Triumph Tiger 1200: ecco come cambia nel 2024
La maxi crossover della casa inglese si evolve introducendo interessanti aggiornamenti alla meccanica e all’elettronica. Ecco tutti i dettagli
Arriverà dai concessionari a marzo la versione 2024 della Triumph Tiger 1200, erede di una gloriosa tradizione di tuttoterreno della Casa di Hinckley. Esteticamente non si discosta molto dal modello attualmente in listino, a parte le nuove colorazioni, ma sono stati apportati diversi miglioramenti che la rendono ancora più completa e godibile.
Ci sono quattro versioni
Le varianti sono quattro: la Tiger 1200 GT Pro e la Tiger 1200 GT Explorer hanno un’impostazione stradale, la Tiger 1200 Rally Pro e la Tiger 1200 Rally Explorer strizzano l’occhio ad un uso più disinvolto con qualche escursione sullo sterrato: tutte hanno i cerchi posteriori di 18”, l’anteriore sulla GT invece è da 19” e sulle Rally oltre a essere a raggi (in lega sulle GT) è da 21” e le sospensioni hanno maggiore escursione.
Cuore generoso
Per tutte il cuore resta il motore tre cilindri di 1200 cm³ con l’albero a gomiti T-Plane a scoppi asincroni, con ordine degli scoppi 1, 3, 2. È un propulsore che è sempre stato caratterizzato da un bel tiro ai bassi regimi ma (promette Triumph) l’aumento della massa volanica e differenti tarature ne hanno reso ancora più sfruttabile e più regolare l’erogazione ai bassi regimi e con piccole aperture dell’acceleratore; anche l’azione del freno motore risulta addolcita. Grazie al nuovo bilanciamento c’è stata una sensibile riduzione delle sollecitazioni trasmesse al conducente, in particolare quelle di rollio (-89%) e di imbardata (-43%), con un avvertibile miglioramento del comfort.
La trasmissione è a cardano
Invariata la trasmissione ad albero con braccio oscillante Tri-Link che riduce al minimo le esigenze di manutenzione e consente un’eccellente risposta della sospensione posteriore anche in fuoristrada. Le sospensioni Showa semi-attive adeguano continuamente la taratura al fondo stradale, ma come accennato quelle delle versioni Rally hanno una corsa maggiore, 220 mm sia davanti che dietro, mentre sulle versioni GT è di 200 mm. L’impianto frenante è tutto Brembo, i due dischi anteriori sono accoppiati a pinze Stylema.
Ti fermi e la sella si abbassa
L’introduzione dell’Active Preload Reduction ha preso la moto ancora più accessibile: quando ci si ferma il precarico molla si riduce e la sella si abbassa di 20 mm rendendo più facile arrivare a terra con i piedi; l’altezza del piano di appoggio è comunque regolabile da 850 a 870 mm sui modelli stradali e da 875 a 895 mm su quelli fuoristrada. Sempre a beneficio del comfort i manubri sono montati elasticamente, sono stati ridisegnati il leveraggio della frizione e la sella, e sui modelli GT sono stati riposizionati i comandi a pedale aumentando le possibilità di inclinazione.
Le varianti Explorer, rivolte ai grandi viaggiatori, hanno un serbatoio da ben 30 litri con il quale viene garantita una autonomia di 600 km, mentre la capacità di quello delle Pro è di 20 litri, sufficienti per coprire 400 km.
Elettronica raffinata
Al passo con i tempi la dotazione elettronica: ci sono cornering ABS e traction control, cruise control e il dispositivo che agevola le partenze in salita, fanali cornering adattivi e luci ausiliarie a LED; sulle versioni Explorer c’è anche il Blind Spot Detection controllato da radar, e sono di serie sella e manopole riscaldate e l’indicatore della pressione pneumatici. Per le versioni stradali cinque riding mode e addirittura sei sulle Rally. Differenti protezioni per la coppa, il motore e il serbatoio a seconda del modello.
Le versioni Tiger 1200 GT Pro e Tiger 1200 GT Explorer vengono commercializzate con la livrea Carnival Red, le Tiger 1200 Rally Pro e Tiger 1200 Rally Explorer sono Matt Sandstorm.
Questo è un anno di grandi novità per la gamma Tiger:
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