Triumph record di immatricolazioni
Record di immatricolazioni in Italia per Triumph Motorcycles che nell’anno fiscale 2022 (dall’1 luglio 2021 al 30 luglio 2022) ha toccato il tetto di 6088 pezzi venduti. Numeri mai raggiunti fino ad ora nel nostro Paese, con una crescita del 28% rispetto all’anno precedente e addirittura del 56% rispetto all’anno fiscale 2019, l’ultimo prima del COVID. La quota di mercato occupata da Triumph, di conseguenza, è salita fino all’8,4%, che significa +1,9% rispetto all’anno fiscale 2021 e +2,5% rispetto al 2019.
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Trident è la locomotiva
A trainare la crescita sono stati soprattutto i modelli Trident 660 (18% delle Triumph immatricolate nel 2022), Tiger 900 (17%) e Bonneville Street Twin (10%). Se preferite ragionare per categoria, le Modern Classic hanno ottenuto il 35% dei consensi, le Roadster e Cruiser il 34% e le Adventure il 31%.
È un successo in controtendenza rispetto all’andamento del mercato che nel confronto con l’anno scorso accusa una leggera flessione di -0,2%, mentre il marchio di Hinckley nello stesso periodo registra una crescita del 28%. Un andamento ancora più evidente se si considera il periodo ”post covid”, cioè quello successivo al blocco pressoché totale delle immatricolazioni imposto dal lockdown nei primi mesi del 2020: come già accennato le 6088 moto dell’anno fiscale 2022 superano del 56% il risultato dell’anno fiscale 2019, l’ultimo prima della pandemia, mentre il mercato moto totale nello stesso periodo è cresciuto dell’11%.
Ovviamente soddisfattissimo Andrea Buzzoni, General Manager di Triumph Motorcycles Italia: “Nel contesto dell’ultimo triennio, ritengo che Triumph si sia imposto come uno dei player più dinamici e in grado di interpretare con lucidità e velocità i trend emergenti e le improvvise variazioni di scenario imposte dalle nuove regole di domanda, offerta, supply chain e modalità di acquisto. La crescita risultante da questo processo, la più alta tra i premium brand del mercato italiano sia nell’ultimo anno che nel triennio, ci ha permesso un complessivo salto di qualità, che non verte solo sui volumi di vendita ma anche su un ampliamento della gamma di servizi. Si tratta di un punto di partenza e non di arrivo, dove la performance quantitativa passa attraverso una crescita qualitativa dell’esperienza del motociclista, a tutti i livelli. Questa è e sarà la nostra strategia anche in futuro”.
A trainare la crescita sono stati soprattutto i modelli Trident 660 (18% delle Triumph immatricolate nel 2022), Tiger 900 (17%) e Bonneville Street Twin (10%). Se preferite ragionare per categoria, le Modern Classic hanno ottenuto il 35% dei consensi, le Roadster e Cruiser il 34% e le Adventure il 31%.
È un successo in controtendenza rispetto all’andamento del mercato che nel confronto con l’anno scorso accusa una leggera flessione di -0,2%, mentre il marchio di Hinckley nello stesso periodo registra una crescita del 28%. Un andamento ancora più evidente se si considera il periodo ”post covid”, cioè quello successivo al blocco pressoché totale delle immatricolazioni imposto dal lockdown nei primi mesi del 2020: come già accennato le 6088 moto dell’anno fiscale 2022 superano del 56% il risultato dell’anno fiscale 2019, l’ultimo prima della pandemia, mentre il mercato moto totale nello stesso periodo è cresciuto dell’11%.
Ovviamente soddisfattissimo Andrea Buzzoni, General Manager di Triumph Motorcycles Italia: “Nel contesto dell’ultimo triennio, ritengo che Triumph si sia imposto come uno dei player più dinamici e in grado di interpretare con lucidità e velocità i trend emergenti e le improvvise variazioni di scenario imposte dalle nuove regole di domanda, offerta, supply chain e modalità di acquisto. La crescita risultante da questo processo, la più alta tra i premium brand del mercato italiano sia nell’ultimo anno che nel triennio, ci ha permesso un complessivo salto di qualità, che non verte solo sui volumi di vendita ma anche su un ampliamento della gamma di servizi. Si tratta di un punto di partenza e non di arrivo, dove la performance quantitativa passa attraverso una crescita qualitativa dell’esperienza del motociclista, a tutti i livelli. Questa è e sarà la nostra strategia anche in futuro”.
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