Triumph, Bonneville ancora il luogo per battere il record di velocità
A Bonneville Triumph, con il siluro Castrol Rocket, è pronta a battere il record di velocità. Obiettivo sfiorare i 650 km/h, per raggiungere questa velocità ci sono sono due motori Rocket III turbocompressi da 1000 CV
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Due motori per 1000 CV
Ve ne avevamo già parlato qualche mese fa e ora il siluro motorizzato con meccanica della Triumph Rocket III, costruito da Conspiracy Hot Rod e Carpenter Racing è realtà. Dovrebbe gareggiare a ottobre sul celebre lago salato di Bonneville nella Division C (Streamlined), Tipo V, Spark Ignition, per mezzi con cilindrata tra 2.000 e 3.000 cm3. Obiettivo migliorare il record di Rocky Robinson, pilota californiano già conosciuto negli States per i suoi trascorsi nel dirt-track e nel trial, che ha fissato nel settembre 2010 (nell'ultimo giorno del Land Speed Cook Shoot Out) il record a una velocità media di 605,697 km/h sulla distanza di un chilometro e di 605,364 km/h sul miglio lanciato. La casa inglese e Bonneville sono leagati a doppio filo, il modello più famoso della casa inglese, la Bonneville T120R, nacque nel 1958 proprio per celebrare il record di velocità stabilito dall'americano Allen nel 1955 (344 km/h) , su un siluro spinto da un bicilindrico Triumph. In questi giorni sono stati resi noti i dettagli tecnici del nuovo "mostro": sotto la monoscocca in carbon kevlar, ci sono due motori Triumph Rocket III profondamente modificati. I tre cilindri in linea sono stati ridotti da 2.294 cm3 a 1.485 cm3 (cilindrata complessiva 2.970 cm3) per rientrare nei limiti di categoria, mentre la zona rossa del contagiri è stata spostata da 5.750 a 9.000 giri e a ogni motore è stato accoppiato un turbocompressore, risultato: una potenza di 1.000 CV e una coppia di 677 Nm. Per mantenere l’assetto a 650 km/h il Team Hot Rod Conspiracy ha costruito una doppia sospensione anteriore che sfrutta tre ammortizzatori Öhlins TTX36 regolabili, mentre al posteriore c’è un forcellone in lega di alluminio. Il team è formato da Matt Markstaller ingegnere aerodinamico, Bob Carpenter motorista e Jason Di Salvo pilota. Quest’ultimo ha commentato così l’esperienza di Bonneville: “Le gare di velocità sono la forma più pura dello sport motoristico. Si tratta di unire ingegno, risorse e determinazione in una battaglia costante contro gli elementi; la superficie di sale, infatti, offre poca trazione e il vento spinge contro di te da ogni parte. Ma ciò che rende veramente speciale Bonneville è il suo popolo: le condizioni sono così impegnative che negli ultimi 100 anni i piloti si sono uniti per sostenersi e incoraggiarsi a vicenda per diventare i più veloci del mondo”. Il progetto ha il sostegno di Triumph Nord America, il cui presidente e ceo, Greg Heichelbech, ha detto: “Il Castrol Rocket è una celebrazione di Castrol e del patrimonio motoristico di Triumph, della sua innovazione, del coraggio e della perseveranza”.
Ve ne avevamo già parlato qualche mese fa e ora il siluro motorizzato con meccanica della Triumph Rocket III, costruito da Conspiracy Hot Rod e Carpenter Racing è realtà. Dovrebbe gareggiare a ottobre sul celebre lago salato di Bonneville nella Division C (Streamlined), Tipo V, Spark Ignition, per mezzi con cilindrata tra 2.000 e 3.000 cm3. Obiettivo migliorare il record di Rocky Robinson, pilota californiano già conosciuto negli States per i suoi trascorsi nel dirt-track e nel trial, che ha fissato nel settembre 2010 (nell'ultimo giorno del Land Speed Cook Shoot Out) il record a una velocità media di 605,697 km/h sulla distanza di un chilometro e di 605,364 km/h sul miglio lanciato. La casa inglese e Bonneville sono leagati a doppio filo, il modello più famoso della casa inglese, la Bonneville T120R, nacque nel 1958 proprio per celebrare il record di velocità stabilito dall'americano Allen nel 1955 (344 km/h) , su un siluro spinto da un bicilindrico Triumph. In questi giorni sono stati resi noti i dettagli tecnici del nuovo "mostro": sotto la monoscocca in carbon kevlar, ci sono due motori Triumph Rocket III profondamente modificati. I tre cilindri in linea sono stati ridotti da 2.294 cm3 a 1.485 cm3 (cilindrata complessiva 2.970 cm3) per rientrare nei limiti di categoria, mentre la zona rossa del contagiri è stata spostata da 5.750 a 9.000 giri e a ogni motore è stato accoppiato un turbocompressore, risultato: una potenza di 1.000 CV e una coppia di 677 Nm. Per mantenere l’assetto a 650 km/h il Team Hot Rod Conspiracy ha costruito una doppia sospensione anteriore che sfrutta tre ammortizzatori Öhlins TTX36 regolabili, mentre al posteriore c’è un forcellone in lega di alluminio. Il team è formato da Matt Markstaller ingegnere aerodinamico, Bob Carpenter motorista e Jason Di Salvo pilota. Quest’ultimo ha commentato così l’esperienza di Bonneville: “Le gare di velocità sono la forma più pura dello sport motoristico. Si tratta di unire ingegno, risorse e determinazione in una battaglia costante contro gli elementi; la superficie di sale, infatti, offre poca trazione e il vento spinge contro di te da ogni parte. Ma ciò che rende veramente speciale Bonneville è il suo popolo: le condizioni sono così impegnative che negli ultimi 100 anni i piloti si sono uniti per sostenersi e incoraggiarsi a vicenda per diventare i più veloci del mondo”. Il progetto ha il sostegno di Triumph Nord America, il cui presidente e ceo, Greg Heichelbech, ha detto: “Il Castrol Rocket è una celebrazione di Castrol e del patrimonio motoristico di Triumph, della sua innovazione, del coraggio e della perseveranza”.
Foto e immagini
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