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Svolta digitale, Documento unico di circolazione

Non solo smartworking e studio a distanza: il periodo di lockdown e la successiva Fase 2 si dimostrano un’ottima occasione per la svolta digitale delle pratiche auto e moto. L’obiettivo del “Documento unico di circolazione” è ormai dietro l’angolo: col nuovo documento, sbrigare le pratiche sarà più facile ed economico. UNASCA: "Svolta epocale"
Documento unico di circolazione
Della cosiddetta “digitalizzazione” delle pratiche auto se ne parla ormai da tempo: il processo, causa anche la complicata situazione burocratica che vige nel nostro paese ed il mancato aggiornamento dei sistemi, s’è dimostrato più lento e difficile del previsto. Successiva alle settimane di lockdown, la Fase 2 si dimostra tuttavia l’occasione perfetta per raggiungere l’obiettivo del “Documento unico di circolazione”. 
“Nelle settimane di lockdown - ha spiegato Yvonne Guarnerio, Segretario nazionale degli Studi di consulenza UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica) - abbiamo contribuito a sbrigare le pratiche indifferibili per permettere la circolazione di mezzi necessari a far marciare il Paese: dal trasporto delle merci (in particolare alimentari e medicinali), ai mezzi di soccorso e quelli per l’igiene urbano. Un lavoro silenzioso ma essenziale, che siamo orgogliosi di aver svolto”. 
Con il Documento Unico di Circolazione - che di fatto accorperà il Certificato di Proprietà (o CDP) di competenza ACI ed il Libretto di Circolazione del veicolo prodotto invece dalla Motorizzazione - ed attraverso la digitalizzazione delle pratiche sarà più facile gestire per esempio la mini-volture (passaggi di proprietà a favore dei Concessionari/Commercianti di veicoli), le cessazioni dalla circolazione (radiazioni) per rottamazione o per definitiva esportazione all’estero, oppure pratiche come quelle delle immatricolazioni, delle re-immatricolazioni o dei trasferimenti di proprietà. In pratica, un solo certificato attesterà contemporaneamente il possessore e i dati tecnici del veicolo, risparmiando sulla duplicazione fra bolli e informazioni ripetute. 
“Esattamente un anno fa – ha spiegato ancora la Guarnerio –, UNASCA organizzava un importante convegno con Motorizzazione e ACI/PRA, a Roma, per fare il punto su questo processo epocale, ovvero quello del Documento Unico del veicolo. Purtroppo si comincia oggi, mentre il Paese riparte con scenari preoccupanti, con previsioni di caduta del PIL, e in particolare di caduta verticale del mercato dell’auto. Tuttavia il Documento Unico è un traguardo storico, presidiato costantemente dalla nostra categoria, soprattutto da quel 5 maggio dello scorso anno. Siamo pronti a lavorare, dal 6 maggio, in formato completamente dematerializzato una serie di pratiche auto, fermo restando che fin dal 2004 come Sportelli Telematici dell’Automobilista (STA), si gestiscono telematicamente già il 95% delle stesse”.
Insieme alla semplificazione della documentazione, i benefici dovrebbero riguardare anche i costi: secondo gli esperti, il risparmio medio per i cittadini sarebbe stimato in circa 39 euro. Ma già si parla di "riassorbire" la cifra sotto altre voci... come sempre.
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