Giacomo Agostini spegne 78 candeline: tanti auguri Mino!
Il 15 volte iridato compie gli anni e ancora oggi può vantare due record imbattuti: oltre ai mondiali vinti, nessuno ha mai conquistato 123 gare nel motomondiale, con Rossi fermo a 115 e Marquez ancora troppo giovane per minacciarlo nell'immediato. Ma la sua carriera iniziò grazie a un equivoco e le sue scelte sono andate anche controcorrente
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Tanti auguri Giacomo Agostini! La leggenda del motociclismo compie oggi 78 anni. A sole 48 ore dalla scomparsa di Pauline Hailwood - la vedova del grande Mike che domenica ha raggiunto il compianto marito- e pochi giorni dopo che anche Carlo Ubbiali si è spento, una bella notizia per il motociclismo. Ago di Ubbiali è stato l'erede e di Hailwood forse il più forte rivale, visto che per un certo periodo le loro carriere hanno corso su binari paralleli. Mike si ritirò dalle corse in moto nel 1967 per tornare alle gare su due ruote solo una decina di anni dopo, Mino continuò a vincere per diversi anni ma poi cercò come l'inglese di ottenere successo con le monoposto. I due fecero però scelte anche profondamente diverse: Agostini decise di boicottare il Tourist Trophy, dopo avere vinto sull'Isola di Man 10 volte, in seguito alla morte dell'amico Gilberto Parlotti; Hailwood riprese il casco in mano appositamente per vincere ancora due volte sul Mountain.
Una carriera strepitosa
il campionissimo bergamasco rimane il più grande nei numeri per due record ancora oggi imbattuti: ha vinto 15 titoli mondiali e 123 gare. Rossi ha fatto meglio di lui in classe regina, con 89 vittorie contro 68, ma non in assoluto, fermandosi – per ora- a 115 successi.
E dire che la carriera di Giacomo aveva rischiato di non cominciare nemmeno: nel 1960, compiuti i 18 anni, il giovane Agostini voleva iscriversi alle gare ufficiali, ma al tempo serviva l'autorizzazione dei genitori. Il padre era contrario e lo voleva ragioniere, ma si consultò con l'anziano notaio di famiglia, per sentirne l'autorevole parere. L'amico intese "bicicletta" al posto di "motocicletta" e si espresse in favore: “Dai Aurelio, firma. Fagli fare dello sport. Fa bene, soprattutto ai giovani. Li tiene lontani da altre distrazioni e pericoli”.
Fu grazie a questa piccolo misunderstanding che Giacomo Agostini riuscì ad avere la moto dei sogni suoi e di buona parte dei suoi coetanei: una Morini 175 Settebello con cui iniziò a farsi valere. La prima gara ufficiale a cui partecipò con i colori del Moto Club Costa Volpino fu la mitica Trento-Bondone del 18 luglio 1961. Era una delle più importanti gare in salita e Agostini si piazzò secondo. L'esordio nel mondiale arrivò nel '63, quando Giacomo era ormai entrato nella squadra corse ufficiale Morini, la prima stagione ufficiale nel 1965, quando passò alla MV Agusta. Agostini che correva sia nella 350 che nella 500, conquistò il mondiale della massima cilindrata già alla seconda stagione. Fu il primo di sette titoli consecutivi e altri sette ne arrivarono anche in 350. Vinse tutte le gare a cui partecipò per tre stagioni di fila. Nel 1974 passò alla Yamaha, vinse subito in 350 e l'anno successivo in 500, quando portò a casa il suo ultimo mondiale.
La seconda vita
Agostini si ritirò dalle corse in moto a 35 anni, corse con le monoposto, tornò nel motomondiale da team manager con Yamaha. Insieme a Ediie Lawson vinse tre titoli della classe 500, la sua ultima avventura come dirigente fu in Cagiva. Oggi Giacomo è un apprezzato commentatore tv e in questa giornata speciale ha ricevuto molti messaggi di affetto dall'ambiente delle corse.
Una carriera strepitosa
il campionissimo bergamasco rimane il più grande nei numeri per due record ancora oggi imbattuti: ha vinto 15 titoli mondiali e 123 gare. Rossi ha fatto meglio di lui in classe regina, con 89 vittorie contro 68, ma non in assoluto, fermandosi – per ora- a 115 successi.
E dire che la carriera di Giacomo aveva rischiato di non cominciare nemmeno: nel 1960, compiuti i 18 anni, il giovane Agostini voleva iscriversi alle gare ufficiali, ma al tempo serviva l'autorizzazione dei genitori. Il padre era contrario e lo voleva ragioniere, ma si consultò con l'anziano notaio di famiglia, per sentirne l'autorevole parere. L'amico intese "bicicletta" al posto di "motocicletta" e si espresse in favore: “Dai Aurelio, firma. Fagli fare dello sport. Fa bene, soprattutto ai giovani. Li tiene lontani da altre distrazioni e pericoli”.
Fu grazie a questa piccolo misunderstanding che Giacomo Agostini riuscì ad avere la moto dei sogni suoi e di buona parte dei suoi coetanei: una Morini 175 Settebello con cui iniziò a farsi valere. La prima gara ufficiale a cui partecipò con i colori del Moto Club Costa Volpino fu la mitica Trento-Bondone del 18 luglio 1961. Era una delle più importanti gare in salita e Agostini si piazzò secondo. L'esordio nel mondiale arrivò nel '63, quando Giacomo era ormai entrato nella squadra corse ufficiale Morini, la prima stagione ufficiale nel 1965, quando passò alla MV Agusta. Agostini che correva sia nella 350 che nella 500, conquistò il mondiale della massima cilindrata già alla seconda stagione. Fu il primo di sette titoli consecutivi e altri sette ne arrivarono anche in 350. Vinse tutte le gare a cui partecipò per tre stagioni di fila. Nel 1974 passò alla Yamaha, vinse subito in 350 e l'anno successivo in 500, quando portò a casa il suo ultimo mondiale.
La seconda vita
Agostini si ritirò dalle corse in moto a 35 anni, corse con le monoposto, tornò nel motomondiale da team manager con Yamaha. Insieme a Ediie Lawson vinse tre titoli della classe 500, la sua ultima avventura come dirigente fu in Cagiva. Oggi Giacomo è un apprezzato commentatore tv e in questa giornata speciale ha ricevuto molti messaggi di affetto dall'ambiente delle corse.
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