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Test Misano: Yamaha avanti a piccoli passi, Rossi ottimista

Valentino promuove il nuovo forcellone e gli scarichi, Vinales scontento per la mancanza di progressi sostanziali. Marquez prova addirittura un poker di moto diverse, Ktm mette in pista il prototipo 2020
Se i piloti romagnoli sono parecchi nel motomondiale, la gara di Misano è però soprattutto il gran premio di casa per Valentino Rossi. Il 46 e la sua Yamaha svettano sul manifesto che promuove l'appuntamento di metà settembre, ma il Dottore ha bisogno di una mano dalla sua M1 per tornare a entusiasmare i propri tifosi.

Primo obiettivo: dimenticare il 2018
L'anno scorso il settimo posto a 19 secondi dalla vittoria di Dovizioso fu lo specchio delle difficoltà di una moto che soffriva tremendamente la mancanza di grip, i test di questi giorni lasciano sperare in un diverso epilogo. Vale li ha chiusi al quarto posto, con un 1'32”4 non particolarmente impressionante ma solido. Il riferimento di giornata lo ha fornito Fabio Quartararo, che ha girato a soli 10 millesimi dal record della pista di Jorge Lorenzo con la Ducati, ma pure Morbidelli è sostanzialmente in linea con i tempi di Rossi, mentre Vinales non è riuscito a nascondere un certo scontento.

Opinioni diverse
Il punto è che lo spagnolo lamenta la mancanza di velocità della moto, mentre Valentino sembra piuttosto contento di alcune novità. Gli ingegneri Yamaha hanno portato a Misano una nuova copertura del freno anteriore, scarichi diversi ma soprattutto il forcellone in carbonio: una novità che Rossi chiedeva da tempo e che funziona molto bene sia sulle Ducati che sulle Honda. Il nuovo manufatto migliora la ciclistica non solo nel comportamento della moto, ma lascia intendere un passo in avanti nel consumo delle gomme e nella trazione della Yamaha, i cronici punti deboli della moto di Iwata. Così, se Vinales si deprime nel vedere Marquez che ha quattro diverse moto da provare nel box e deve fare 168 giri per testare tutto, Il Dottore invece vede il bicchiere mezzo (forse meno) pieno: anche perché i cavalli continuano a non arrivare e il supermotore, o almeno un motore più vicino a Honda e Ducati ancora non si vede.

Honda si fa in quattro
Dal punto di vista delle novità tecniche i test di Misano non hanno portato moltissime altre novità di rilievo, Honda a parte. Nel box Hrc ormai è una sarabanda di soluzioni, di moto ibride che vengono montate e rimontate quasi fossero fatte con i mattoncini dei lego. Carene nero carbonio, con i colori degli sponsor o nelle tinte Hrc, serbatoi, codoni, telai e probabilmente anche il propulsore: Marquez ha detto che “non posso parlare di quel che ho provato ma sono contento anche se Misano non è la pista migliore per valutare un motore”. Quindi un motore 2020 c'era e a quanto pare anche abbastanza performante: il sette volte campione del mondo ha affermato che l'anno prossimo è già iniziato e Honda davvero sembra molto avanti.

Gli altri
Ducati dal canto suo si è limitata a una nuova carena che sembra incanalare diversamente il flusso d'aria nella parte inferiore della moto, verso il forcellone, mentre Ktm aveva un prototipo 2020 sviluppato sulle indicazioni di Pedrosa. Il commento di Espargaro è stato entusiasta: “Dani ha lavorato bene (girando anche meglio di Pol come tempi, ndr) e il nuovo telaio migliora la velocità in curva”. Niente di nuovo per ora invece in Aprilia: la casa di Noale si sta concentrando sul progetto della moto nuova con l'obiettivo di portarla in pista già in autunno.
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