Twike, una raccolta fondi per la “5”
L’azienda tedesca ha avviato il crowdfunding necessario per avviare la produzione della quinta generazione del triciclo elettrico a pedali. Atteso per il 2023, avrà un motore con potenza massima di 70 kW, una velocità di punta di 190 km/h e un’autonomia di 500 km grazie alle batterie da 36 kWh. Compatibile con la ricarica rapida e il Vehicle to Grid
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Green Planet
Investimento a partire da 100 euro
La mobilità del futuro è dei piccoli veicoli a zero emissioni. Ne sono convinti i responsabili di Twike, piccola azienda fondata negli anni Novanta per produrre un insolito triciclo a pedali che ha riscosso discreto successo in Germania e Svizzera.
Passati oltre 20 anni dal primo modello, sono ora pronti a produrre la quinta generazione della minicar a propulsione ibrida, la “5”. Per farlo hanno avviato una raccolta fondi su Funder Nation, il portale nato per favorire gli investimenti in nuove tecnologie. L’obiettivo dei vertici dell’azienda tedesca è di raggiungere i 2 milioni di euro, traguardo non impossibile visto che il 21 agosto, a 80 giorni dal termine della campagna, si erano già superati i 400.000 euro. Per partecipare si deve effettuare un investimento di almeno 100 euro che, se compiuto entro l’11 settembre, dà diritto anche a un bonus del 5% sul valore aziendale a fine crowdfunding. Ai sostenitori viene promesso un rendimento a doppia cifra, anche forte dell’interesse all’acquisto già dichiarato da oltre 1.600 estimatori del marchio. A sedurli sono pure i piani futuri che prevedono lo sviluppo della Twike 6 che dovrebbe debuttare nel 2024, non solo nel mercato europeo, ma pure sulle strade degli States. A convincere, però, sono soprattutto le caratteristiche tecniche della Twike 5 che dovrebbe essere prodotto dall’inizio del 2023. Il modello è un triciclo a due posti con carrozzeria aerodinamica e un sistema di propulsione simile alle bici a pedalata assistita, ossia con la forza delle gambe (si può pedalare in due) che attiva il motore elettrico che fornisce la propulsione alle ruote posteriori. Qui, però, non ci sono limiti di potenza e velocità, tanto che la prima arriva a 45 kW (70 kW la massima) e la seconda addirittura a 190 km/h. Di rilievo dovrebbe essere pure l’autonomia fornita dalle batterie agli ioni di litio da 36 kWh, stimata in 500 km grazie a un consumo medio previsto di 7,2 kWh/100 km. Alla versione di vertice dovrebbe essere affiancata una più economica con velocità limitata a 130 km/h e dimensione degli accumulatori dimezzata, così come la percorrenza. Tra le tecnologie previste sono da segnalare lo sterzo sidestick costituito da due “joystick”, uno per mano, e la possibilità di “rifornimento” anche dalle colonnine CCS a ricarica rapida. La Twike 5, inoltre, dovrebbe essere predisposta per il Vehicle to Grid (V2G) e per Vehicle to Home (V2H), ossia per il collegamento delle batterie alla rete energetica nazionale o a quella domestica. Opzioni utili per consentire di ottimizzare l’uso della “corrente” con ricariche programmate in base ai costi dell’energia e alla disponibilità di elettricità da fonti rinnovabili. Sistemi che, per altro, permettono anche di prelevare l’energia dagli accumulatori di Twike quando la domanda di energia nazionale e della casa è elevata per “restituirla” quando i consumi sono bassi.
La mobilità del futuro è dei piccoli veicoli a zero emissioni. Ne sono convinti i responsabili di Twike, piccola azienda fondata negli anni Novanta per produrre un insolito triciclo a pedali che ha riscosso discreto successo in Germania e Svizzera.
Passati oltre 20 anni dal primo modello, sono ora pronti a produrre la quinta generazione della minicar a propulsione ibrida, la “5”. Per farlo hanno avviato una raccolta fondi su Funder Nation, il portale nato per favorire gli investimenti in nuove tecnologie. L’obiettivo dei vertici dell’azienda tedesca è di raggiungere i 2 milioni di euro, traguardo non impossibile visto che il 21 agosto, a 80 giorni dal termine della campagna, si erano già superati i 400.000 euro. Per partecipare si deve effettuare un investimento di almeno 100 euro che, se compiuto entro l’11 settembre, dà diritto anche a un bonus del 5% sul valore aziendale a fine crowdfunding. Ai sostenitori viene promesso un rendimento a doppia cifra, anche forte dell’interesse all’acquisto già dichiarato da oltre 1.600 estimatori del marchio. A sedurli sono pure i piani futuri che prevedono lo sviluppo della Twike 6 che dovrebbe debuttare nel 2024, non solo nel mercato europeo, ma pure sulle strade degli States. A convincere, però, sono soprattutto le caratteristiche tecniche della Twike 5 che dovrebbe essere prodotto dall’inizio del 2023. Il modello è un triciclo a due posti con carrozzeria aerodinamica e un sistema di propulsione simile alle bici a pedalata assistita, ossia con la forza delle gambe (si può pedalare in due) che attiva il motore elettrico che fornisce la propulsione alle ruote posteriori. Qui, però, non ci sono limiti di potenza e velocità, tanto che la prima arriva a 45 kW (70 kW la massima) e la seconda addirittura a 190 km/h. Di rilievo dovrebbe essere pure l’autonomia fornita dalle batterie agli ioni di litio da 36 kWh, stimata in 500 km grazie a un consumo medio previsto di 7,2 kWh/100 km. Alla versione di vertice dovrebbe essere affiancata una più economica con velocità limitata a 130 km/h e dimensione degli accumulatori dimezzata, così come la percorrenza. Tra le tecnologie previste sono da segnalare lo sterzo sidestick costituito da due “joystick”, uno per mano, e la possibilità di “rifornimento” anche dalle colonnine CCS a ricarica rapida. La Twike 5, inoltre, dovrebbe essere predisposta per il Vehicle to Grid (V2G) e per Vehicle to Home (V2H), ossia per il collegamento delle batterie alla rete energetica nazionale o a quella domestica. Opzioni utili per consentire di ottimizzare l’uso della “corrente” con ricariche programmate in base ai costi dell’energia e alla disponibilità di elettricità da fonti rinnovabili. Sistemi che, per altro, permettono anche di prelevare l’energia dagli accumulatori di Twike quando la domanda di energia nazionale e della casa è elevata per “restituirla” quando i consumi sono bassi.
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