Volkswagen compra Ducati?
Ferdinand Piëch, il capo del gruppo Volkswagen e nipote di Ferdinand Porsche, starebbe realizzando un suo vecchio sogno: comprarsi la Ducati. Non una moto (ne ha già parecchie) ma l'azienda. La notizia è rimbalzata nei giorni scorsi tra Ginevra e Bologna, senza avere conferme né smentite. Ma gli indiani di Hero, già in trattativa, non mollano e (forse) rilanciano...
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Industria e finanza
Ducati: mai stata così bene
Proprio mentre è in forma smagliante, Ducati è in vendita. L'aveva annunciato Andrea Bonomi, presidente del fondo di private equity Investindustrial che possiede il colosso di Borgo Panigale, in una intervista al Financial Times nel febbraio scorso. Parlando dei risultati economici del 2011, i migliori di tutta la storia della casa bolognese, Bonomi aveva detto che per continuare la crescita l'azienda ha bisogno di un partner dalle spalle (economiche) robuste: "Ducati è una società in perfetta salute, ma per crescere ancora ha bisogno del sostegno di un partner industriale a livello mondiale. Quest'anno lavoreremo per trovarlo". Il valore della società però è elevato (si parla di un miliardo di euro) e restringe la rosa dei pretendenti.Arrivano gli indiani
Sin dall'inizio si era parlato di Mercedes, già partner della casa bolognese con il suo marchio "top" AMG, e di Volkswagen a causa della passione del suo boss Ferdinand Piëch per le rosse bolognesi. Mercedes però aveva smentito, mentre Volkswagen aveva lasciato cadere l'argomento. Anche perché nel frattempo erano usciti i nomi di una paio di gruppi indiani: prima Mahindra (che aveva però smentito subito) e poi negli ultimi giorni Hero MotoCorp, il maggiore produttore indiano di moto e scooter, un colosso che detiene oltre il 60% di un mercato che vale circa 10 milioni di moto e scooter all'anno. Fino allo scorso anno c'era un legame stretto tra Honda e Hero, ma ora è finito e Hero cerca un partner che completi l'offerta del gruppo nelle grosse cilindrate, per allargare gli interessi oltre i confini nazionali.
La presentazione nel 2011 della Hero Impulse 150, la prima moto prodotta dalla casa indiana dopo la separazione da Honda.
Il colpo di scena
Il 2 marzo scorso è uscita l'intervista di Pawan Kant Munjal, managing director di Hero, secondo il quale la Ducati è stata proposta da varie banche al gruppo indiano. Quindi Hero starebbe davvero valutando varie opportunità per ripetere in campo moto l'esempio della casa automobilistica Tata (che negli anni scorsi ha acquisito Jaguar e Land Rover), diventando un player a livello mondiale. Ducati sarebbe solo una delle trattative in corso a New Dehli. La trattativa con Hero sembrava quindi avviata, già molti ne parlavano... finché nella giornata di apertura del salone di Ginevra è iniziata a circolare insistente una notizia-bomba: Volkswagen zitta zitta avrebbe già firmato l'accordo, dopo un incontro decisivo avvenuto a Bologna la scorsa settimana, realizzando un vecchio sogno di Ferdinand Piëch.
Gruppo di famiglia: il nonno Ferdinand Porsche con i nipotini Ferdinand Alexander Porsche (a sinistra) e Ferdinand Piëch (a destra)
Se Piëch vuole qualcosa...
...di solito la ottiene. Il capo del gruppo Volkswagen lo ha dimostrato con Lamborghini, con Bentley e recentemente con la stessa Porsche, la casa fondata da suo nonno Ferdinand Porsche. Parlando di Ducati, Piëch aveva già detto tempo fa di avere fatto un errore, rinunciando a comprare l'azienda quando valeva poco (negli anni 90, prima che entrasse in gioco il fondo americano TPG). Secondo qualcuno il suo sogno era di realizzare un "polo emiliano" riunendo Lamborghini e Ducati (che dovrebbe tra l'altro cambiare sede entro qualche anno, per razionalizzare la produzione). Persa l'occasione, Piëch si era consolato comprando le moto bolognesi (l'ultima in ordine di tempo è stata lo scorso anno una Diavel), ma attendeva solo il momento giusto per farsi avanti di nuovo. E ora quel momento sarebbe arrivato. Anzi, secondo le confidenze di un manager Ducati raccolte dal sito francese GP Inside, i giochi sarebbero già fatti e i capitali sarebbero in viaggio dalla Germania all'Italia. A Borgo Panigale ufficialmente nessuno parla, anche perché qualsiasi eventuale trattativa coinvolgerebbe i vertici di Investindustrial, non della controllata Ducati. Però la sensazione che si coglie nei corridoi del centro direzionale di via Cavalieri Ducati 3 è che i giochi non siano ancora conclusi: le cose potrebbero andare per le lunghe.Foto e immagini
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..... fra qualche anno avemmo la Ducati Golf, una moto a traliccio ad uso popolare dalle forme squadrate e goffa, la Ducati Caddy, atta a trasportare motoseghe nella taigà, la Ducati Scirocco, un modello da velocità pura con ruota anteriore da 16 e posteriore da 23, color rosa confetto, ecc. ecc. ecc. ...... povera Ducati.....
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almeno finchè ci sarà Piech al vertice: perché è un fan Ducati e soprattutto perché sa bene come valorizzare un marchio, come ha dimostrato negli ultimi decenni
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Piech non è uno stupido e se compra qualcosa lo fa perchè sa che ne può ricavare qualcosa!!E se Ducati entrasse nel gruppo VW potrebbe avere tanti soldi per valorizzare tutto quello che già ha di buono!!Finora il gruppo VW ha sempre valorizzato qualunque marchio acquistato, basti vedere quello che ha fatto con Lamborghini!Quindi piuttosto che gli indiani meglio i capitali tedeschi della VW!
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...meglio vendere alla VW, che magari a un gruppo indiano come la hero e magari vedere motori desmo sotto a quelle robacce economiche che fanno loro. E poi c'è da sperare che il presidente VW, essendo già appassionato del marchio, lo promuova e sviluppi in linea con la storia e la tradizione che quel marchio rappresenta. Ovvio che l'ideale sarebbe che l'azienda rimanesse in mani italiane, ma questo dubito che sia possibile...
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Sul forum di "Al Volante" avevo definito il minore dei mali il ventilato acquisto di Alfa Romeo da parte di VW: la gloriosa Azienda milanese, a mio avviso, non meritava il "trattamento Fiat", quello stesso che ha fatto scomparire marchi come Autobianchi e Innocenti e che tanti danni ha fatto in altri ambiti, Lancia in testa. Ma nel caso di Ducati vorrei tanto sperare che possa rimanere italiana e indipendente. Non ho mai avuto Ducati, non ero un fan di questa Marca, ma vista la triste fine delle Aziende che hanno segnato il mio cammino motociclistico (per esempio Gilera e Aermacchi), vorrei poter coltivare quest'ultima speranza.
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