di guida, ha prodotto l’abbassamento dell’età media e l’arrivo di forze giovani in pista. Le foto ritraggono la partenza di una delle gare con moto 2 tempi (in apertura), il podio della classe Classic 1000 del Campionato Italiano Vintage Endurance, e un momento della gara del trofeo Moto Guzzi Fast Endurance.
L’evento organizzato dalla Federazione motociclistica italiana – la terza delle cinque tappe del calendario dei Meeting FMI – ha avuto un programma molto fitto, con 18 classi in gara accorpate in 10 partenze, comprese le due delle gare “lunghe” , entrambe caratterizzate dalla partenza “stile Le Mans”: trofeo Moto Guzzi Fast Endurance (gara a coppie della durata di 60 minuti) e Campionato Italiano Vintage Endurance, che si corre sulla distanza di 4 ore. Le moto impegnate in pista erano divise in tre gruppi: da competizione inizio anni 80 e fine 90; le due tempi post 1999 della classe 2T Italian GP e le Guzzi V7 modificate con un kit da gara. In generale la temperatura molto elevata della gara di Magione ha condizionato almeno in parte le prestazioni sia delle moto sia dei piloti, reduci dalle prime due gare stagionali completamente bagnate. La giornata non ha segnalato peraltro colpi di scena particolari, se non alcune cadute che non hanno comunque generato conseguenze importanti per i piloti coinvolti. Punto positivo: l’evoluzione della tipologia dei piloti. Qualche anno fa, infatti, le gare “d’epoca” si basavano sulla presenza di moto datate e condotte da appassionati di età mediamente avanzata. L’arrivo in pista di mezzi che, pur con almeno 20 anni, hanno comunque prestazioni elevate, che richiedono una notevole abilità di guida, ha prodotto l’abbassamento dell’età media e l’arrivo di forze giovani in pista. Le foto ritraggono la partenza di una delle gare con moto 2 tempi (in apertura), il podio della classe Classic 1000 del Campionato Italiano Vintage Endurance, e un momento della gara del trofeo Moto Guzzi Fast Endurance.
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